Alzo la testa e guardo in direzione del palco. La vista mi lascia senza fiato. Involontariamente un bicchiere di vetro cade dalle mie mani sul pavimento, ma non riesco proprio a distogliere lo sguardo. Indossa una maglietta grigia, molto sbarazzina e attillata e ogni due per tre si tocca i capelli stranamente spettinati con aria nervosa. Non l'avevo mai visto così poco elegante. Sistema il microfono toccandolo dolcemente con le dita un paio di volte per assicurarsi che funzioni.
E' normale che desideri essere un microfono?
Sento il cuore battermi forte, così tanto da sovrastare i sussulti del pubblico ormai riunito di fronte al palco. Ragazze eccitate, uomini curiosi e cantanti pronti a giudicare; infine, io. Muovo qualche passo nella sua direzione, attratta dalla sua calamita. Ora come ora non conta Anita, non mi importa di nulla. Finalmente alza la testa; cerca tra la folla una persona, lo sguardo è così intenso che sento quasi l'impeto di quell'emozione pizzicarmi la pelle. Vorrei saltargli addosso, ma non posso. Primo, perché sono sul posto di lavoro. Secondo, perché... può anche darsi che desideri semplicemente esibirsi. Ne ha il diritto, è la stupida regola del locale, che io voglia strappargli i vestiti o no. Devo dargli la possibilità di portare a termine questa scenetta. Inoltre, le mie gambe non mi permetterebbero di muovere un passo. Sono saldamente ancorate al suolo, anestetizzate come il resto del corpo ma al tempo stesso tremanti. Potrei crollare davanti a tutti da un momento all'altro.
''Sono sempre stato un ragazzo ambizioso. Volevo diventare qualcuno e alla fine sono riuscito ad ottenere quel che desideravo: soldi, grandi macchine, un bell'appartamento, anzi, più di uno. Non ho mai dimenticato le mie origini, ma non volevo neanche che i sentimenti mi rendessero una mammoletta. Li ho messi un po' da parte, a voler essere riduttivi. A voler essere sinceri, invece, si può dire che ho trascurato tutta la mia vita privata perché non volevo che nessuno si sentisse in diritto di togliere tempo alla mia carriera, il frutto del lavoro di una vita. Eppure, anche i migliori piani talvolta non funzionano. E a quel punto le strade sono due: o si perde tutto, o l'errore accidentale porta a piani migliori. Non avevo intenzione di innamorarmi, a dire la verità tutt'ora sono poco propenso all'idea. Prima il mio corpo era la sede di accesi dibattiti tra membro e occhi, ora è tutto un parlottare tra cuore e cervello. Ragione o sentimento? Il fatto è che non si possono mettere sullo stesso piano, perché la passione rende l'intelletto del tutto inutile. Anzi, addirittura più inutile del membro, che complessivamente una sua parte ce l'ha.''
Il pubblico è incredibilmente silenzioso, come me del resto. Sento il cuore in gola e le mani mi tremano talmente tanto da rendere difficile tenere le braccia conserte. Cerco di collegare il mio cervello, ma sento che sta per abbandonarmi.
''Un po' di tempo fa ho conosciuto una ragazza. Potrei parlarne benissimo, ma mentirei. Il fatto è questo: è incredibilmente strana e buffa, arrossisce per un nonnulla e si è rivelata più volte del tutto priva di senso di discrezione. Eppure, sin da subito, non ho potuto far a meno di notare quanto fosse straordinaria. Lei è diversa, mi fa sentire diverso, scusate per il cliché. Con lei non mi sento Victor Gilbert, un milionario, un grande direttore.'' sussulti del pubblico, tremarella a non finire per me.
''Mi sento solo un ragazzo ancora capace di tremare di fronte a una donna, un bambino che ride per una cazzata, un uomo che, per la prima volta nella sua vita, sente di avere davvero tutto. Siamo stati bene ma... poi ho, abbiamo, cosa importa? Quell'incantesimo si è spezzato. Ho pensato di lasciar perdere tutto e ho richiuso i battenti del mio cuore, assicurandomi che lei fosse fuori dalle mura del mio personale veliero. Sono andato via, a New York, per iniziare un nuovo capitolo della mia vita. E ho ripreso tutto in mano, davvero tutto. Stavo per uscire e andare a uno degli incontri più importanti della mia carriera, pensate, quando la mia assistente se ne arriva con una letterina. La apro, la leggo, prendo un aereo ed eccomi qui davanti a voi. Davanti a te. So che sei qui. Tornare alla normalità, dopo che si è amato, non è così semplice. E ora, se me lo permettete, vorrei cantare una canzone.''
STAI LEGGENDO
Il mio dolce capo
RomanceClara, una giovane ragazza appena laureata, inizia a lavorare per la rivista dei suoi sogni. È simpatica, raggiante, ma cerca di scappare dai mostri del passato. Il suo nuovo capo è un uomo arrogante e magnetico, che l'attira a se come una calamita...