Avete desiderio di dare opera ad un romanzo storico ma non sapete neppure da dove iniziare? Temete errori e figuracce? Nessun problema! Questo manualetto studiato a posta per voi scrittori alle prime armi vi guiderà passo per passo nel mondo della r...
Altro errore che comunemente si commette: pensare che i genitori non avessero alcun tipo di rapporto coi figli.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
1) Eh, ma le madri nobili lasciavano i loro figli alle balie e se ne fregavano!
No, povero stolto, non se ne fregavano, semplicemente badare ad un bambino è una gran faticaccia, avere una donna che ti aiuta in questo è senz'altro una cosa buona. Soprattutto era credenza comune che una donna che avesse appena partorito necessitasse di un periodo di totale riposo a letto per rimettersi del tutto, e anche l'allattamento era considerato dispendio di energie, per cui si ricorreva alla balia quando si era abbastanza ricchi da potersene permettere una. Oltre a questo in tal modo si evitava di rovinarsi il seno, ma ciò non toglie che anche le nobildonne volendo potevano allattare i loro figli e che la maggioranza si occupasse personalmente della loro crescita ed educazione.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
2) Però i padri se ne fregavano altamente!
Mille volte no! V'erano perfino casi in cui erano i padri a voler più bene ai figli delle madri, come Francesco Gonzaga marchese di Mantova, al quale si deve riconoscere se non altro il merito di aver amato tantissimo la sua primogenita, a differenza della moglie Isabella che non l'accettava poiché era nata femmina invece dell'erede desiderato. E ancora possiamo ricordare, nell'antichità, Cicerone, il quale stravedeva per la sua figliola adorata, la sua Tulliola, e che letteralmente impazzì quando apprese della sua prematura morte.
Anche Plutarco aveva una figlia che adorava, e che morì bambina, e in questi termini ne scrive alla moglie Timossena, confortandola a non lasciarsi abbattere dalla costernazione: Solo, mia cara moglie, nel tuo dolore mantieniti salda, entro i limiti, così come lo dico a me stesso. Certo, lo so e posso impostare una misura alla grandezza della nostra perdita [...] eppure, io non sono nato "di quercia o di roccia"; lo sai benissimo tu che hai allevato tanti bambini, in collaborazione con me, e tutti loro li hai cresciuti in casa sotto la nostra cura e so che questa cosa era per te di grande soddisfazione, dopo quattro maschi aver avuto una tanto sospirata bambina e che io avessi potuto darle il tuo nome.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Anche i padri giocavano coi loro figli quando potevano, femmine e maschi, ne forgiavano il carattere, li amavano e li coccolavano. Quando pensate a dei genitori, pensate alle vostre di famiglie.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
3) Ma non si davano del voi in famiglia?
Sì, alla madre e al padre si dava del voi, pure ai fratelli si dava del voi e persino i genitori ai figli davano del voi solitamente, almeno una volta che si fossero sistemati economicamente ed allontanati da casa, ma questo aveva a che fare col rispetto che si doveva all'uno e all'altro, non di certo con l'affetto. Ciò non toglie, specialmente nel contesto privato, che potessero deporre i convenevoli e darsi del tu, specie nel secondo caso.
Attenzione, inoltre, perché la questione del lei/tu/voi è molto soggetta all'epoca (e anche al contesto geografico) di cui parlate, quindi cercate di documentarvi bene a riguardo.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
4) E se volevano bene alle figlie, perché le svendevano come vacche?
Di nuovo: ci sono genitori e genitori. Ci sono padri che vedevano le femmine come un peso e che perciò le davano via alla prima occasione, e padri talmente affezionati alle loro figlie da faticare a separarsene. Inoltre, come già predetto, il matrimonio era un mezzo di miglioramento economico e sociale, non solo per colei che andava in sposa ma anche per la stessa famiglia, perciò sia padre che madre avevano tutto l'interesse a combinare un buon matrimonio alle loro figlie. La vera tragedia, semmai, era il convento, per quanto sia sbagliato anche credere che fosse visto come tale da ogni fanciulla: Caterina da Siena scelse volontariamente la vita monastica, contro il volere dei genitori che l'avrebbero voluta maritare, e non fu certo l'unica.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
5) Ma per educarli gli davano le bastonate!
Sì, è vero, gli davano le cosiddette legnate quando serviva, ma quel che dovete capire è che è così che si educano i bambini, con la verga, non corrompendoli con dolci e cioccolatini. Quelli che sbagliano siete voi e i vostri maestri e genitori oggi, non loro ieri, fatevene una ragione.
A tal proposito scrive il duca Francesco Sforza in un trattatello dedicato al figlio: "Galeazo, tu say che fino adesso nuy non ne correzassemo may con ti, né may te daessemo pur uno solo boffetto...", ma evidentemente qualche boffetto avrebbe fatto meglio a darglielo, visto che il suddetto Galeazzo da grande si dimostrò un sadico maniaco pluriomicida e stupratore per giunta.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.