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Mentre camminavano per il marciapiede Namjoon scorse il liceo di Jungkook.
Liceo artistico privato di Seoul.
L'orario di lezioni era dalle 8:00 di mattina alle 16:00 di pomeriggio.
Il tempo necessario per lasciare Namjoon studiare prima di recarsi a casa del piccolino, quando ancora gli faceva le ripetizioni.

Essendo una scuola privata forniva agli studenti davvero molte attività pomeridiane ma Jungkook aveva rinunciato a frenquentarle in modo da sfruttare il pomeriggio per stare con il suo ragazzo.

Erano arrivati leggermente in ritardo, infatti nel cortile davanti l'ingresso dell'edificio non vi era alcun studente.
Jungkook afferrò il suo zaino che era aggrappato alle spalle di Namjoon.
Il più piccolo era sempre stato abituato a farselo portare da qualcun altro e così ogni volta che decidevano di andare a piedi toccava a Namjoon caricarlo.

Jungkook fece scivolare con cautela la bretella sinistra dal braccio di Namjoon per poi togliere violentemente quella destra con fare nervoso, facendo trapelare che era ancora offeso per il fatto di prima.

《Stai attento!》
Sbottò Namjoon, pentendosene subito dopo di non essersi trattenuto ancora una volta.

Jungkook guardò a terra imbarazzato e, caricandosi lo zaino su una spalla, pronunciò un leggero ciao per poi avviarsi verso l'ingresso scolastico.
Arrivato sotto la volta che sovrastava l'entrata, accorgendosi che Namjoon lo stava ancora fissando, si girò e dopo un lungo silenzio disse:

《Potresti venire a prendermi prima?》

Le sopracciglia di Namjoon si abbassarono dopo essersi sollevate in attesa di magari delle parole di scusa da parte del più piccolo. Il più grande di limitò ad annuire per poi sollevare la mano in segno di saluto e riavviarsi verso casa.

"Il tempo di tornare a casa, e già si sarà scordato di essere arrabbiato con me"
Pensava Namjoon.
E intanto ripensava a come fosse finito a vivere con Jungkook.

Come andava avanti con le lezioni di recupero, si accorse ben presto che Jungkook aveva iniziato a provare qualcosa per lui.
Glielo confessò dopo neanche 3 settimane che Namjoon si presentava a casa sua.
Era il 12 luglio e Namjoon lì per lì non sapeva che rispondergli.

Lasciò quella sera il più piccolo col dubbio se ci fosse altrettanto interesse amoroso da parte sua.
Namjoon dopo essere tornato a casa ci rifletté molto.
Era certo di provare nulla per Jungkook.
Certo, lo trovava molto carino e parlandoci aveva scoperto di avere tante cose in comune.

Jungkook apprezzava i discorsi che Namjoon si lasciava sfuggire distraendosi dalla spiegazione.
Era un ragazzo che rifletteva molto sulle cose intorno a sé ed era umile tanto che si sentiva sempre inferiore a causa dei suoi problemi di memoria.
Inoltre aveva anche diversi interessi: amava la fotografia, disegnare e si era dimostrato sensibile verso l'arte.

Era un buon candidato quindi. Era giovane e ancora acerbo ma se fosse cresciuto con lui sarebbe diventato proprio come voleva Namjoon.
Decise quindi di aspettare.
Decise che se col tempo gli fosse venuta anche la minima cotta verso di lui, non avrebbe esitato a mettercisi insieme.

Ancora una volta, i suoi piani troppo schematici e impeccabili non si avverarono.
Il giorno successivo alla confessione di Jungkook, Namjoon andò a casa sua con l'intento di chiedergli di attendere un po' per la sua risposta.

Non ci riuscì. Quella volta si intromise il padre di Jungkook.
Il signor Jeon era a conoscenza della grande cotta di suo figlio nei confronti del suo insegnante di recupero, era stato proprio Jungkook a dirglielo.
Vedeva il figlio contento, vedeva come i suoi occhi brillassero quando parlava di lui e quando lo ascoltava mentre spiegava, era diventato più allegro e produttivo da quando Namjoon era entrato nella sua vita, e il signor Jeon voleva continuasse ad essere così.
Voleva assecondare i suoi puri sentimenti e renderlo ancora più felice, e si fidava di Namjoon, lo trovava un ragazzo serio e un ottimo canditato per prendersi cura del piccolo Jungkook.

Per questo, quel giorno, prima che la lezione iniziasse il Signor Jeon fece sedere Namjoon accanto a Jungkook, per proporgli un'offerta che non avrebbe potuto rifiutare.
Namjoon era curioso di sapere di che proposta si trattasse, che offerta poteva esserci migliore di 3 mesi di paga anticipati?

Quando sentì la proposta, rimase senza parole. Il signor Jeon gli aveva tolto la possibilità di chiarire la situazione con Jungkook.
Non sapeva che rispondere, si sentiva anche un po' in imbarazzo di fronte a quella proposta. Era stata posta così all'improvviso.

《Quindi, che ne diresti?》

《Andare...a vivere insieme?》
Namjoon deglutì. Cosa doveva rispondere?
Guardò Jungkook che era accanto a lui, con le orecchie tutte rosse e che lo guardava di sfuggita ogni tanto.
Era imbarazzato anche lui, ma per motivi diversi.

Il signor Jeon cercò di tranquillizzare il più grande, dicendogli che avrebbe pagato tutto lui e che se la casa non fosse stata di loro gradimento avrebbero potuto cambiarla quando volevano.
"Non è questo il problema".
Pensava Namjoon deglutendo ancora, il padre non aveva pensato nemmeno per un attimo che Namjoon avrebbe potuto non ricambiare i sentimenti di Jungkook.

《Jungkook stava già guardando quale casa poteva piacergli di più, perché non scegliete insieme e mi fate sapere?》
Chiese il signor Jeon sorridendo. Un sorriso senza alcuna ombra, era semplicemente contento che il figlio fosse felice.

Namjoon stava sudando freddo, perché doveva capitare in questa famiglia di pazzi? Come poteva rinunciare a sé stesso solo per costringersi a stare con Jungkook?
Perché il signor Jeon non capiva che era una situazione assurda? Perché lo aveva tirato in mezzo?

Il respiro gli si stava facendo pesante e pensieri come questi gli affollavano la testa. Guardò Jungkook alla sua destra, che aveva preso il tablet per fargli vedere la possibile nuova abitazione.
Il signor Jeon si congedó dicendo di fare con calma e che oggi la lezione potevano saltarla.

Jungkook dopo vari tentativi riuscì a spiccicare parola:
《Nam-Namjoon io... Mio padre è fatto così. Mi dispiace. L'idea è stata sua... Pensa sia la cosa migliore per me... voglio dire, mi piacerebbe andare a vivere con te... verò non so se tu vuoi lo stesso... Non accettare... Se non ti piaccio...》

Namjoon in quel momento si calmò e capì.

"Chi se ne frega alla fine?
Avrò una casa tutta mia. Sarò probabilmente sostenuto per tutta la vita... E poi..."
Guardò Jungkook, e lo trovò più bello di quanto avesse mai notato. Aveva le guance rosse e gli occhioni che lo scrutavano lucidi. Si morse le labbra osservando quelle del più piccolo.
Lo tirò a sé e lo baciò. Un piccolo bacio a stampo. A cui seguirono tanti altri.
《...e poi, ho te che mi ami.》

Non era l'inizio della loro storia. L'inizio non c'era mai stato. Stava solo continuando.
E Namjoon decise che si sarebbe concentrato solo su di lui da quel momento in poi.
Fu così che lasciò l'università, il tanto sudato esame non era più la sua preoccupazione.
Lasciò i suoi amici. Per quelli ci avrebbe pensato dopo, non voleva chiuderci per sempre, quindi fece in modo di far credere loro che voleva prendersi un periodo di pausa.
Non si faceva vedere in giro o comunque molto poco, trascorreva tutta la giornata a casa con Jungkook.

E in quel periodo si prese davvero una cotta per il suo fidanzatino. Lo trattava il più gentilmente possibile, lo coccolava e iniziò a fare l'amore con lui.
Non era ancora del tutto innamorato, ma quando Jungkook gli chiedeva
《 Nam, moriresti per me?》
Namjoon rispondeva di sì, e lo diceva convinto. Cos'altro aveva da perdere?
S'illudeva che gli sarebbe bastato Jungkook come ragione di vita.
Sapeva anche lui quanto fosse solo una misera illusione, ma era così bella e ci viveva così bene, che non ci avrebbe rinunciato facilmente.

Diventò per questo molto geloso nei confronti di Jungkook, infatti il giorno del trasloco, dopo essersi riamicato il suo gruppo di amici, si accorse di provare fastidio quando Hobi si rivolgeva a lui con tanta confidenza o quando Yoongi gli faceva domande che potevano metterlo in difficoltà.
Jungkook era solo suo. Non lo avrebbe ceduto a nessuno e nessuno doveva turbarlo in alcun modo.

E mentre ripensava a questo mentre tornava a casa, Namjoon si ripromise di strapazzare per bene Jungkook quando sarebbe tornato da scuola. Per farsi perdonare. I ricordi che gli erano tornati in mente lo avevano un sacco intenerito.
Pensava che forse Jungkook, scordandosi di come lo aveva trattato, avrebbe pensato a lui, invece di pensare ad ascoltare la lezione. Perché il suo adorabile fidanzato era fatto così, dimenticava e si distraeva subito.
Era tornato allegro e durante il tragitto si mise a saltellare e a canticchiare.

《Ti amo Jungkook》

Too Much☔︎| 𝐽.𝐽𝑘 × 𝙺.𝙽𝚓 : K.TᕼDove le storie prendono vita. Scoprilo ora