8. Anche se fosse?

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E alla fine decisi di vederlo.

Volevo dimostrare a me stessa che il professore si stesse sbagliando.
Conoscevo il mio migliore amico e se lui avesse provato qualcosa nei miei confronti, lo avrei giá capito e non avrei comunque permesso per nulla al mondo che la nostra amicizia si rovinasse.

"Sì Dev. Ci sto"

- Ottimo! Perchè ero venuto a prenderti lo stesso - disse urlando dal finestrino abbassato della sua macchina.

Mi girai, stupita di vederlo lì.

- Ma che ci fai qua? Non sapevi a che ora avrei finito la lezione con Gemini... - gli dissi affacciandomi al finestrino della macchina che nel frattempo si era avvicinata a me.

- Non volevo che tornassi a casa con la pioggia di prima. La tua ferita non è ancora guarita del tutto e stai prendendo molti antidolorifici al momento. Dai sali - disse sorridendomi.

- Uhm, Dev è spuntato il sole un'ora fa... Ma comunque, grazie, hai fatto bene. Perchè nella stanza del professore sono caduta all'indietro sbattendo il fondoschiena e ora penso proprio di avere un livido esorbitante - dissi entrando in macchina.

- Non riesci proprio a stare lontana dai guai eh - disse ridendo.

- Ma senti chi parla! Ti devo ricordare della volta in cui sei entrato in un centro commerciale in centro, indossando solamente una parrucca per non farti riconoscere e sei finito assalito dalla mandria delle tue fan? - ribattei spietata.

- Ehm...giá - disse grattandosi la nuca.

- Oppure, di quando, in Spagna, hai deciso di non essere più allergico alle ciliegie, perchè erano troppo buone e sei finito ricoverato in ospedale a firmare autografi ad infermiere spagnole? -

- In mia difesa erano delle gran belle infermiere! - disse facendo ripartire la macchina.

- Dev, devo continuare?! - dissi alterando la voce.

- No, no, ho capito. Hai colto il punto. Ma cerca solo di fare attenzione. Non importa di me, si tratta di te - disse sorridendomi a frase finita.

Rimasi in silenzio a pensare alla dolcezza sinceca di quel sorriso, ma la mia testa continuava a riportarmi al discorso che
avevo affrontato con Victor.

All'improvviso sentii la notifica personalizzata di mia madre distogliermi dai pensieri.

"Sta sera non ci sono Cucina tu"

Mi ero dimenticata di avisare che sarei rimasta da Devon.

"No dillo a papá, perché sta sera sto
da Dev" risposi determinata.

"Quando pensavi di farmelo sapere?"

"L'ho appena deciso, quindi ti avrei scritto
in un paio di minuti se me ne avessi
lasciato il tempo!"

- Che succede? - chiese Dev.

- Nulla, é mia madre...- risposi seccata.

- Beh, tua madre é tutto fuorché nulla - disse ridendo.

- Hai ragione, é la mia tormentatrice personale -.

- Ammetto che abbia uno strano modo di
relazionarsi con te, ma addirittura la
tua tormentatrice... mi sembra esagerato - disse facendo spallucce.

Professore, può ripetere? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora