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Maria Luisa arrivò in città come una ventata d'aria fresca e, in poco tempo, riuscì a fare amicizia con tutto il rione.

All'epoca aveva 15 anni ed era nel fiore degli anni; la sua persona stava subendo un grande cambiamento, come solitamente accade in quella fascia d'età.

Era cresciuta in altezza, i capelli le arrivavano quasi fino alla vita e aveva iniziato a vestirsi come una vera signorina, senza mai risultare volgare.

Per non tenerla sempre in casa decisi di portarla a lavorare con me in bottega, dove ero sicuro che si sarebbe trovata bene. D'altronde, mia sorella è sempre stata molto zelante, sempre pronta a dare una mano ove ce ne fosse bisogno.

All'inizio sembrava andare tutto bene, i clienti non mancavano e, grazie a loro, riuscivamo a portare a casa qualche spicciolo in più.

Maria Luisa ebbe una sola grande litigata con una persona, che merita di essere raccontata: accadde nel giorno in cui ricevemmo la visita di Giovanni.

Costui era un giovanotto sui 25 anni, piuttosto basso e tracagnotto, il quale era avvezzo a provocarmi in ogni modo possibile immaginabile.

Entrò nel negozio sbattendo la porta e non ebbe neanche l'accortezza di scansare gli ombrelli che si trovavano per terra, anzi, ci passò sopra calpestandoli.

Maria Luisa, che in un primo momento non seppe cosa dire, rimase all'impiedi con le mani sui fianchi e gli occhi che mandavano fiamme.

"Guardate cosa avete combinato, lazzarone! Ora li dovete raccogliere tutti" sibilò lei, a denti stretti.

"Ma che stai a dì, ahò, stavano pe'tera anche prima che entrassi dentro sta topaia!" Gridò Giovanni, inciampando da solo e tirando svariate imprecazioni.

"Siete davvero maleducato, ve l'hanno mai detto?"

"E a te t'hanno mai detto che sei popo bella? Madonna santa che te farei..." biascicò, per poi lanciarsi con le mani tese verso il vestito di mia sorella.

Io, che ero rimasto nell'ombra fino a quel momento, uscii dal mio nascondiglio per dare a quel farabutto una bella lezione, ma fu Maria Luisa a farlo al posto mio: ratta come il lampo si spostò all'ultimo momento, e lo mandò a sbattere contro uno degli scaffali.

Il rumore della sua testa che batteva contro il legno ce l'ho ancora in mente, lo ricordo così bene che sembra accaduto ieri.

"Così impara a tenere le mani a posto, quel mentecatto" disse lei, molto tranquillamente.

Il sottoscritto, sorpreso, rimase lì, inebetito, con le mani nelle tasche dei calzoni.

Giovanni, semisvenuto, aveva gli occhi chiusi e la bocca aperta, oltre che un gran bernoccolo sulla fronte.

Era disteso sul cumulo di oggetti che aveva fatto cadere dal ripiano, i quali invadevano metà del pavimento della bottega.

Nel frattempo, davanti all'ingresso, un capannello di curiosi si era raggruppato per vedere cosa fosse accaduto. Non potevo rischiare di far vedere quel corpo privo di sensi alla gente, altrimenti chissà cosa avrebbero pensato.

"E ora cosa facciamo? Io direi di aspettare che si svegli per poi metterlo nuovamente a tappeto" osservò essa, divertita.

"Scherzi, vero? Dopo oggi sarà fortunato se riuscirà ancora ad avvicinarsi a una donna" ribattei, cominciando a tergiversare nervosamente con le mani.

"Perché agitarsi tanto, Giovanni Battista? Basterà dire che si è trattato di difesa personale, vedrai che nessuno correrà alcun pericolo"

"E come fate ad esserne così sicura, signorina Bugatti?"

Appoggiato alla porta della bottega, con le mani tra i pochi capelli che gli erano rimasti, Achille Scognamiglio guardava inorridito la scena avanti a sé.

"Oh, guarda chi c'è! Il carissimo signor Sognamillo!" Esclamò mia sorella, quasi felice di vederlo.

"Scognamiglio, signorina, si dice Scognamiglio! Che cos'è successo? Perché questo ragazzo è steso per terra?" Volle sapere, avvicinandosi a Giovanni.

"Giovanni Battista, siete...siete stato aggredito? Parlate, santo cielo!"

"Oh, no, monsignor Fiscale, è Maria Luisa che ha rischiato di farsi alzare il vestito"

Gli spiegai la faccenda per filo e per segno, poi, dopo un'attenta riflessione, il Fiscale decise di chiamare i gendarmi e farlo portare via.

"Quando il manigoldo riprenderà conoscenza, si risveglierà dietro le sbarre. Non è la prima volta che fa l' allocco con le signorine, ero sicuro che prima o poi qualcuna lo avrebbe conciato per le feste" Osservò il colonnello, una volta apprese le dinamiche dell'accaduto.

Lo sollevarono da terra in quattro, due lo tenevano per le gambe e due per le braccia, per poi portarlo via come un sacco di patate.

Appena Scognamiglio se ne andò, io e mia sorella scoppiammo a ridere come matti.

"Pensavo che mi avresti sgridato, caro fratello, ero pronta a ricevere una ramanzina con i fiocchi"

"Chi? Io?" Risposi, divertito.

"Che rimanga fra noi, Maria Luisa, ma il tuo gesto è stato davvero ammirevole. Un po' agreste, lo ammetto, ma comunque esemplare. Brava"

Quella sera tornammo a casa con meno spiccioli, ma anche con una voglia di ridere e scherzare che nessuno sarebbe mai riuscito a toglierci.




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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2020 ⏰

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