Avvicinandosi Al Nemico

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È passato ormai un mese da quell'accordo, pensavo durasse meno.
Vado in giro tranquilla, la gente mi rispetta e parlo apertamente con tutti, compreso Alastor. Soprattutto con lui, ho migliorato il mio rapporto, infondo basta essere educati e non parlargli di tecnologia troppo moderna, cosa che detesta.
Ho fatto tante di quelle risate: tra Angel che fa le sue battutine, Husk che si irrita a morte, Charlie che è tutta felice e Vaggie che prova a calmare la situazione sembrano usciti da un circo, dico in senso buono.
Come ogni Decarbia [guarda alla fine del capitolo per capire di che si tratta] esco per fare due passi; mentre giro per le vie infernali ecco che sento due persone discutere, una cosa assolutamente normale, se non fosse che sento una voce familiare.
In preda alla curiosità mi affaccio per sbirciare, non ci posso credere, quello è... ALASTOR?!

Mi nascondo dietro al muro di mattoni rossi, non vedo, ma sento benissimo.
<Allora inuti-radio, ti sei fatto amico la principessina eh? Hai bisogno di lei per valere qualcosa?> ride, ha una voce metallica, bassa, fluida, non a scatti come quella di un robot. Mi fa abbastanza venire i brividi, sembra tutto meno che una brava persona.
<Ahahaha! Splendida battuta! Tuttavia non ti consiglierei di scherzare su questo punto, dato che, io, mi sono creato una reputazione da solo, a differenza di qualcuno che ha dovuto unirsi a un pezzo grosso per farsi conoscere> ha usato la solita risposta tagliente.
Sento la voce metallica grignare leggermente.
<È inutile che fai lo splendido, non sei altro che un inutile pezzo della società, a nessuno frega un cazzo di sentire la radio, è vecchia e fastidiosa, dovresti farti da parte>.
<Ohoh che termini inadeguati, me lo aspettavo, chi viene da quel mondo non è capace di dire cose gentili. Hai uno scarso vocabolario sai? La tua amata televisione ti ha insegnato a parlare oppure ti ha solo riempito il cervello di enormi fesserie?> colpo basso, grande!
<Cerchi rogne?>
<Mi sembra che sia stato tu a iniziare>

Oh oh sento che le cose non finiranno bene, forse è meglio intervenire.
Mentre penso questo lancio un sasso e mi faccio sentire con una voce bassa, e fasulla, fischiando.
Sento calare il silenzio, come se non volessero sfiguarare ed ecco che vedo  Al allontanarsi.
Genocidio scampato, però vorrei fare qualcosa, la voce metallica ha detto cose poco carine a lui, forse dovrei... Trovare un modo per farlo vendicare?
Rido, sarà divertente.
Sbuco dal muro dirigendomi nella stessa direzione della testa televisore, immaginavo fosse lui.

<E-ehy!> comincio, è ora di testare l'utilità di quelle lezioni pomeridiane di teatro fatte a scuola.
<Uh?> si gira, non riesco ancora a capire se sono spaventata oppure divertita, con questo tizio non so mai come essere.
<Scusa se ti disturbo, sei quello che si vede spesso alla TV? Lo sai, io ADORO guardare la TV, ha un sacco di programmi interessanti!> dico sorridente.
<Oh ma davvero? Sono contento di sentire che qualcuno ha del sale in zucca!> mi guarda, il suo sorriso, ha un ché di maligno.
<Grazie! Ah! Siccome ti stimo molto, vorrei farti alcune domande, posso?>
<Bisogna sempre soddisfare gli ascoltatori! Risponderò, però sii celere> dice lui, non capisco proprio quale sia il suo mood ora, forse dovrei smettere di pensarci.
Piuttosto devo cercare di partire dal banale per poi arrivare al punto.
<Dunque... Come sei diventato un overlord?> chiedo tutta sorridente con faccia innocente.
<In questo mondo non puoi certo aspettare che qualcuno ti rispetti senza un po' d'azione, al pubblico interessa. Ho dimostrato la mia potenza, ma non sto qui a parlarne, ti annoierei> risponde, sembra proprio che sia nel mezzo di un'intervista televisiva, ovviamente ci sarà abituato.

<Ok, grazie! È impegnativo esserlo??>
<Haha direi proprio di no, quei bastardi vanno soltanto mandati a cuccia ogni tanto, cosa che faccio regolarmente a velocità di record!>.
Ok, sto odiando seriamente questo tizio, ma lo invidio: vorrei metà della sua autostima.
<Oh! Menomale direi haha! Fai altri lavori, emh sai, per non annoiarti> una delle scuse più banali che poteva venirmi in mente, complimenti y/n, davvero, uff...
<In realtà sì, ma... Non solo per noia>
Mi sorprendo, c'è cascato?! No, va beh, non ci posso credere!
<Eh? Ah! Interessante! E che lavoro fai? Come mai?> chiedo praticamente a raffica, spero non si innervosisca.
<Mai sentito parlare di "p*rn studios"?>
<ovviamente>.
<Ecco, insieme ai miei due soci siamo a capo dell'intera catena> afferma con aria potente.
<Per quanto riguarda il motivo... > fa una pausa, lasciando la frase a metà.
La sua faccia è la tipica di chi scruta l'altra persona per capire se può trarne profitto, oppure per come trattarla; quando ero in vita, molti colleghi di mio padre mi guardavano così, che fastidio.
<... Preferirei non specificarlo> ecco, non mi crede, va beh c'era da aspettarselo, infondo sono una tizia che è sbucata dal muro all'improvviso, magari pensa che io sia una giornalista in incognito in cerca d'informazioni.

Un gentleman demoniaco ~(Alastor x Reader)~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora