Cap 1

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10:00 Aeroporto di Busan

Jungkook aveva dormito serenamente durante il volo, e scese allegro dall'aereo.
Recuperato il bagaglio, si diresse verso l'uscita dove lo attendeva suo padre a braccia aperte. Jungkook lo abbracciò forte, e dopo qualche istante si diressero verso casa.

"Ho lasciato tutto com'era, ho solo cambiato le lenzuola e tolto le ragnatele" disse ridendo Junghyun, vedendo la faccia schifata del figlio.

Arrivati a casa, Junghyun lasciò suo figlio riprendere confidenza con la casa, finalmente era di nuovo a casa, e sperava di riuscire a liberarlo una volta per tutte dal senso di colpa.

Jungkook posò i bagagli vicino alla scrivania e si mise sul letto, fissando il soffitto.

Cinque anni.
Cinque anni di sofferenza, rimpianti e lutto.

"Mamma mi dispiace!" sussurrò Jungkook al vuoto della sua stanza, per poi scoppiare in un pianto silenzioso, non sapendo che dietro la porta chiusa della stanza, il cuore di suo padre si era appena spezzato nuovamente.

<Jiyoung perché ci hai lasciati?>

Dopo aver pranzato insieme e aver parlato un po dei suoi studi, Jungkook decise di fare un giro per il quartiere.
Fatta eccezione per qualche locale nuovo, era tutto come lo aveva lasciato. Passando davanti ai suoi posti preferiti, venne riconosciuto da alcuni suoi amici.

"KOOKIE" urlò un ragazzo dai capelli argentati. Non fece in tempo a vederlo in faccia, che questo gli si gettò addosso facendogli perdere l'equilibrio e cadendo con quel tornado addosso.
"Scusa scusa, stai bene? " disse il ragazzo, aiutandolo a alzarsi.
Appena riuscì a guardarlo in volto, Jungkook sbarrò gli occhi "BAMBAM!!!!" urlò stritolando il suo amico d'infanzia, e come due bambini si misero a saltellare.

"Quando sei tornato? Resti vero? Ti prego dimmi che resti..." disse a raffica BamBam, ma Jungkook lo bloccò "Hey hey, calma. Una domanda alla volta ahah, sono tornato oggi, e sì rimango!" disse sorridendo, e BamBam fece una sorta di danza della felicità.
Era bello vedere che alcune cose non erano cambiate, forse questa volta poteva sperare di dimenticare.

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