unexpected love - na jaemin

/16/ Il Re e la Regina

Il ballo d'autunno era alle porte.

Il liceo stava ormai prendendo i colori dell'autunno grazie alle decorazioni fatte dagli studenti, abbinandolo perfettamente al paesaggio al di fuori;

Tutti gli alunni erano pronti per festeggiare con il proprio partner, eccetto due: Soyeon e Jaemin;
Haechan aveva pensato di invitare Soyeon al ballo, in modo da farla uscire e magari incontrare quel qualcuno.
Mentre Jaemin, decise di andarci da solo, quest'anno non avrebbe avuto i suoi due amici insieme a lui, perché stranamente erano riusciti a trovare una partner;

Quella mattina, dato che la scuola era chiusa per i preparativi, Soyeon sarebbe uscita con Haneul per cercare un abito per il ballo e per fortuna aveva conosciuto qualcuno che sapeva dove andare.

<prendi questo dai, ti starà benissimo!> esclamò Haneul indicando l'abito indossato dal manichino proprio al centro della vetrina del negozio.
Prese la sua mano e la tirò dentro, una signora si avvicinò a entrambe <siete qui per il ballo d'autunno?> annuirono <ero stata informata della festa per fare rifornimento di abiti, quelli che vedete in vetrina sono i nuovi arrivati>

La signora prese due degli abiti posti davanti alla vetrina e li diete alle ragazze, che di corsa entrarono nei camerini ridendo come delle bambine.

<Haneul, ma tu con chi andrai?> <ehm Jeno mi ha invitata, tu invece con Haechan?> sospirò <si andrò con lui anche se...> si fermò strabuzzando gli occhi, sperando che non gli domandasse di continuare a parlare e che non gli facesse domande.
Non aveva ancora detto nulla ad Haneul, anche se era la sua unica amica, umana fra l'altro, ma ogni volta che ci provava si bloccava senza riuscirci. Avrebbe voluto parlargli di Jaemin, senza entrare nei dettagli che l'avrebbero sicuramente shoccata, ma solo dirgli che stavano insieme...

Magari un giorno ne avrebbe parlato.

<siete pronte ragazze? Avete bisogno di aiuto?> <oh no grazie, siamo pronte>
Le due uscirono, l'abito di Soyeon strusciava a terra per la sua lunghezza e la signora si allarmò, gli prese un paio di tacchi, abbasta alti e glieli fece indossare vedendo poi che l'abito non toccava più a terra.
Haneul indossava un abito semplice che gli arrivava poco sopra le ginocchia, il corpetto era di un arancione molto scuro che non dava troppo nell'occhio, la parte della gonna invece era di un semplice nero;
Mentre Soyeon indossava un abito rosso scuro in raso. Aveva una scollatura a V un po' profonda, la gonna invece aveva un'apertura laterale che scopriva la gamba, era semplice come abito, ma a lei andava bene così. Ai piedi indossava un sandalo decolté, con un tacco molto comodo e largo con un cinturino alla caviglia, neri;

La signora applaudì per la sua stessa scelta e fece scegliere ad Haneul un paio di tacchi dorati, semplici e più bassi di quelli di Soyeon, poco più bassi.

Entrambe pagarono la propria roba e uscirono dal negozio soddisfatte.

°°°

<cosa stavi dicendo in camerino?> domandò Haneul passandogli la bottiglietta d'acqua appena comprata.
<vorrei dirti una cosa...> <dimmi Soyeon>

<beh... sono fidanzata...>
Dopo quella frase Haneul strabuzzò gli occhi, incitando l'amica a parlare.

Quando uscirono dal centro commerciale, Soyeon gli aveva raccontato ormai tutto, ovviamente evitando alcuni particolari specifici, non voleva di certo traumatizzare la sua unica amica;

Haneul però non domandò il perché non andasse al ballo con Jaemin invece che con Haechan, probabilmente sapeva che l'amica avrebbe sviato il discorso.

<ci vediamo domani al ballo!> esclamò Haneul non appena arrivarono da Starbucks, dove si dividerò per tornare a casa.

Jaemin non fece molto in quella noiosa giornata, a differenza degli altri giorni, era rimasto nel castello. Non poteva uscire con Soyeon visto che lei era già occupata e di andare nella casa non se ne parlava proprio, gli sarebbe sembrata vuota senza di lei.
In quei giorni, da quando annunciarono il ballo d'autunno, Jaemin si ritrovava a odiare ancora di più suo fratello XiaoJun. Sarebbe voluto andare al ballo con la ragazza che amava e invece, a causa sua, ci sarebbe andato da solo;