Capitolo 23

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E ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo.
Pablo Neruda

23

Qualcosa era cambiato, a Villa Malfoy. C'era un'agitazione palpabile, un senso di tensione e disagio che strisciava nelle stanze polverose, si infilava negli spazi vuoti e contaminava ogni cosa. Come a rendere il tutto più buio, una fitta nebbia aveva iniziato a scendere sul giardino intorno a loro, provocando in Narcissa una sensazione così spiacevole da non poter essere neanche spiegata. 

Lucius, qualche giorno prima, era tornato dalla missione completamente frastornato; ma non aveva voluto dirle cosa fosse successo, solo che era stata un fiasco e che il soggetto era già stata portata via da una squadra di Auror. 

Mangiava poco e non le dava ascolto, si chiudeva nello studio come in attesa di qualcosa, e la notte prima avevano fatto l'amore come se avesse dovuto essere l'ultima volta. Lei non riusciva a capirlo quell'atteggiamento. 

Eppure, quando scoprì tutto, quasi preferì non aver richiesto nulla. Quella conoscenza che tanto aveva agognato, le si era ritorta contro nel peggiore dei modi. 

Era un pomeriggio come tanti, con la leggera nebbiolina come sfondo alle conversazioni e alle faccende domestiche. Narcissa era impegnata nella lettura di un libro, nella sua poltrona preferita della biblioteca, mentre Lucius era nel suo studio per una giornata di lavoro per il proprio matrimonio. L'avviso che un nuovo mago fosse arrivato risuonò forte e chiaro all'interno dell'abitazione e la donna sobbalzò; spaventata, chiuse il libro di scatto e per poco non imprecò per quella piccola dimostrazione di goffaggine. 

Ogni tanto ancora la sentiva, sua madre, che le lanciava rimproveri nella sua testa. 

Scosse il capo, come a dimenticare quel dettaglio, e andò ad accogliere l'ospite. «Ade! Che sorpresa!» Narcissa abbracciò l'amica, felice di rivederla. 

Quella vita le stava dividendo e la cosa non piaceva a nessuna delle due. 

Adele, però, ricambiò a malapena il suo abbraccio, e la sua espressione rimase seria. Quello, probabilmente, era il primissimo campanello d'allarme, ma la padrona di casa lo ignorò. 

«Possiamo parlare?» domandò la donna appena arrivata, temendo quasi di ricevere una risposta negativa anche se, in tutta la loro vita, Narcissa non aveva mai avuto bisogno di chiuderle la porta in faccia. Fece invece un'espressione sorpresa, e la invitò ad entrare.
«Certo, vieni. Accomodiamoci nel salotto» Narcissa le poggiò una mano sulle spalle e, con calma, la guidò verso una di quelle salette più intime dove di solito le due sedevano.
«Dobby!» Il crac! dell'elfo domestico non tardò molto ad arrivare.
«Si, signora? Cosa deve fare Dobby, signora?» domandò, servizievole come sempre.
Adele gli fece un sorriso, quasi a scusarsi. Ogni tanto le tornava in mente l'elfo domestico che le aveva tenuto compagnia mentre abitava nella grande e a volte vuota Villa Graham.
«Portaci del te, freddo magari»
«Certo, signora. Dobby farà come padrona Malfoy chiede, signora» e con un altro crac la bestiola si smaterializzò. 

Narcissa osservò la sua migliore amica, evidentemente a disagio. Adele si torceva le mani, guardava in basso, apriva la bocca e la richiudeva come un pesce lesso, a corto di parole. Del resto, come si comunicavano delle notizie del genere? 

«Ade, cosa succede?». 

Ma Adele non si sentiva pronta, affatto. Si maledisse per aver agito d'impulso, di non averne parlato neanche con Julian, lui avrebbe avuto la soluzione adatta. Invece si era trascinata fin lì, con l'unico pensiero in testa di portare in salvo la sua migliore amica. Prese un respiro, preparandosi a dare la notizia. 

Unusual love | Harry Potter fanfiction | Lucius - NarcissaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora