Caffé.

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Quella notte, Zulema stava avendo difficoltà ad addormentarsi.

E per una volta, la colpa non era dei suoi pensieri ma solo di Macarena che se ne stava rannicchiata all'estremità del letto, piangendo ininterrottamente.

"Hai intenzione di piangere per tutta la notte?" sbuffò Zulema.

Maca non rispose.

"Posso aiutarti in qualche modo?"

"No" arrivò in un sussurro.

"Allora smettila di piangere."

Maca tirò su col naso "non ci riesco"

"Che cazzo vuol dire?"

Ma Maca non rispose.

"O la smetti o te ne vai a piangere fuori, decidi."

Ma gli unici suoni che continuavano ad uscire da Maca erano singhiozzi.

Zulema non riusciva davvero a capire perché dovesse piangere proprio in quel momento. Anche lei attraversava momenti di tristezza infinita e quello che faceva era esattamente l'opposto di Maca: andava il più lontano possibile per non farsi vedere in lacrime da lei. Non voleva la sua compassione e nemmeno parlarle dei motivi che la spingevano a sfogare il tutto piangendo.
Perché non poteva farlo anche Maca?

Un singhiozzo fu l'unica risposta che arrivò.

"Joder! Stai zitta!"

Maca si alzò dal letto "scusa se a differenza tua ho dei cazzo di sentimenti, Zulema" prese la prima giacca che trovò "vaffanculo" disse, per poi uscire fuori.

Zulema sorrise. Finalmente, un po' di silenzio.

Adesso poteva dormire. O almeno così credeva.

Perché a quanto pare il pensiero che Maca stava ancora piangendo, fuori da quella porta, non la lasciava in pace.

Odiava quando la sua coscienza le faceva questi brutti scherzi.

Rubava, minacciava di morte le persone, alcuni li arrivava anche ad uccidere e dormiva tranquillamente. Ma quella cazzo di biondina piangeva? Era la fine, ovviamente.

A volte non riusciva a capire perché dovesse tenerci così tanto. Forse stava invecchiando e la sua corazza impenetrabile stava cedendo.

Si alzò dal letto sbuffando, prese una felpa ed uscì fuori dal van.

Maca era seduta in uno dei divanetti.

"Perché cazzo sei uscita? Non volevi dormire?"

Zulema sorrise. Non aveva tutti i torti.

"Avevo voglia di una sigaretta, posso?"

Maca non rispose.

Erano così strani tutti quei silenzi da parte di Maca, di solito era lei quella che parlava di più e spronava Zulema a parlarle.

Le diceva sempre che non poteva nasconderle niente, perché la conosceva come se fossero sposate.

Zulema avrebbe voluto essere brava quanto lei con le parole.

Accese la sigaretta ed aspirò per diversi secondi, pensando alla prossima mossa.

"Vuoi parlarne?" le chiese infine.

"No"

Fece un altro tiro "beh non è come se potrai sfogarti con qualcun'altro, sai" scrollò le spalle "dubito che tu abbia voglia di parlarne con gli sconosciuti che ti porti a letto."

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