capitolo 13

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John è dentro di me e mai nella mia vita mi sono sentita così in pace e al sicuro come in questo momento.
Ho paura che la felicità che sto vivendo svanisca e mi aggrappo di più a lui perché non voglio che nessuno mi rubi questo momento solo nostro.
È tenero,dolce attento mi sento così importante in questo momento che penso che forse potrò davvero guarire da tutta la merda che ho dovuto ingoiare nella mia vita.
Mi merito di essere felice e amata e voglio aggrapparmi a questa sensazione con tutte le mie forze,con John penso di poter avere il mio lieto fine.
Siamo arrivati al culmine dell'estasi insieme e sentirlo gemere nel mio orecchio dicendomi che sono meravigliosa mi ha fatto venire la pelle d'oca.
Ora è qui tra le mie braccia che dorme e io non posso fare a meno di osservarlo,i suoi lineamenti perfetti,le sue labbra rosse socchiuse mi respirano addosso alla pelle con il suo alito caldo, mentre accarezzo la sua morbida barba.
Ad un tratto apre gli occhi e mi guarda sorridendo e lì con il cuore che batte impazzito nel petto,capisco di essermi follemente innamorata di lui.
"Buongiorno meraviglia.."mi attira verso di lui e il suo naso è immerso nel mio collo "il tuo profumo è così buono,non posso più farne a meno è mio,tu sei mia".
Quelle parole portano nei miei occhi lacrime che non riesco a  frenare,ho paura che tutto quello che sto vivendo sia solo un sogno e io non voglio svegliarmi.
"Non piangere Gresya, non voglio che tu stia male","oh John sono solo così felice che ho paura che sia solo un sogno " dico abbassando lo sguardo.
"Gresya guardami, io sono reale sono qui e nessuno ti allontanerà più da me" me lo dice sicuro guardandomi sicuro e dolce mi accarezza la guancia.
"John io stessa potrei allontanarti,tu non sai quello che ho passato quello che mi è successo in passato,ho passato l'inferno e non voglio portarti con me..se sapessi chi sono veramente non vorresti stare con me, sono rotta dentro".
Mi alzo e comincio a vestirmi velocemente, le mie paure sono tornate e come mio solito sto scappando ma non sono ancora pronta di affrontare con John e soprattutto non sono pronta di parlargli di Stuart e di quello che mi ha fatto.
Sono quasi alla porta e lui coperto solo dai boxer riesce ad afferrarmi e a trattenermi,ma ad un tratto il suono dell'orologio a pendolo comincia a suonare e il rintocco del gong manda in tilt il mio cervello,mi ricordo solo quella stanza maledetta,urlo terrorizzata e sento mancarmi le forze poi il buio.

Tutto è complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora