Capitolo 39

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Il mattino seguente, Blaise si svegliò all'alba nel suo piccolo rifugio.
Ripercorse il percorso fatto il giorno prima.
Era dispiaciuto, aveva lasciato le sue amiche da sole per tutto il giorno.
Dopo aver superato la cascata e la foresta,
Arrivò ai dormitori, entrò nella sua stanza e delle due ragazze non vi era traccia. Prese alcuni libri che gli sarebbero sicuramente serviti durante la mattinata di studio che avrebbe dovuto affrontare e si avviò verso la classe di difese contro le arti oscure. A lezione tuttavia, non vide nè il suo migliore amico, nè la ragazza (o ex, era tutto ancora da vedere) del suo migliore amico, nonché sua amica.
Neanche la piccola weasley si era presentata a lezione.
Al termine della lezione prese le sue cose e si diresse verso  l'uscita della classe.
"Zabini!"
Sentì solo urlare
E poi boom
Il naso iniziò a sanguinare
Cadde a terra e con una mano si toccava il naso dal quale usciva molto sangue.
"Ron fermo!" Urlò l'amico corso in soccorso
Zabini si rialzò subito quando capi chi gli aveva tirato quel pugno dritto in faccia.
Con un gesto furtivo gli strinse con una mano la gola e lo spinse al muro più vicino.
"Zabini fermò!" Urlò Harry
"Gggggg" disse Ron senza un filo di voce
"Tu! Tu, piccola carota, osi sfidare me? Davanti a tutta questa gente? È la guerra che vuoi? Perché l'avrai. Eccoti accontentato." Disse per poi chiudere le dita in un pugno e con violenza lo scaraventò contro il naso dell'avversario.
Che cadde in terra senza un filo di fiato e sanguinante. Respirava a fatica.
"Ron!" Urlò Harry correndo incontro all'amico.
"Sciocco, sei proprio uno sciocco!" Continuò impietosito e dispiaciuto.
"Cosa vuoi da me Eh?!"
"Gi.. g... ny..   ....GINNY!!" Urlò infine tutto ad un fiato.
"Non capisco" disse facendosi serio
"So che l'altra sera siete usciti insieme e poi.. e poi..." fu Harry a parlare era visibilmente scosso e avvilito.
"E poi?"
"E poi l'hanno vista uscire dalla tua stanza ieri in tarda notte... e nessuno la vedeva da due giorni... e poi indossava i tuoi vestiti.."disse lo stesso Harry con le dita strette in un pugno e guardando a terra.
Il giovane serpeverde ghignò
"E quindi?" Aggiunse
"E quindi non ti autorizzo a toccare mia sorella!" Disse Ron alzandosi da terra barcollante.
"È grande e vaccinata, sa prendere da sola le proprie scelte. Certo non ha bisogno dell'autorizzazione del fratello o dell amichetto" disse guardando Harry con fare di sfida.
Harry fece diversi passi avanti molto aggressivi.
Ma poi fu tirato da Ron
"Non ne vale la pena" gli sussurrò.
"Non ti avvicinare più a lei!" Urlò Harry
"Altrimenti?"
"Altrimenti non risponderemo delle  nostre azioni!" Urlò Ron
Zabini si avvicinava sempre di più
Con fare minaccioso e autoritario
Si avvicinò al rosso, lo prese per la camicia e lo tirò a se.
Con una mano gli teneva il collo della camicia facendo azione verso di se e con l'altra gli accarezzava la guancia.
Lo guardò dritto negli occhi
"Non osare minacciarmi mai più! Intesi?"
Il giovane grifondoro era terrorizzato
Lo si poteva leggere nei suoi occhi.
"Intesi?!" Urlò ancora più forte questa volta
"In.. tesi" barbugliò il ragazzo
"Bene, e ora va!" Disse per poi tirargli un pizzicotto sulla guancia e lanciarlo via.
Si girò, osservò per qualche istante i due ragazzi e se ne andò.
Lasciandoli nel corridoio della scuola
Avviliti e demoliti nell'animo.

Arrivò in camera sua dove notò dei vestiti della sua casata sul letto disfatto. Questi dettagli la mattina non c'erano.
La porta del bagno era chiusa e si sentiva lo scorrere dell'acqua.
Impugnò la sua bacchetta in punta di piedi si avviò lentamente alla porta.
L'aprì cercando di fare il meno rumore possibile.
E ciò che vide lo lasciò impietrito.

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