Elsa
L'amichetto Di Monroe era simpatico... diceva che ci avrebbe fatto male, ma alla fine è stato lui a subire dolore.
È stato divertente.
Forse per me, non per lui e, di sicuro neanche per Scott lo è stato.
Ma ho notato un cambiamento in lui, quando il nome di Malia è venuto fuori.
Siamo diversi, molto diversi l'uno dall'altra, ma abbiamo una cosa in comune, l'amore che proviamo per due persone.
Detesto dirlo e anche solo pensarlo, ma dobbiamo collaborare per salvare gli altri.
L'uomo che ci avrebbe dovuti torturare inizia a correre, dopo che mi sono liberata, aprendo anche le manette di Scott con un colpo secco.
Usciamo da quella stanza e, venendolo scappare, punto la pistola che ho trovato vicino all'interruttore elettrico, sparando due colpi, che lo prendono su una coscia e su una spalla.
Proprio come volevo.
«La mira non ti manca...» sospira Scott, a braccia incrociate, a pochi passi dietro di me.
«Lo sai che dobbiamo ucciderlo, vero?» chiedo.
Annuisce, abbassando la testa.
No.
«Mi correggo, sarò io a farlo fuori.»
Iniziamo a seguirlo, quando arriva davanti ad una porta scorrevole a due ante.
Prima che possa aprirla, il coltello nero che mi sono portata lo colpisce dritto nel mezzo della schiena, arrestando all'istante la sua vita.
«Li hai uccisi?» domanda la voce di Monroe.
Lo vedo cadere a terra, in avanti, per poi notare Monroe, scandalizzata, che lo guarda con gli occhi spalancati.
Qui in giro non ci sono altre guardie, sento solo l'odore della stronza e, ormai, del sangue dell'uomo che ho appena ucciso.
«Mi sa che oggi, sarai tu a morire.» le parole di Scott appena entriamo mi turbano.
Deve essere ancora arrabbiato per Malia.
I miei occhi ricadono su Theo, legato come un salame, con i polsi sopra la testa.
Da qui, sembra stia bene.
Monroe tira fuori un fucile, che ci punta contro.
E ora questo da dove spunta fuori?!
«No, sarete voi.»
Si nota che non ha esperienza.
Faccio una piccola risata, mentre lei avvicina il fucile a noi.
«Cosa c'è da ridere?» la sua voce è piena di rabbia.
«Il fucile che ci stai puntando contro... è scarico.» sorrido.
Quel fucile deve essere qui da anni.
Appena l'ha preso in mano, non si è sentito il suono delle cartucce, eppure ha fatto un movimento molto brusco quando l'ha preso.
In più, quel fucile, non è affatto leggero, ma senza cartucce il suo peso diminuisce molto, per questo le è stato così facile afferrarlo.
«Menti.» abbaia, accusandomi.
«Io non mento.» faccio alcuni passi avanti, prima di arrivare davanti a lei.
Prendo la canna del fucile e la posiziono nel punto in cui c'è il mio cuore.
«Sparami, allora. Era quello che volevi, no?»
Non esita a premere il grilletto, ma, come già precedentemente detto da me, nessun proiettile trapassa il mio cuore.
«C-come-» prima che possa finire la frase, la colpisco, facendole perdere i sensi.
Sento Scott correre direttamente verso Malia, io faccio lo stesso per Theo.
Gli tolgo le manette e lo aiuto a sorreggersi mentre scende.
«Stai bene?» mi accarezza i capelli, preoccupato.
«Sto bene.» sorrido, controllando lungo il suo copro che non gli abbia fatto niente.
Sta bene davvero...
Liberiamo anche tutti gli altri.
Noah mi abbraccia da dietro, dichiarando poi che non avrebbe mai più voluto mollarmi.
Era preoccupato, lo so.
Ho realizzato solo ora che, senza di lui, non riuscirei ad andare avanti.
Noah mi ha sempre difesa, protetta, è nella sua natura, lo amo più di quanto dovrei.
«Usciamo da qui.» ordina Alex, uscendo dalla porta.
Lo seguono tutti, tutti tranne me.
«Ehi, non vieni?» mi chiede Theo, fermandosi a guardarmi.
«No. Andate, vi raggiungo dopo.» rispondo, senza far trasparire alcuna emozione.
Sembra aver capito che cosa voglio fare.
Guarda il corpo di Monroe steso a terra, poi il suo sguardo torna su di me e senza dire nulla, esce.
Giuro che se mi aspetta in macchina faccio anche fuori lui.
Mi giro verso di lei e la lego come aveva legato noi.
Si sveglia poco dopo.
Certo che, scegliere una struttura così, per poi starci solo in due persone, non è normale.
«Cosa si prova ad essere legati in questo modo?» le chiedo, vicino all'interruttore elettrico.
So che se dovessi azionarlo, lei morirebbe all'istante e, questo dettaglio riesce a farmi venire ancora più voglia di farlo.
«Ti prego, non farlo.» mi supplica.
Non so cosa sia la pietà, adesso.
«Perché non dovrei? Tu l'hai fatto a me, perché io non dovrei farlo a te?» le chiedo, avvicinandomi al suo viso.
La risposta non tarda ad arrivare.
«Perché tu sei migliore di me.»
Non è vero.
Lei forse sta dando la caccia alla mia specie, ma io tempo fa ho fatto lo stesso agli umani, degli umani indifesi.
Non ero io a volerlo, ero fuori controllo, ma sono comunque stata io a provocare tutto quel dolore e tutta quella distrazione.
«Non lo sono affatto.»
Peggiore in tutti i sensi, per questo non mi pentirò di ammazzarla qui ed ora.
Il suo viso impaurito si trasforma in rabbia.
«Sai... Gerard mi ha raccontato di tua sorella.» inizia.
No.
«Come gridava mentre veniva pugnalata 23 volte al petto con un pugnale pieno di strozza lupo.»
Basta.
«Farai la sua stessa fine.»
Detta la sua ultima frase, i miei artigli le tagliano la gola, mentre sento quel fluido rosso sulla mano.
Mi ero dimenticata di quel calore.
La testa inizia a farmi male e piano piano, temo di perdere sempre di più il controllo.
"Pensa ad Evie." Mi ripeto.
Ripenso al suo sorriso, alle risate insieme, al suo primo concerto, all'escursione di cinque anni fa in cui si era sporcata tutta la faccia per aver mangiato troppo cioccolato e marshmallows.
Riprendo il controllo, respirando affannosamente.
Mi rialzo, osservando la mia mano, ormai tornata normale, piena di sangue.
Guardo un ultima volta quel corpo senza vita, davanti a me.
«Sei stata la mia ultima vittima, dovresti esserne lusingata.» le dico, prima di uscire dalla stanza e di incendiare tutto.
Ora che il capo dell'organizzazione non esiste più, ci saranno uomini che vorranno ancora ucciderci, ma senza nessuno che li guidi.
Appena salgo in macchina, non posso fare a meno di ringraziare il ricordo di Evie.
«Anche se non ci sei più, continui a condizionarmi così tanto...» sospiro.
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QUELLO È IL PASSATO... -Theo Reaken-
FanfictionSe avessi saputo subito cosa si provava a baciarlo, la prima volta che l'ho visto gli avrei chiesto di scendere dalla mia auto e salire su di me... Prima storia (e fanfiction) che scrivo✌🏻 Scene 🔥