Un Passo verso la Morte

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[//circa una settimana dopo//]

È passato un po' da quando ho messo piede nell'inferno, sebbene ci siano ancora delle situazioni che ritengo illogiche, crudeli e strane posso dire di essermi abituata: urla e bestemmie sono il pane quotidiano delle mie orecchie ormai.
Perché sto pensando tutto questo alle 8.00 di mattina? Beh il letto è così comodo, chi ha voglia di alzarsi? Meglio pensare alle cose più inutili no?

Mi alzo e apro subito l'armadio, finalmente ho dei vestiti, ho dovuto stare dietro a Charlie che mi assillava mentre andava da una vetrina all'altra, però ce l'ho fatta!

Decido di rimanere comoda mettendomi dei pantaloni neri e una maglietta a maniche corte abbastanza larga bianca, scarpe strette non molto alte bianche e argento. Mi pettino i capelli e mi sciacquo il viso.

Decido di andare al solito bar e poi da Vaggie che mi ha chiesto di parlarle dopo colazione.
Mentre mi siedo al tavolo penso che, a dirla tutta, ho un po' paura di parlarle, le sue parole di quel giorno mi erano rimaste impresse nella mente, deve tenere davvero tanto a Charlie, aspetta non è che...
Una voce dal tono basso strilla tutt'un tratto svegliandomi dai miei pensieri <TAVOLO 25?>
È il mio tavolo,
<QUI!> Urlo alzando la mano.
Il cameriere si avvicina svogliatamente consegnandomi il vassoio.
<Grazie> dico gentilmente, ovviamente non ricevo risposta.

Improvvisamente, sento un' aurea tesa, l'intera sala si azzitta di colpo passando dall'ampia caciara (?) ai continui sossurri. Guardo i camerieri, ora hanno una faccia che grida terrore e pietà, che sta succedendo?
Dalla porta vedo entrare una figura che ormai mi è ben nota: alto, magro, con quello sguardo terrificante, sì, proprio lui, Alastor.

Mi nota subito, mi fissa per poi sorridere.
<Ahhh! Y/n cara! Anche tu qui? Beh non ti biasimo, è un bel posticino hahahah!> dice sedendosi al mio tavolo.
Mi sento a disagio; no, non perché lui sia davanti a me, è simpatico anche se un po' strano, ci parlo volentieri. Quello che m'inquieta è come tutti si muovono attorno a lui: innanzitutto ha ricevuto il piatto un secondo dopo l'ordine, chiunque cerca di passare lontano al nostro tavolo ed è la quarta volta che il cameriere viene a chiedergli cose come se il cibo è di suo gradimento, se vuole altro, se gli altri clienti lo disturbano ecc...
Molto molto strano, ok, Al fa paura di suo, ma una reazione del genere... Ci dev'essere sicuramente qualcosa sotto.

Lo guardo, effettivamente non so nulla sul suo conto, quindi potrebbe pure essere qualcuno d'importante a mia insaputa, però non ho mai visto la sua immagine in giro, a differenza di un tipo con la testa di un televisore (quel giorno ho riso troppo), quindi escluderei quest'idea.

Mi alzo, non posso perdere altro tempo, Vaggie mi aspetta.
Guardo un'ultima volta Al per salutarlo, ma quando ricambia sento i brividi passarmi sulla pelle: il suo sguardo sembra quello di un assassino, come quello che vidi negli occhi di quell'uomo quel giorno... Prima di arrivare qui...
Me ne vado definitivamente e mi dirigo verso l'hotel.

Appena raggiungo la reception la trovo lì, su un divanetto rosso inglese. Mi siedo accanto a lei.
<Ciao! Allora... Di cosa volevi parlarmi?> le chiedo curiosa.
<Ho visto che passi molto tempo con Alastor... Tu non sai di lui vero?>
Il suo tono è freddo e serio, che però mi fanno capire la pesantezza dell'argomento.
<S-si, beh, anche se un po' particolare, è gentile, non mi dispiace parlarci, a-anche se sul suo conto non so nulla... Non va bene?... > rispondo
Il suo sguardo, ormai fisso su di me diventa più serrato.
<È il momento che qualcuno ti spieghi chi sia quell'essere spregevole... >
Ora sono davvero curiosa, mi metto in "modalità ascolto" davanti a lei.

<Alastor... > inizia,
<Alastor... è un overlord, ma non uno qualunque: la prima volta che mise piede nell'inferno seminò panico e distruzione, uccise grandi colossi infernali strappandogli via molteplici terre; nessuno era mai stato così potente e assetato di sangue prima d'ora... È un demone inarrestabile, forte, astuto e spietato.
Non stringerci MAI un patto, in cambio, ti chiederà l'anima per torturarla in eterno.
Sembra tanto docile, gentile e dalle buone maniere, ma appena tolta la maschera si rivela un assassino, cannibale, odioso e senza emozioni!> finì lei urlando.

Un gentleman demoniaco ~(Alastor x Reader)~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora