Theo
Me l'ha fatta pagare, dovevo immaginarlo.
Sentire la sua mano intorno a me, è una sensazione stupenda.
Appena mi fissa con quei suoi occhi rossi magnetici mi blocco.
Mi vuole far impazzire...
È così sexy in questo stato.
Mi toglie i pantaloni e i boxer insieme e, quel gesto mi risveglia dai miei pensieri perversi, che, in pratica, si stanno avverando.
«Lo sai che così facendo mi farai impazzire?» chiedo, strusciando il mio naso contro il suo.
«Lo sai che non me ne frega un cazzo?» risponde.
Espongo i miei occhi gialli da lupo.
Ora mi sento completo, un lupo completo, non più una chimera.
Mi porge un preservativo e le faccio cenno di mettermelo con gli occhi.
Appena lo indosso la penetro, facendola sospirare.
Impreco dal piacere che mi provoca entrare in lei.
Inizio a muovermi violentemente, con furia.
«T-Theo.» geme il mio nome sotto di me.
Incrocia le sue dita alle mie, mentre mi spingo più in profondità.
Mi fuoriesce una specie di grido strozzato e lei mi tappa la bocca, con le sue labbra.
Non un bacio qualunque, uno di quelli sfacciati, spudorati, senza limiti.
Uno di quei baci da toglierti il fiato, sporchi, che si trasformano in morsi... in gemiti.
Un bacio che sia orgasmo di pensiero, uno che sa di voglia, di desiderio.
Assaggiamo all'unisono le labbra l'una dell'altro, indecentemente.
Veniamo insieme poco dopo.
Mi butto al suo fianco, respirando, senza più energie.
«Già stanco?» chiede, sarcastica, spero...
«Vuoi fare un'altro round?» ghigno, guardando il soffitto.
Lei non risponde, stupendomi.
Si appoggia al mio petto nudo, mostrando di nuovo i suoi occhi azzurri e chiudendoli successivamente, cercando di far tornare il respiro al suo andamento regolare.
Mi accarezza gli addominali, facendomi scorrere un brivido lungo la schiena.
«Theo, secondo te, ora sono debole?» domanda, in un sussurro quasi impercettibile.
Le accarezzo i capelli.
«Perché dovresti esserlo? Hai paura che, ora che tutti sanno di noi, non ti considerino più forte come prima?» chiedo.
Alza la testa di scatto, scrutandomi, aggrottando la fronte.
«Mi leggi anche nel pensiero ora?»
Le sorrido e la porto più su, appoggiandola al mio cuscino.
«Elsa, tu non sei debole solo perché hai una persona che ti ama, che fa parte della tua vita e, di sicuro, non sei debole perché ami qualcuno.» le accarezzo una guancia. «E, di sicuro, la Elsa che conosco io, al solo udire affermazioni come: "È diventata debole", "è cambiata troppo", oppure, "Non è più forte come prima", arriverebbe direttamente davanti a quelle teste di cazzo che hanno pronunciato quelle parole e li farebbe ricredere, facendoli a pezzi con un solo pugno, o ancora peggio, con un solo sguardo.» le ricordo.
Sul suo volto appare un piccolo sorriso.
«Grazie, Reak-... Theo.» si corregge subito.
«Prova ancora a sbagliare, e dovrò punirti.» minaccio.
«Oh, ma che paura.» ride.
La abbraccio, facendole appoggiare la testa al mio petto nudo.
Come vorrei baciarla, ma baciarla in modo assurdo, folle, ambiguo.
Baciarla ovunque, tanto da far diventare i baci qualcosa di illegale.
"Ma ora non è il momento." Mi ripeto, sprofondando la mia mano tra i suoi lunghi capelli neri.
«Secondo te, riusciremo a fare fuori Monroe?» le chiedo, passandole una mano su e giù, sulla schiena.
«Non può scappare a lungo quella stronza. La faremo fuori, prima o poi, anche se qualcosa mi fa pensare che riuscirà a trovarci lei per prima.» sospira.
«Cosa te lo fa pensare?» chiedo.
«Sesto senso.» risponde.
Il suo sesto senso non sbaglia mai...
Passiamo svariati minuti in silenzio: un silenzio quiete, per nulla imbarazzante, quasi riparatorio, ma non so per cosa.
Mi guarda negli occhi. «Theo, ti mi ami, vero?» me lo chiede come lo farebbe una bambina di nove anni.
«Elsa Mccall, io ti giuro, che ti amo di più di qualunque altra cosa al mondo.» sussurro, per poi stamparle un bacio sulle labbra.
«Bene.» risponde, per poi tornare appoggiata sul mio caldo petto.
Chiudo gli occhi stringendola a me.
Il calore che emana... mi fa sentire a casa, mi fa sentire bene.
Mi fa sentire amato.
Adesso che l'ho ritrovata, non la perderò, non me la farò scappare di nuovo, mai.
Sono cambiato rispetto due anni fa, sono cresciuto ed ora, non farei mai male a Scott o a qualcuno del suo branco, non farei mai del male, neanche alla meravigliosa ragazza che, proprio in questo momento, sto tenendo tra le mie braccia.
Mi affretto a capire se sta seriamente dormendo, prima di pronunciare quelle parole.
«Elsa, la prossima volta sarò io a salvarti, te lo giuro.»
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QUELLO È IL PASSATO... -Theo Reaken-
FanfictionSe avessi saputo subito cosa si provava a baciarlo, la prima volta che l'ho visto gli avrei chiesto di scendere dalla mia auto e salire su di me... Prima storia (e fanfiction) che scrivo✌🏻 Scene 🔥