L'aeroporto è sempre stato un punto di incertezza per me, un misto tra la curiosità infantile di scoprire il mondo e la paura confusionaria sulla destinazione incerta. Dopo aver visitato l'Italia con jungkook siamo arrivati al fatidico giorno di partenza per la Corea, nemmeno questa mattina, nemmeno ora che sono in aeroporto mano nella mano con jungkook riesco a credere che questo non sia un sogno chi si aspetterebbe mai di ritrovarsi la vita sconvolta in qualche mese?
Il mio posto sull'aereo è rigorosamente con vista da finestrino, accanto a me c'è un signore che non conosco ma è in procinto di cadere nel mondo dei sogni di qui a poco, vedo un paio di dita sbucare accanto al mio sedile e mi volto cercando il proprietario, non mi stupisce vedere jungkook dietro a me, afferro le sue dita e le stringo con le mie -sei pronta per questa nuova vita?- dice avvicinandosi al mio sedile -sai kookie... Non ti ho detto una cosa- dico mentre ridacchio sapendo la sua futura reazione -dimmi piccolina- il tono è leggermente preoccupato ma so che cambierà tra pochi secondi -sai... Puoi iniziare a parlare coreano, lo conosco abbastanza bene da seguire un discorso, a meno che non si parli di fisica quella non la capisco nemmeno in italiano- lo vedo spalancare la bocca sorpreso e se non fosse per la voce metallica e gli hostess che interrompono il nostro discorso avrebbe potuto finire la sua frase che non penso vada molto lontano da un "ti uccido"
Dopo stremanti ore di viaggio l'aereo inizia l'atterraggio, non ho dormito nemmeno dieci minuti l'emozione era troppa. Quando finalmente ci viene comunicato la possibilità di scendere dal mezzo mi giro verso jungkook e lo trovo con la testa appoggiata al finestrino e la bocca semi-aperta -kookie siamo arrivati svegliati- lo scuoto da una spalla e lui se pur con malavoglia apre gli occhi e chiude la bocca impastata dalla dormita appena fatta -eccomi, eccomi- si alza dal sedile e lo stesso faccio io, ma mentre apro lo sportello per prendere la mia valigia la sua mano sostituisce la mia afferrando il bagaglio in anticipo -tranquilla faccio io- mi sorride ancora assonnato -ma kookie tu sei appena svegliato... Rischi di farti male per le scale dell'aereo- anche se da poco conosco jungkook per quanto mi costa ammetterlo, è come me da appena sveglio, ovvero un morto vivente -tranquilla, tranquilla... Ci verranno a prendere tae e hobi, ci aspettano all'uscita secondaria dell'aereoporto conosco la strada a memoria non ci perderemo... Ah dimenticavo, sei morta appena arriviamo a casa- si porta il pollice alla gola e disegna una linea immaginaria per tutta la lunghezza facendomi ridere -si lo immaginavo... Aspetta un secondo, in che senso tae e hobi vengono a prenderci? Cioè mi dici così che dovró incontrare due dei miei idoli in queste condizioni?- chiedo nel panico -ehi prima di tutto sei bellissima anche così, secondo stai per vivere con tutti i tuoi idoli quindi ti vedranno anche messa nelle peggio condizioni, questo è un inizio no?- dice cercando di farmi sentire meglio, ma l'idea che ogni mattina mi vedranno tutti con i capelli sparsi per aria e la faccia da zombie mi intimidisce parecchio -ma che cazzo sto facendo...- jungkook scoppia a ridere vedendo la mia disperazione e io gli do un piccolo pugno sul petto intimandolo a fermarsi -andiamo va... I ragazzi ci daranno per dispersi- e così ci incamminiamo verso l'uscita, lui con tutta la calma e tranquillità di questo mondo, io con il cuore che batte all'impazzata per questa nuova vita.
Dopo qualche minuto raggiungiamo l'uscita secondaria e vedo un'auto nera parcheggiata poco distante e due ragazzi che conosco visivamente fin troppo bene -Tae hyung, Hobi hyung!- urla jungkook felice e a me per poco non cedono le gambe quando li vedo sorridere verso di noi e avvicinarsi -jungkookie ci sei mancato- dice taehyung abbracciandolo -oh e tu devi essere Laura! Jungkook ci ha parlato molto di te è un piacere- dice facendomi un piccolo inchino, la mia espressione potrebbe essere incorniciata in questo momento, un mix di felicità e paura che mi ammutoliscono incapace di spiccicare parola -incredibile tae, ci volevi tu per farla stare zitta- dice d'un tratto jungkook ridendo -ehi non parlo tanto... E poi sei cattivo, sai benissimo che sono un'army non puoi pretendere che questo momento non mi causi un shock- dico spingendo di poco il mio compagno e arrossendo -oh che bello un'army in casa!- dice Hoseok rivolgendomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi -si ok ragazzi, siamo tutti belli e in salute ma ora andiamo a casa che io ho fame e necessito di un letto- dice kookie spingendoci dentro la macchina -certo che hai la delicatezza di un elefante amore...- dopo questa mia affermazione tutti e tre scoppiano a ridere facendo poi partire il motore della macchina.Ciao ragazzi, sono tontata con un nuovo capitolo che spero vi piaccia.
Per farmi perdonare l'irregolaritá dei capitoli domani pubblico il capitolo 12 promesso♡
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io e lui
FanfictionLaura stava tranquillamente passeggiando per Firenze, con il sorriso sulle labbra e le spine nel petto. La giornata non sembrava potesse andare peggio, ma tutto cambia quando incontra lui, jeon jungkook, il suo cantante preferito da anni ormai. I du...