𝑺𝒂𝒍𝒐'- 𝒍𝒆 𝟏𝟐𝟎 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒆 𝒅𝒊 𝑺𝒐𝒅𝒐𝒎𝒂

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"𝑵𝒐𝒏 𝒄'𝒆' 𝒏𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒅𝒊 𝒑𝒊𝒖' 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒂𝒈𝒊𝒐𝒔𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒎𝒂𝒍𝒆."
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regista: Pier Paolo Pasolini
genere: grottesco, drammatico, horror
anno: 1975
paese di produzione: Italia e Francia
lingua originale: italiano
cast: Paolo Bonacelli, Giorgio Cataldi, Uberto Paolo Quintavalle, Aldo Valletti, Caterina Boratto
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playlist: inno a Roma-Puccini
pastorale in fa maggiore-Bach
carmina burana-Carl Orff
preludio n.4 in mi minore-Frederich Chopin
habanera-Bizet
la follia-Vivaldi
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trama: il film è un inferno dantesco fatto a pellicola esplorato in quattro parti, si rifà direttamente al cerchio dei violenti. I protagonisti sono quattro Signori della Repubblica Sociale Italiana, il Duca (potere di casta), il Vescovo (potere ecclesiastico), il Presidente della Corte d'Appello (potere giudiziario), e il Presidente della Banca Centrale (potere economico). la loro perversione li spinge a incaricare le SS e i soldati repubblichini di rapire un gruppo di ragazzi e ragazze di famiglia antifascista, selezionarli, e chiudersi con loro in una villa isolata, arredata con pezzi d'arte splendidi e presidiata da nazifascisti. Con l'aiuto di quattro ex meretrici di bordello (chiamate megere), instaurano per centoventi giornate una dittatura sessuale regolamentata dal Codice, che impone obbedienza, pena la morte. Le megere (tre narratrici e una pianista) guideranno le giornate raccontando le loro avventure sessuali nella sala delle orge. Nell'antinferno i Signori sottoscrivono le norme del Codice sposando ciascuno la figlia di un altro, quindi suddividono i giovani in quattro gruppi: vittime, soldati, collaborazionisti, servitù.
antinferno: la caccia ai ragazzi per questo orrendo progetto dura settimane: i giovani vengono rapiti dalle famiglie antifasciste di spicco, o in alcuni casi venduti dai loro stessi familiari; dopodiché vengono sottoposti ad una lunga selezione in cui vengono respinti anche per il minimo difetto fisico. Vengono scelti infine nove ragazzi e nove ragazze, di età compresa tra i quindici e i vent'anni. Le vittime vengono poi caricate su dei camion dell'esercito e trasportate fino a Salò, dove si trova l'enorme villa scelta come teatro degli orrori e le perversioni dei Signori. Durante il trasferimento Ferruccio, un ragazzo proveniente da una famiglia sovversiva di Castelfranco Veneto, orripilato già dalla sevizia del trasporto, tenta la fuga dal camion, ma viene ucciso dai soldati.
La villa per i prossimi 120 giorni sarà abitata dai quattro Signori, le quattro ex-prostitute, diciassette ragazzi, le quattro figlie-spose, otto soldati e sei domestici. Questa popolazione è sottoposta all'adesione ad un regolamento, i cui punti sono i seguenti: le vite degli abitanti appartengono ai quattro Signori, di cui possono disporre come meglio aggrada, gli abitanti dovranno invece ubbidire ad ogni richiesta se non vorranno incappare in punizioni terrificanti: verranno segnati nel libro delle punizioni e punito in un secondo momento, se un uomo giaccerà con una ragazza in un momento non opportuno verrà punito con l'amputazione di un arto, qualsiasi atto religioso con la morte. Il regolamento suddivide le giornate con degli orari precisi: alle sei di mattina ci si ritroverà nella sala delle orge, dove le tre ex-prostitute e una pianista racconteranno le loro esperienze per "educare" i ragazzi agli orrori che li aspettano. Dopo cena verranno messe in pratica le narrazioni della giornata. Il gruppo entra infine nella villa, a cui vengono sbarrate le vie di fuga.
girone delle manie: il primo girone, in esso la signora Vaccari intrattiene gli ospiti raccontando le sue esperienze libertine di gioventù. Le vittime più giovani sono prede dei signori e dei collaboratori. viene inscenato un matrimonio fra due ragazzi, tenuti al guinzaglio altri manipoli di vittime e trattati come cani, viene loro chiesto di mangiare della polenta piena di chiodi da una ciotola. Il resto delle giornate i signori discorrono sul significato morale dell'anarchia, citando a memoria brani di Klossowski, Baudelaire, Proust e Nietzsche. La prima vittima è una ragazza sorpresa a pregare, che viene lasciata sgozzata sul pavimento per tutto il giorno.
girone della merda: in questo girone la signora Maggi narra le sue esperienze più disgustose accanto alle sempre più fitte erudizioni dei Signori, che discutono sulla raffinatezza del libertinaggio e del gesto sodomitico, vengono celebrati altri matrimoni tra i libertini e le giovani vittime in abito nuziale, un concorso per il sedere più bello e disgustosa coprofagia.
girone del sangue: il girone si apre con il Monsignore che celebra i falsi matrimoni del Duca, dell'Eccellenza e del Presidente, vestiti da donne, con tre soldati. Nell'ultima alla villa il Monsignore compie un'ispezione notturna nelle camere degli ospiti, vengono a galla i tradimenti e le violazioni delle regole: un ragazzo, per salvarsi dalla punizione che lo attende l'indomani, svela che una delle ragazze tiene nascosta sotto il cuscino la fotografia di un uomo; consegnata la foto, la giovane a sua volta denuncia due sue compagne di stanza perché fanno l'amore ogni notte. Queste vengono colte sul fatto e una delle due rivela che uno dei repubblichini ha una relazione segreta con una serva, anche questa coppia viene sorpresa a fare l'amore e uccisa seduta stante; il ragazzo si offre nudo ai colpi di pistola con il pugno sinistro chiuso alzato. Il giorno successivo viene letta la lista di coloro che devono essere puniti, ovvero le quattro figlie e dodici vittime, facendoli contrassegnare con un nastro azzurro, dopodiché a tutte le altre vittime dice che possono seguire i Signori a Salò, purché continuino a collaborare.
Dopo un'ultima narrazione della signora Castelli, i signori, con l'aiuto di vecchi e nuovi collaboratori, eseguono le punizioni con balletti isterici e torture che i signori osservano da una finestra della villa, con un binocolo. La pianista intanto, dall'interno della casa, accompagna con la musica le scene di tortura, ma al culmine della malvagità smette di suonare e si toglie la vita gettandosi da una finestra.
epilogo: mentre sono ancora in corso crudelissime torture, in una delle stanze, due soldati annoiati e assuefatti mentre attendono i prossimi ordini, cambiano canale a una radio d'epoca che stava trasmettendo i Carmina Burana di Orff e, sulle note della canzonetta decidono di improvvisare qualche passo di valzer.
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commento: non approcciatevi a questo film se siete persone sensibili. Io ne sono rimasta disgustata e scioccata la prima volta, a tal punto che lo rimossi completamente dai miei pensieri. In questi ultimi giorni l'ho rivisto per chiarirmi le idee e mi ha disgustata più della prima. Una fotografia così ricercata e una regia magistrale rendono ancora più disgustosa ogni scena, in un crescendo di orrori sempre più terribili, tutti metafora del gusto dell'orrido che si nasconde anche dietro alla più erudita delle personalità come dietro alla più debosciata, ed è questa tendenza all'orrore e alla truculenza che accomuna lo spirito umano.
La scelta di girare un film del genere in effetti è estremamente coraggiosa, anche perché al giorno d'oggi non c'è più nessuno che ha il coraggio di disgustare, ma ciò non può cancellare l'impressione di sporco che questa pellicola mi ha lasciato sulla lingua, l'orrore che mi ha trasmesso per il corpo umano stesso, l'amarezza verso i potenti, la fobia del sesso e traumi religiosi vari. Non guardatelo se siete facilmente impressionabili ed influenzabili.
voto: 5
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𝒅𝒊𝒂𝒓𝒊𝒐  𝒄𝒊𝒏𝒆𝒎𝒂𝒕𝒐𝒈𝒓𝒂𝒇𝒊𝒄𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora