Camelia's Pov
La depressione è quella malattia che ti fa pentire di essere nata, che ti graffia con i suoi artigli l'interno della tua anima, fino a farti sanguinare dentro. È quella malattia che ti fa sentire a volte delle voci, ti fa fare incubi, ti fa accartocciare nel letto in preda dagli spasmi.
Io ho iniziato a soffrirne poco dopo la morte di Stephen, il pensiero di non vederlo più, di non poterlo stringere, di non poterlo amare. Era come se tutto il mio mondo fosse stato risucchiato in un buco nero e sotto i piedi non c'era più del solido terreno, bensì metri e metri di cenere. Cenere che mi faceva poi sprofondare, sempre di più, che mi faceva cadere giù negli abissi del dolore. Cenere che mi scendeva in bocca a bloccare le mie urla disperate di aiuto, cenere che arrivava ai polmoni non permettendomi di respirare, cenere che arrivava al cuore non permettendomi di amare.
Tutto questo, tutto questo dolore, tormento, inquietudine. Lui mi guardava mentre morivo ogni giorno sempre di più e non ha fatto nulla. Non mi ha salvato. Ha permesso che la vita mi schiaffeggiasse, che la morte mi accarezzasse.
La depressione sembra quasi esser scomparsa, soffocata dalla rabbia viva e furente. Dall'odio più puro e sconvolgente che si possa provare
Mai avrei pensato di odiare Stephen, ma in questo momento, mentre riguardo una foto fatta assieme, mentre sotto di me il mare si muove impetuoso, rabbioso come il mio animo, il mio cuore inizia a conoscere un sentimento nuovo. Un sentimento brutto e bastardo: l'odio
Guardo sotto di me, le onde sono alte e si scontrano con gli scogli su cui sono seduta. Gocce cristalline si posano sui miei capelli e sulle mie labbra, mischiandosi con il sapore amaro delle mie lacrime.
Buttati, fallo cerco di ignorare le solite voci autodistruttive, sono forte e devo farcela
Tutto finirà se salti sotto di me il mare grida turbato, come se conoscesse il dolore che provo.
Il dolore finirà
E forse queste voci avevano ragione. Cosa mi ha donato la terra? Sofferenza, dolore, botte, percosse, tristezza, pianti, lacrime e sangue. Ma fino a due ore fa questo potevo sopportarlo. Perché almeno avevo provato l'amore, la gioia, la spensieratezza.Però ora so cosa vuol dire essere delusi, provare rabbia, odio, disgusto. Sentimenti che non avrei mai pensato di provare per l'amore della mia vita, lo stesso uomo che avrebbe dovuto farmi dimenticare il passato, che avrebbe dovuto uccidere i miei mostri che, con i loro denti aguzzi, mi divoravano il cuore
Tutto questo però non è avvenuto, due anni di pura sofferenza, di dolore, di urla, di graffi, di sbagli, per nulla. Lui non era morto, lui era vivo, ed io forse non più.
Guardo ancora sotto di me, il cielo era diventato quasi nero, le onde del mare erano alte e sbattevano rabbiose sugli scogli. Era solo un passo, non avrei sicuramente sentito nulla, nessun dolore, nessuna pena, nessuna sofferenza. E quasi non sento l'urlo in lontananza quando mi butto.
Avevo però sbagliato i miei calcoli, qualcosa la sentivo. Ed era il dolore fisico. Un'onda impetuosa mi sbatte contro lo scoglio, che si conficca dietro la schiena, cerco di risalire a galla, non più volenterosa di proseguire ma non ho neanche il tempo di prendere fiato che anche un'altra onda arriva potente, ributtandomi sullo stesso scoglio di prima.
Le ossa del bacino sicuramente si spezzano, troppo fragili sotto quella rabbia. Urlo per il dolore ma commetto l'ennesimo errore, numerosa acqua entra nei miei polmoni non permettendomi di respirare.
Per la prima volta ho paura di morire, in questi due anni ho sempre cercato di farlo. Non mi importava di quello che c'era attorno, per me l'unico modo per non soffrire era andarmene. Ma adesso rivedo il viso di Derek e Jiin mentre felici ci danno la loro notizia, rivedo i momenti passati assieme in università ridendo come non avevo mai fatto prima e poi rivedo John, l'unico amico che non pensavo di poter avere. L'unica persona che non riesco in nessun modo ad odiare, a cui voglio un bene fuori dal comune. Che mi ha sempre protetto
Ecco perché, quando sento delle braccia forti che mi aiutano a risalire a galla, la prima persona a cui penso è proprio lui.
Il dolore alle ossa sembra quasi scomparso, ma quello al cuore è ancora prepotente. Cerco di riaprire gli occhi, ma i troppi colpi mi fanno crollare, sotto il peso di tutto quello che è successo e vedo solo il buio
Stephen's Pov
Fin da quando ero piccolo, non ho mai avuto paura della morte. L'ho sempre vista come una signora, giusta e seria, che sapeva quando era il tuo momento e tu dovevi rispettarlo. Perché alla fine tutti dobbiamo morire, non ci si può sottrarre alla Morte quando chiama
Solo che quando vedi il tuo grande amore, saltare giù da una scogliera. Vederla poi piena di sangue e ossa, quasi sicuramente, rotte. Speri che la Morte non la chiami mai, speri che la signora si giri dall'altro lato e la lasci vivere ancora un po', ancora un po' fra le mie braccia.
Le voci le sento ovattate, nulla era più importante di Camelia ed ora, più che mai, avevo capito il mio grave errore. Ma soprattutto cosa avevano provato negli anni John e Derek a vederla in queste condizioni, sperando che si svegliasse.
Con ancora lei fra le braccia, mi incammino verso l'ambulanza, che nel trambusto qualcuno sicuramente aveva chiamato. Forse è stato John
"Che cosa è successo?" chiede professionale l'operatore. Non volevo parlare della sua depressione, del suo gesto voluto e non casuale e quindi scelgo di mentire
"È scivolata, non ho fatto in tempo a raggiungerla" ma questa non era una bugia. Io non ero riuscito a raggiungere il suo cuore, a raggiungere il suo dolore. Non lo avevo reputato abbastanza forte da fare gesti estremi. Ma ora capisco cosa si prova, se Camelia non dovesse farcela, se la signora Morte dovesse chiamarla, anche io mi farei prendere da lei, senza esitare. Perché una vita senza la mia amata non è vita
Sto per salire sull'ambulanza quando vengo spinto all'indietro da due braccia forti.
"Tu non sali su questa ambulanza, non meriti di stare qui con lei" mi dice John con una luce negli occhi quasi sinistra
Cerco di oppormi ma lui ha ragione, tutto questo è successo per colpa mia, quindi ingoio il boccone amaro e annuisco. Lo vedo salire di tutta fretta, con le lacrime agli occhi, e stringe quasi convulsamente la mano di Camelia
Il rimorso inizia ad agitarsi nel mio petto, gli occhi si fanno lucidi e quasi non mi accorgo del forte pugno che mi ferisce il naso
"Giuro che se muore, ti ammazzo" urla infuriato Derek
Sembra un toro inferocito ma quando nota il mio star fermo rimane stranito
"Che fai non lotti?" chiede lui dubbioso, fermandosi
"Che senso avrebbe, se non avessi sbagliato lei sarebbe viva e felice. Merito tutto questo" dico urlando, con il dolore che fuoriesce dalle mie parole e dai miei occhi, divenuti improvvisamente acquosi
Lui si ferma e mai mi sarei immaginato un abbraccio. Rimango fermo immobile
"So cosa significa sbagliare Stephen, so cosa significa aver paura di aver fatto un errore troppo grande e di vedere la persona più importante della tua vita, fra la vita e la morte" subito ripenso a sua sorella e capisco cosa intende
Lo guardo, ancora con le lacrime che scendono imperterrite. E sono io a fare il passo verso di lui e ad abbracciarlo
"Sono un mostro" dico sotto voce ma so che lui l'ha sentito. Si allontana e mi sorride appena
"Andiamo e lottiamo per la nostra Camelia" dice determinato ed io sono felice di poter avere almeno qualcuno dalla mia parte
Camelia ti prego resisti
Angolo autrice
Le parole a volte sono quasi inutili, quando si parla di queste tematiche. Io personalmente non ho mai sofferto di depressione ma soffro anche io di qualche disagio e in realtà ho descritto quello che provo io, a parte le voci suicide. Quelle ho pensato che potessero più far parte della depressione. Comunque, ditemi cosa ne pensate, cosa succederà secondo voi e soprattutto lasciatemi un commento. Un bacione grande ciambelline, al prossimo capitolo
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My anchor - Sequel di Disorder
FanficStephen non c'è più e Camelia continua la sua vita nell'oblio. Il ricordo del suo grande amore la consuma giorno dopo giorno. Chi dice che il passato rimane nel passato, mente. Torneranno a tormentarla figure del passato, persone che credeva finalm...