Benvenuta all' Inferno

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[lunedì 17 giugno 2016 // 9.00 //]

Noiosa...
Non mi viene un altro aggettivo per descrivere questa insulsa giornata... Sono qui da sola, seduta sul mio letto a fissare la parete di camera mia, un silenzio assordante avvolge la stanza, sento una vibrazione provenire dal telefono, lo prendo, mia madre mi ha appena mandato un messaggio:

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Tesoro ricordati di fare la doccia e di trovare dei vestiti adatti per stasera, dobbiamo fare bella figura! 😘

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Sbuffo, non ho assolutamente voglia di vedere altri ricconi arroganti: fanno sempre feste sfarzosissime dove devi rimanere muta e composta, non posso nemmeno mettermi nell' angolino a leggere qualche libro interessante...
Ricordo sempre la frase che mi ripete mia madre quando non voglio andare a queste serate:
"Coraggio, fallo per tuo padre! D'altronde è il capo di un colosso aziendale, non può certo conoscere il fruttivendolo che abbiamo sotto casa!"
Sospiro, odio il fatto che mia madre pensi questo... Per me siamo tutti uguali, i soldi non fanno la differenza fra le persone, che ne sai, magari con il fruttivendolo qui sotto papà riesce a farci un buon affare!!
Sospiro e mi dirigo verso il bagno, pronta per fare la doccia.

Finisco circa una mezz'oretta dopo, mamma mia ma come mai ci metto sempre così tanto?! C'è gente che la fa in cinque minuti diamine!

Esco dalla doccia e, lentamente, mi passo un panno morbido sul corpo per asciugarlo, poi mi faccio una specie di vestito con esso; mentre mi sposto noto di aver lasciato la finestra del piano terra aperta, fa niente.
Salgo le scale per andare in camera mia, mentre mi vesto sento una strana sensazione, come se ci fosse qualcun altro in casa... Scuoto la testa, no, ci sono solo io!!
Mi faccio un bel turbante e vado in cucina, CIBO!!

Neanche il tempo di aprire il frigo che sento qualcosa cadere al piano inferiore, sbianco.
Con le mani tremanti prendo una padella e cammino quatta quatta verso le scale, ho paura...
Ed è proprio lì, sulle scale, che mi pietrifico: un uomo alto e robusto mi fissa sorpreso con i suoi occhi marroni scuro, una maschera (~non quella per il covid XD~) nera gli copre il volto e dei vestiti stretti e lisci fanno altrettanto con il suo corpo. Ho paura, non ho mai pensato di ritrovarmi in una situazione del genere, sono sempre stata una persona tranquilla e pacifica, attaccare con pugni e calci è stata sempre la mia ultima opzione mai utilizzata ed ora sono qui, con quest'uomo davanti...
La sua mano, lentamente, scivola nella tasca, vedo che comincia ad estrarre qualcosa da lí, forse... CHE SIA UN COLTELLINO SVIZZERO?!

In preda all'ansia, sento la mente annebbiarsi, l'istinto risalire, in men che non si dica tiro una randellata all'uomo facendolo rotolare giù dalle scale. Sento un crack, poi un tonfo, del sangue comincia lentamente a sgorgare dalla testa del ladro... Rimango a fissare quella figura ormai senza vita ad occhi spalancati...
Mi cade la padella dalle mani, sto tremando... I-io ho ucciso un uomo?...

Non so che fare... Indietreggio, ma cado subito dopo sulle mie gambe...

Riuscirò a vivere con questo rimorso? Andrò avanti sapendo di aver ucciso qualcuno? No... Probabilmente, no... E allora che fare?
Guardo la finestra, una lacrima percorre lentamente il mio viso per poi cadere sul pavimento di legno chiaro
...
Non ho altre opzioni... Non voglio vivere il resto dei miei giorni in galera, nè fare finta di niente.
Mi avvicino aprendo la finestra, penso a tutti coloro che mi vogliono bene, scrivo un piccolo biglietto dove li saluto e prendo un bel respiro.
È stato bello finché è durato... Detto questo sospiro, sorrido e mi butto...

Sento una botta, poi la testa pesante, guardo un'ultima volta il mondo esterno per poi vedere tutto nero.

Chiasso, tanto rumore intorno a me, apro lentamente gli occhi
<U-uh?... C-cos?... Non è finita?... Perché riesco a parlare?... >
Appena metto a fuoco la vista, vedo una strada, mi alzo lentamente a fatica.
<Io...Dove cazzo sono?>

Un gentleman demoniaco ~(Alastor x Reader)~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora