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Izuku cercò di non farsi prendere dal panico, richiamò nella sua testa tutto ciò che aveva imparato studiando medicina, anche se non era difficile capire cosa stava accadendo, c'era solo una malattia che causava tali sintomi: l'hanahaki disease. Una malattia causata da un amore non corrisposto, l'unico rimedio era confessare i suoi sentimenti alla persona amata e sperare di venire ricambiato, altrimenti sarebbe morto.

Ad Izuku venne subito un dubbio, lui? Innamorato? E di chi? Quando era successo? Come aveva fatto ad non accorgersene? Aveva letto l'amore nei libri, l'aveva visto in persone che conosceva, ma come poteva riconoscere esattamente un tale sentimento? Come distinguere l'amore tra tante sensazioni? Improvvisamente si ricordò di aver avuto gli stessi dubbi quando era piccolo e di averne parlato con sua madre.

"Per capire chi ami, ti basterà
farti una domanda:
c'è qualcuno che ti fa sentire
semplicemente in modo diverso
da tutti gli altri? Qualcuno che
faccia sembrare delle parole come
affetto o amicizia troppo strette?
Qualcuno è così importante
per te che trovi difficoltà ad
esprimere ciò che significa per te
perché qualsiasi parola
non sembra abbastanza?"


E Midoriya se la fece quella domanda, la risposta gli apparì chiara immediatamente, si sentì proprio uno stupido. Pensò al suo principe, al suo volto rilassato mentre dormiva, alla sua risalta spavalda quando lo prendeva in giro ed ai suoi occhi, quei dannati occhi rossi che lo fissavano sempre così intensamente. Sì, era proprio uno stupido, "amore" in fondo sembrava  l'unica parola in grado di descrivere cosa provava per Katsuki. Il motivo per cui non l'aveva mai capito, fu probabilmente perché non ebbe tempo di accorgersene. Il suo amore iniziò lentamente, però inizio fin da quando lui e Kacchan erano piccoli, crescendo fianco a fianco si erano conosciuti e avvicinati, si erano sempre ammirati e rispettati, l'amore di Izuku era cresciuto insieme a loro. Confessare i suoi sentimenti? E come avrebbe potuto confessare il suo amore ad il future re? Alla persona con cui aveva condiviso tutta la sua vita? Era un rischio enorme, aveva moltissimo da perdere.

<<Deku! Dove ti sei cacciato?!>> urlò la voce di Bakugou, interrompendo bruscamente la riflessione del ragazzo. Non poteva assolutamente farsi trovare così, si mise immediatamente a correre. Si diresse all'infermeria.
<<Midoriya, cosa posso fare per te?>> domandò Chiyo, sorpresa di vederlo arrivare con così tanta urgenza, ma ancora prima che potesse rispondere, lui tossì nuovamente ed altro sangue uscì insieme ad altri petali.
<<Oh mio dio, non.. Non posso crederci! Midoriya, l'unica soluzione è dichiararti a Bakugou.>> commentò preoccupata. Izuku arrossì, quindi per gli altri il suo amore per Katsuki era così ovvio?
<<Non voglio, lui è un principe. Ci conosciamo da quando siamo piccoli. Lui conoscerà qualcuno più adatto a lui, magari una principessa o un principe..  visto? Non so nemmeno se gli piacciono i ragazzi! Inoltre non voglio rovinare il nostro rapporto.>> spiegò il ragazzo, camminando avanti e indietro per la stanza.
<<Sono abbastanza sicura che Bakugou ricambi i tuoi sentimenti>>
<<Beh, non mi confesserò perché a te sembra così!>>
<<Allora cosa vuoi fare? Accettare di morire?>>
<<Non ho detto questo!>>

Ci fu un momento di tensione, Izuku di   non perdeva la calma facilmente. Entrambi sospirarono, il ragazzo si passò una mano sul viso.
<<Senti, ho bisogno di un po' di tempo. Non c'è qualche medicina che puoi darmi per aiutarmi?>> chiese con un tono stanco, non avrebbe mai pensato di trovarsi in una situazione del genere.
<<Ti darò quello che ti serve, ma pensa bene a cosa devi fare.>> rispose la donna, aveva l'aria preoccupata, ma sapeva bene che doveva essere già abbastanza difficile per lui, non voleva stressarlo ulteriormente. Doveva usare un altro approccio.
<<Sì, tranquilla. Qualcosa mi inventerò.>> disse Midoriya serio. In fondo era quello che faceva sempre, cercare una soluzione a qualunque problema da solo. Raramente si affidava ad altri e si prendeva sempre il suo tempo per analizzare la situazione.

Parlare con Chiyo dopotutto non l'aveva aiutato molto, se non altro adesso era ancora più confuso. Per il momento aveva delle pasticche da prendere dopo i pasti che servivano per calmare la tosse e come antidolorifici. Tuttavia non sapeva cosa fare, insomma non voleva assolutamente dichiararsi, ma certamente non voleva nemmeno morire. C'erano ancora tante cose che voleva fare, inolte non voleva lasciare il suo Kacchan ed i suoi amici. Aveva promesso a Katsuki che l'avrebbe aiutato quando sarebbe diventato re e che sarebbe sempre stato il suo consigliere, gli aveva giurato lealtà e non solo in quanto suddito. Prese un respiro profondo e decise di pensarci dopo, si affrettò ad andare pranzare.

<<Scusate il ritardo!>> disse per poi sedersi accanto al biondo.
<<Non ti preoccupare Izuku>> disse Mitsuki sorridendo e Masaru annuì. Nonostante fossero il re e la regina l'avevano sempre trattato come un secondo figlio.
<<Avete qualche programma per questo pomeriggio?>> domandò Inko ai due.
<<Sì, dopo andiamo a pescare al lago. Vero, Kacchan?>> rispose Midoriya richiamando l'attenzione del suo amico.
<<Sì, mantengo la parola. Inoltre ti dimostrerò che sono più bravo a pescare di te.>> affermò ghignando.
<<Questo lo vedremo!>> ribattè Izuku ridendo, facendo ridere anche gli adulti.
<<Va bene ragazzi, state attenti. Mi raccomando cercate di ritornare prima che faccia buio.>> gli avvertì Masaru.

Il pranzo proseguì tra chiacchiere e risate, dopo aver finito i ragazzi presero quello di cui avevano bisogno e partirono. Avevano deciso di andarci a piedi, dovevano solo attraversare il bosco, conoscevano già il percorso.
<<Forza Deku, aumentiamo il passo o non avremo abbastanza tempo per pescare!>> esclamò Katsuki, poi prese la mano di Izuku e cominciò a correre per il bosco, stando ben attento a dove metteva i piedi, guidandolo. Midoroiya si mise a ridere, mentre faceva del suo meglio per non inciampare, la sua risata contagiò anche il biondo, era raro sentirlo ridere così, anche per lui che era sempre l'unico a vedere i suoi lati più nascosti. Infatti sentendo Katsuki ridere così genuinamente, perse un battito, era sicuro di essere arrossito, fortunatamente il principe era troppo occupato a ridere e guardare la strada davanti per accorgersi del rossore delle sue guance. Izuku non potè far a meno di chiedersi se avrebbero potuto ancora ridere così, se lui gli confessasse i suoi sentimenti.

Improvvisamente il biondo si fermò, Izuku non riuscì a fermarsi in tempo e finì per sbattere contro la sua schiena, Bakugou non si smosse molto, reggendo il peso dello scontro.
<<Kacchan! Non fermarti così!>> si lamentò il ragazzo, ma Bakugou gli coprì la bocca con la sua mano, per poi fargli segno di tacere. Con il voltò indicò davanti a loro e solo allora Izuku notò un cervo che stava tranquillamente mangiando.

<<È bellissimo!>> sussurrò Izuku osservando l'animale, aveva sempre avuto una passione per la natura e gli animali, incontrare un cervo così era davvero un colpo di fortuna. Di solito si spaventavano facilmente e scappavano.
<<Sì, è bellissimo>> affermò Bakugou.
<<Accidenti, non posso fare una foto!>> si lamentò sempre a bassa voce.
<<Già, peccato>> commentò Bakugou parlando piano.

Se solo Izuku si fosse accorto che Bakugou non stava guardando il cervo, ma la sua espressione felice.

Burning Petals || bakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora