PACE
Niall doveva trovare un modo per farsi perdonare da Sara.
Aveva iniziato a scriverle tantissimi messaggi su watshapp ma era stato bloccato così aveva iniziato con i messaggi normali e le chiamate. Non aveva risposto a nessuna di queste.
Chiamò Liam.
"Ehi bro, io e Tommo abbiamo un nuovo sound in testa, ti unisci?" chiese subito.
"No bro, sono ancora in Italia" rispose Niall.
"Ah, giusto, la ragazza! Come va?" chiese Liam, illumimandosi d'un tratto. Niall riuscì immaginarsi il lampo di sorpresa e fastidio dei suoi occhi per non esserselo ricordato subito e poi quella diplomazia che gli era caratteristica.
"Male bro, le ho detto del poster ed è arrabbiata"
"Anche io sarei arrabbiato!" rispose Liam.
"Tanto arrabbiata" ribatté Niall.
"Quanto?" chiese Liam.
"Tanto" si sentì la voce petulante di Zayn in risposta che mi fece ridere.
"Mi ha cacciato da casa sua mentre parlavamo e non mi risponde più" risposi poi
"Hai provato a fare una cosa tosta per lei?" chiese Liam e probabilmente in quel momento stava alzando le spalle con quella sua espressione ingenua "Alle donne piace" disse poi con fare esperto.
"Ci ho pensato ma nah, sarebbe troppo grossa la cosa che voglio fare io.
"Allora falla, sei sulla buona strada" disse Zayn.
"Sono in vivavoce?" chiese Niall confuso.
"Yeah" rispose semplicemente Zayn.
"Fallo e ti perdonerà, fidati" aggiunse poi.
"Vado" risposi io.
"Dove?" chiese Liam.
"Al parco" risposi ed attaccai per poi cambiarmi velocemente.
Prima di andare al parco andò sotto casa di Sara. Per fortuna, 'alla faccia della sicurezza' pensò Niall, si aprì subito e lui lo lasciò aperto. Prese la busta e la poggió sul tappetino, bussó e scappò via, come si faceva da bambini. Non lo videro e lui sgommó subito andando a tutta velocità verso il parco, con ancora l'adrenalina e la paura di esser scoperto nel cuore.
Aprì la porta della casa la madre di Sara quando Niall era già molto lontano.
"Sara, perché non hai aperto tu?" le urlò la madre con ancora i capelli bagnati e l'asciugamano sotto il braccio.
"Avevo paura fosse Niall" rispose lei abbassando la testa.
"Cé una lettera per te" le disse l'altra in risposta.
"Bruciala, deve essere di Niall"
La madre gliela poggio sul letto, proprio accanto a dove si era accucciata Sara e se ne andò richiudendo dolcemente la porta dietro di sè. Prese la busta che citava a caratteri cubitali "A SARA" e lesse il biglietto dentro.
Sara non seppe quando scoppiò a piangere, se prima, dopo o durante ma ad un certo punto la vista le si confondeva per le lacrime ed aveva tutte le guance bagnate.
"Alle tre al parco, una buona scusa per accompagnare il cane" c'era scritto solo e poteva sembrare stupido ma la faceva sentire così bene, significava che aveva letto le lettere e le ricordava e che magari ci teneva a lei da cercare di riparlarle. Questo però le provocava così tanto altro dolore, si sentiva un esperimento, usata senza il suo consenso, terrorizzata per scopi propri ed anche tradita. Inoltre soffriva ancor di più perché avrebbe risubito tutti quei mesi così nella paura e nel pensiero di essere pazza solo perché lui si interessasse a lei e andasse a trovarla ed odiava il suo voler andare a parlargli alle tre.
Pamela le inviò un messaggio proprio in quel momento ed anche se la Sara triste odiava il cellulare lo guardò: "Bar all'angolo della scuola, ci siamo tutti, vieni?" diceva.
Il bar era dall'altra parte del parco e la ragazza lo reputó destino.
Andò in bagno si lavó, si truccó ed indossò qualcosa di più carino. Si mise il giaccotto e stava per uscire quando mise la mano in tasca. C'erano le chiavi dell'appartamento di Niall ed alla ragazza ritornò in mente quell'istante, come era bello, le sue parole dolci e come si era sentita bene lei.
Non le inportó più niente: il poster, l'esperimento, il tradimento. Niente.
Corse via e continuò a correre verso il parco. Era in ritardo ovviamente ma la figura di Niall si intravedeva ancora e questo la rincuoró. Si avvicinò.
C'era un disegno sul pezzo di cementato che occupava quasi tutto lo spazio. Erano due teste che si baciavano e la scritta sotto 'TI AMO'. Le figure avevano lo stile dei fumetti ma si capiva benissimo chi erano: Sara e Niall. I capelli del ragazzo erano persino colorati di giallo.
E Niall era seduto proprio lì, nel punto dove lei aveva sempre pensato di trovarlo. Aveva un gessetto in mano e la faccia innocente di chi crede davvero che quello che abbia fatto sia giusto. Alzò lo sguardo quando Sara si avvicinò.
"Sei venuta" sussurrò "Grazie" aggiunse poi.
"Prego" rispose lei per poi sedersi accanto a lui come se niente fosse.
Stavano zitti, lui in imbarazzo che la guardava impacciato non sicuro di essere stato perdonato e lei sembrava non trovare il modo di dirgli che non era più arrabbiata.
Ad un certo punto prese il telefonino e lo mise in alto così da prendere lei, Niall ed un pezzo del disegno. Lui sorrise nella foto mentre lei mandava un bacio facendo segno di vittoria con la mano libera. Fermò una passante e gli chiese se poteva fare la foto a loro due ed il disegno insieme. Era una vecchietta, la stessa che gli aveva visti quel giorno al parco ed ancora si ricordava di loro.
Gliene fece due, una in cui sorridevano, l'altra mentre si baciavano. Fu lei a dirgli come mettersi in posa, a far superare l'imbarazzo dei due.
E Niall amava Sara e Sara amava Niall e l'avrebbero vissuta così, perché il destino gli aveva fatti unire e solo il destino avrebbe potuto dividerli.
CIAOOO!!!!
Ehi, ehm, si, beh, ho due notizie: una ovviamente buona e l'altra cattiva. Lo so è un classico.
Comunque inizio con quella buona così vi disperate dopo.
Oggi è il compleanno di Zayn yeee. Notizia buona.
Questo è lultimo capitolo.
Notizia cattiva.
Non scherzo, ho già scritto il prologo e giovedì sarà l'ultima volta che aggiornerò questa storia. Vi ano, always, rember me please!
Baci baci
werenotcool
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FanfictionNiall entrò nel pullman e si buttò sul divano seguito da Louos e Liam. Zayn si sedette sulla poltrona vicino ed Harry preferì il pavimento. Poco dopo Liam si rialzó, troppa adrenalina per rimanere fermo. "Possibile che siano così scalmanate?" chied...