4. Gradini

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Suonó finalmente la campanella della fine delle lezioni.

Per fortuna la prima settimana le lezioni duravano solo tre ore, non ne potevo piú di sentire della retorica del messaggio d'espressione.

La professoressa Hamilton si giró sorridendo, ripose il gessetto nella scatolina, e prese in mano la sua giacca - A domani tesori - disse avanzando elegantemente verso l'uscita della classe.

Iniziai a mettere nella borsa il resto dei quaderni rimasti sul banco e notai Hayley ancora piuttosto turbata dalla conversazione che avrebbe dovuto affrontare di lì a poco. Indossai la mia felpa rosa antico e presi per mano la mia amica.

- Allora andiamo - dissi girandomi verso i ragazzi.

- Un attimo...solo, aspetta, ho fatto...ecco - disse con fatica Devon, tenendo con la bocca la presa dello zaino, cercando di chiudere la zip.

- Ma che diavolo hai messo lá dentro? É solo il primo giorno di scuola - disse Raph facendosi spazio dietro a Dev ed uscendo dal banco, portandosi lo zaino alla spalla.

- Non sai mai quando sarai incitato a cominciare uno spettacolo. Bisogna essere sempre preparati - rispose Dev, riuscendo finalmente a chiudere lo zaino.

- Cioé tu lì dentro hai il microfono e la cassa?? - gli chiesi perplessa.

- E la scheda audio, e il mixer, e le cuffie e i cavi per l'aggancio - mi spiegó con tono fiero.

Hayley sorrise divertita - Tu stai male - disse.

"Finalmente una parola", pensai.

- Beh, se avessi giá saputo il numero della camera del dormitorio almeno avrei lasciato qui le mie cose. Ma... -

- Ma non é così! E io ho fame, vogliamo andare?? - presi per un braccio Devon e lo trascinai verso l'uscita.

Raphael e Hayley rimasero leggermente indietro rispetto a noi, ma sentivo i loro passi seguirci e le loro voci interagire fra di loro.

- Li senti? Parlano - dissi a Dev prendendolo sottobraccio.

- Finalmente... Non ne potevo piú di Raph lamentarsi del fatto che Hayley non gli parlasse - sospiró Dev continuando a camminare.

- Sì...senti, ehm Hayley vi dirá una cosa oggi pomeriggio. Mi devi promettere che resterá nelle quattro mura della tua stanza e che soprattutto... non darai di matto! - dissi a bassa voce.

- Eh? Che cosa ci deve dire? -

- No, senti, non cominciare. Ve lo dirá lei piú tardi - risposi accelerando il passo ed uscendo dall'Accademia.

- Daaaai, ti prego, ti prego, ti preeego - disse pregandomi.

- Non mi scocciare - dissi scendendo le scale per il parco.

- Dai El, non le diró che me l'avevi giá detto - continuó inseguendomi, con tono insistente.

- No, Dev! Basta! - dissi girandomi verso di lui per le scale, inciampando sul gradino in basso e andando a sbattere contro qualcuno che stava salendo le scale.

Professore, può ripetere? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora