Anni pt 4

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1984
3 gennaio
Stiamo tutti correndo per arrivare in cucina. Oggi è un giorno speciale: Mary ci presenta il suo fidanzato babbano, a cui ha rivelato tutto sul il mondo magico. Quando arriviamo in cucina Evan e zio Barty sono già arrivati come Luna e i suoi genitori e Moody. Mancano solo Neville con sua nonna, Cedric con i suoi genitori, e... Ancora prima che suonano riesco a sentire la magia allegra e distratta di zio Ted e Ninfadora unita con quella libera di zia Andromeda. Guardo Evan che immediatamente capisce e appena il campanello suona corriamo verso la porta. Evan arriva per primo e appena apre la porta si getta nelle braccia di Ninfadora, che ride mentre agita i suoi capelli arcobaleno. Io li raggiungo qualche secondo dopo, facendoci cadere mentre zia inizia a ridere. Charlie ci raggiunge un istante dopo e saluta anche lui Ninfadora mentre io e Evan ci facciamo abbracciare dalla zia.
10 minuti dopo
Siamo tutti saluti in salotto mentre ci presentiamo al fidanzato di Mary, che abbiamo scoperto chiamarsi Darren.
"Sembrate davvero uniti, nonostante tutto" dice a noi piccoli. Sarà passata un oretta da quando sono arrivati e in questo momento io sono mezza sdraiata su Ninfadora, con Evan seduto in mezzo alle mie gambe, Mary in braccio a Evan, Harry con la testa sul mio stomaco, Gin con la testa sulle sue gambe e Ron mezzo sdraiato su di lei mentre Neville aveva la schiena appoggiata sul suo stomaco. Fred, George e Cedric erano sdraiati sulle gambe Charlie, che era accanto a Ninfadora, con la schiena appoggiata su Bill e Percy appoggiato al suo stomaco. Guardai  Darren con la fonte corrucciata "forse è proprio questo il vostro punto di forza" continua lui guardando Mary con l'espressione 'non so se è giusto, è tutto nuovo per me' lei lo guardò sorridendo in modo malinconico e dice "si forse è così" e nella sua mente compare l'immagine del gruppo dei malandrini con il gruppo delle ragazze. Guarda in basso prima di guardare ancora verso di noi, mettendosi i capelli dietro le orecchie e, così facendo, scoprendo una grande macchia violacea sul collo. Gin sussultò e lo indicò "zia Mary tu bua" io la guardai stranita e dico "no Gin succhiotto" a quel punto i grandi, Bill, Charlie e Ninfadora sussultarono mentre i piccoli mi guardarono "cos'è un succiotto?" chiese Evan ma prima che potessi rispondere intervenne Molly "nulla di cui dovete preoccupare per ora" "e doloroso?" chiese Gin "no tranquilla Gin" la riassicurò zia Mary "no mai visto?" chiedi a quel punto a Gin, ma prima che potessi rispondere zio Barty si avvicinò, con un espressione dura sul volto. In quel momento mi accorsi che ci eravamo districati e quindi ero da sola. "Marl, cucciola, dove hai già visto un succhiotto?" lo guardai mentre cercavo di capire cosa dovevo rispondere "perché sei arrabbiato con Marl?" chiese a quel punto Evan, facendo un passo avanti "non sono arrabbiato con lei. Non le farei mai del male Evan" lui arrossì ma prima che potesse aggiungere altro zio Barty disse "ma se qualcuno ha osato toccarti..." "No no io visto da testa" a quel punto nella stanza cala il silenzio. "In che senso l'hai visto dalla testa?" a quella domanda iniziai a sentirmi un po' a disagio, insomma anche loro potevano guardare nella testa degli altri giusto? Sorprendentemente fu Darren a parlare "Marlene riesci a dirmi a cosa sto pensando?" lo guardo per poi superare le barriere e trovarmi davanti a Darren con in mano una tazza di caffè in mano "caffè" "è... è giusto" "quindi puoi vedere quello che una persona pensa, nel momento in cui la pensa?" chiese zia Mary. Io annui e chiesi "voi no?" "No, almeno che non facciamo tanta pratica" rispose zio Barty "perché io si?" chiesi mentre alcune lacrime iniziavano a scendere sulle guance. Non mi piaceva come tutti mi guardavano, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in me. Zio Barty mi prese subito in braccio, cercando di calmarmi "credo sia colpa d lupo" dice Moody. A quel punto iniziai a singhiozzare contro la spalla di zio Barty continuando a ripetere "mi dispiace mi dispiace" "secondo me non c'è nulla di male" dice Evan, cercando di calmarmi "si è abbastanza figo, puoi vedere zio Remus tutte le volte che vuoi" alzai lo sguardo verso Harry, scuotendo la testa "solo quando loro pensano" "quindi puoi vedere anche papà?" chiese Evan. Annuì e Harry chiese "e puoi condividere i tuoi ricordi?" "Non lo so" "puoi provarci?" chiese ancora Evan "ragazzi non mi sembra il caso in questo momento" intervenne Molly. Io scalciai in modo da farmi mettere a terra. Non so bene cosa stessi facendo, semplicemente seguivo l'istinto: mi misi davanti a Evan allungando le braccia verso di lui con i palmi rivolti verso il basso mentre lui faceva la stessa ma con i palmi rivolti verso l'alto. Sentii la sua magia entrare a contatto con la mia e piano piano mi addattai per poi pensare a zio Regulus. Scelsi un ricordo in cui lui era sdraiato su zio Barty, mentre entrambi ridevano di qualcosa. Accanto a loro c'era Pandora che sorrideva divertita e, dall'altro lato c'era Evan che li fissava con lo sguardo oltraggiato. Feci andare avanti il ricordo qualche secondo prima di staccare le mani da Evan. La mia vista su focalizzò di nuovo su di lui, che stava piangendo. Mi alzai di scatto, terrorizzata a morte. Che avevo fatto? Mary fu subito accanto a me "Hey, Hey, tranquilla sta bene" io però continuavo a guardare Evan, che stava singhiozzando tra le braccia di zio Barty. "Marl, ha solo visto sul papà per la prima volta, non gli hai fatto nulla" ma dentro la mia testa si ripeteva come un mantra la frase "gli ho fatto male, gli ho fatto male, gli ho fatto male" improvvisamente mi resi conto di non riuscire più a respirare, provai, senza che succedesse nulla. Improvvisamente all'interno della mia sfera sensoriale entrò un battito cardiaco, che all'iniziò mi spaventò, ma piano piano, seguendolo, riuscí a riportarmi indietro. Mi trovai schiacciata contro qualcuno, singhiozzando mentre una voce maschile sussurrava "shh, è tutto ok, sei al sicuro". Piano piano mi calmai, per poi realizzare che fossi stretta nella presa di Darren. Mi staccai e mi resi conto che la stanza era silenziosa. "Hey cucciola, come stai?" mi chiese zia Mary ma io non risposi preferendo continuare a guardare a terra. "Marls! Marls!" Mi voltai di scatto trovando una stanza vuota, a parte per Evan che stava correndo verso di me, raggiungendomi qualche secondo dopo. "Stai bene? Non ci facevano venire di qui" disse abbracciandomi "EVAN!" zio Barty irruppe nella stanza con una mano sulla faccia. Io guardai Evan e senza guardare dentro la sua testa capì che aveva tirato un pugno a zio Barty. Non so bene perché lo feci, ma scoppiai a ridere mentre anche gli altri ci raggiungevano.
La sera
Ero seduta in cucina, con Molly e Arthur. Tutti gli altri erano andati a casa o a dormire. Dopo l'incidente Darren era stato bombardato di domande da tutti quanti e era stato accolto con entusiasmo. Io, però non avevo dimenticato ciò che era successo e a quanto pare neanche loro lo avevano fatto. "Vogliamo parlare di quello che è successo stamattina" "non leggerò più mente, prometto" Molly sospirò stanca, girandosi di schiena mentre Arthur le fece una piccola carezza per poi raggiungermi e inginocchiarsi davanti alla mia sedia. Io fissavo il pavimento per poi sussurrare "manderete via? Perché sono un lupo mannaro?" "No, Marls, perché dovremmo?" "Vedo nuvola scura" dissi io indicando la  sua testa. Molly singhiozzò, silenziosamente, tanto che se non avessimo visto il fremito delle spalle non c'è ne saremmo accorti. Guardai Arthur, preoccupata "Marls non ti manderemo mai via. Sei importante per noi, come lo sono i nostri figli, ok?" io annuì, lentamente, continuando a guardare in basso "non vogliamo neanche che smetti di usare il tuo potere. I pensieri e i ricordi delle persone sono cose importanti però. Importanti e private. Quindi vorremmo che tu usassi il tuo potere solo se gli altri sono d'accordo ok?" annui, senza parlare. "Vuoi andare a letto?" non risposi, pensando a papà. Le nuove regole volevano dire che non potevo più vederlo? "Cucciola?" "E papà?" "Potrai chiedere a chiunque tu voglia di condividere dei ricordi di lui quando vuoi, come puoi condividere i ricordi con gli altri ogni volta vorrai" annui per poi sbadigliare "forza, vieni" disse Arthur, per poi prendermi in braccio e uscire dalla cucina

Marlene Euphemia Black LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora