Capitolo 15

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Un bacio può essere una virgola, un punto interrogativo o un punto esclamativo. È una fondamentale regola di lettura che ogni donna dovrebbe conoscere.
Jeanne Bourgeois

15

Narcissa fissava con costernazione la breve lettera che aveva ricevuto, consegnata dal piccolo gufetto color blu che ora le vorticava furiosamente sopra la testa. Era stato come un fulmine a ciel sereno. 

Era Ottobre, a solo un mese dall'inizio del percorso di Auror di Adele e già sembrava difficilissimo riuscire a incontrarsi. La giovane Black, presto Malfoy, voleva avere a tutti i costi il parere dell'amica per alcune scelte cruciali per il matrimonio, come il colore, dove fare il ricevimento, i vestiti... ma l'addestramento aveva portato la sua migliore amica lontano e là sarebbe rimasta per almeno un'altra settimana, stando a quanto quel piccolo pezzo di pergamena comunicava. 

Erano passate dal vedersi tutti i giorni, stare sempre insieme, al non riuscire a incontrarsi neanche per il fine settimana. Era una situazione, quella, al quale Narcissa pensava di essersi preparata e invece non esisteva fine alla delusione che un semplice no da parte della ragazza poteva infliggerle. 

Quel misero, scarno bigliettino, l'aveva raggiunta lì: a Villa Malfoy, dove lei si recava ogni sabato e domenica pomeriggio, per un tè e una chiacchiera con la signora Malfoy, la sua futura suocera. Molto spesso quelle chiacchiere riguardavano proprio il matrimonio e la donna non si faceva sfuggire mai l'occasione di riprenderla e insegnarle come comportarsi. 

Narcissa, a volte, aveva la sensazione che tutto quello che aveva imparato a casa si fosse rivelato inutile. A poco erano bastati i diversi ed eccezionali M.A.G.O. che aveva conquistato con sudore e fatica, a detta di tutti gli adulti niente poteva prepararti alla vita vera. 

Oh, come lo sapeva bene Adele, che era in giro ad esercitarsi. 

Narcissa sorseggiò il te ancora bollente, gustandosi appieno la sensazione della bevanda che le riscaldava le ossa intorpidite. Niente era meglio del tè delle cinque per risanare i cattivi pensieri, nessun problema era abbastanza grande da non poter essere risolto davanti una tazza di quella bevanda fumante. 

Katherine stava, nel frattempo, parlando di come le sarebbe servita una buona dose di ingegno, intelligenza, astuzia e una certa avversione per le regole. Le donne Malfoy dovevano essere pronte a tutto e dovevano in ogni caso avere un piano B, C se non addirittura fino alla Z. Insomma, non dovevano mai essere impreparate. Era una logica, quella, che si poteva applicare ad ogni singola consorte purosangue ma sembrava essere essenziale per i Malfoy. 

Gli occhi azzurri della ragazza caddero sulla finestra e, di conseguenza, sul giardino circostante. Si era immediatamente innamorata del parco della Villa e aveva progettato, insieme alla suocera e a sua madre, tutta una nuova disposizione del roseto. Avrebbe tanto voluto metterci anche i pavoni albini, ne era rimasta affascinata fin quando, per la prima volta, li aveva visti a Villa Graham, ma le sembrava assurda un'pretesa. Oltre a costare un occhio della testa, erano rumorosi, richiedevano costante attenzione e uno spazio tutto per loro. 

«DOBBY!» urlò Katherine, adirata. 

Un piccolo elfo domestico, dai grandi occhi verdi, fece la sua comparsa con un leggero pop. «Dica padrona. Dobby è al suo servizio, padrona»
«Porta altri biscotti»
«Si, padrona» il piccolo elfo prese il vassoio e, con un ulteriore pop, scomparve.
«Devi imparare, cara Narcissa, ad avere il pugno di ferro con queste creature, altrimenti prenderanno il sopravvento» la stava ammonendo la signora Malfoy, puntandole contro un indice ossuto. 

Unusual love | Harry Potter fanfiction | Lucius - NarcissaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora