POV FABIO:
Finalmente è arrivato il giorno della partenza per Budapest, ieri lo abbiamo passato tutti insieme ridendo e scherzando, e io ne ho approfittato per scusarmi precedentemente con tutti se sarò costantemente intrattabile, ma nonostante siano passati moltissimi anni tornare a Budapest per me vuol dire affrontare la mia famiglia, anche se non li incontrerò probabilmente. Non so se sarei partito se non ci fosse stata Sofia, probabilmente avrei cercato una scappatoia, ma a lei non so dire no, anche se vuol dire andare a Budapest.
Appena arrivo alla villa di George e busso alla porta, mi viene ad aprire una raggiante Lidja, vestita con shorts bianchi, top viola e tacchi altissimi, almeno per me, neri. Nonostante non siamo mai andati d’accordo, dopo la guerra ho imparato a convivere con lei, anche perché, essendo la migliore amica di Sof, lei ci sta spesso intorno, e ormai mi sono rassegnato.
<< Ciao Lid. Come stai? >> le chiedo cercando di sorriderle.
<< Sto bene. A te neanche lo chiedo, immagino. Entra su. >> e si scosta dalla porta per farmi entrare con la valigia. Abbiamo deciso di portare roba per una settimana, nel caso servissero più cose le compreremo la.
<< Grazie. Sofia? >> domando entrando.
<< Si sta vestendo. Stiamo aspettando lei e Gillian che prende la macchina. Accomodati in salotto. >> e mi fa strada anche se conosco quella casa come le mie tasche.
<< Ciao Fabio. >> mi saluta Karl appena arrivo in salotto. Nonostante i caratteri diversi, lo posso considerare il mio migliore amico, poiché con Ewan c’è troppa rivalità per varie cose, fra cui i poteri, e il suo tentativo di flirt con Sofia prima della sua relazione con Lidja.
<< Ciao Karl. George, a che ora abbiamo il volo? >> domando guardandolo.
<< Alle diciassette. Ma ci vuole un po’ come tu ben sai… >> risponde mentre mi siedo.
<< Eccomi. >> si annuncia la mia Sofi entrando e avvicinandosi a me. È vestita leggera come tutti, perché essendo luglio sia a Roma che a Budapest fa molto caldo. Indossa degli shorts di jeans e una canottiera bianca, e ai piedi porta dei sandali. Ha legato il suo cespuglio in una coda, ed è struccata come al solito. Mi da un leggero bacio a stampo e si rivolge agli altri.
<< Scusate, ma io e la mia valigia non eravamo d’accordo su quanta roba portare. Lidja la prossima volta le faccio da sola grazie. >> detto ciò Lidja ridacchia.
<< Tranquilla Sofi >> risponde Chloe facendole l’occhiolino.
<< Ecco Gillian, andiamo? >> domanda George, sentendo il clacson di un’auto.
<< Ok. >> e usciamo tutti con la nostra valigia. Troviamo Gillian che guida un furgoncino bianco, visto che in nove nella macchina di George saremmo stati stretti.
<< Tutti su, Ewan, Fabio, caricate tutti i bagagli voi che siete ancora giovani e forti. >> ci ordina Gillian ridacchiando dal posto guida.
<< Agli ordini mamma. >> e fa un saluto militare alla madre mentre io comincio a caricare la mia valigia e la sua.
<< Soldato, mi aiuti o vuoi stare li impalato tutto il giorno? >> gli domando ridacchiando.
<< Ok >> e mentre noi carichiamo tutti i bagagli, loro salgono sul furgoncino.***
Arrivati nell’hotel scelto da Gillian e dopo aver posato i bagagli, ci riuniamo tutti nella camera mia e di Sofia.
<< Non ho scelto a caso questo hotel. Stanze insonorizzate, aria condizionata, fantastico a detta degli ospiti, terrazzo, quattro stelle, con wi-fi e siamo in centro. Meglio di così… >> ci elenca Gillian.
<< Ottimo lavoro Gillian. Ora, oggi ce lo prendiamo di riposo, ma da domani tutte le nostre energie saranno impiegate nella ricerca di Hamal, chiaro? >> ordina George.
<< Ok. Una domanda, come la troviamo? >> chiede Chloe, la più saggia di noi.
<< Come io ho trovato voi. Ricerche sul campo e in rete, ma soprattutto tanta fortuna. E sarà compito vostro ragazzi. Io, Thomas e Gillian con l’aiuto delle vostre visioni cercheremo Ofnir e Nidafjoll >> ci comunica.
<< Meraviglioso… >> borbotto io scontento. Budapest mi fa un brutto effetto.
<< Intanto perché non mettiamo insieme tutto ciò che sappiamo di Hamal? >> propone Lidja.
<< È nata a Budapest l’11 settembre 2000, ed è stata abbandonata da Nida e Rat per proteggerla da Nidhogrr. È stata lasciata davanti ad un’orfanotrofio, di cui non ricordo il titolo, con un falso cognome, Nagy ma oramai ha raggiunto la maggiore età perciò potrebbe essere ovunque. >> snocciolo tutto ciò che ricordo di ciò che mi hanno detto Nida e Ratatoskr quando ero con loro. E mi guardano sbalorditi.
<< Sì, sapevo di Hamal, me lo ha raccontato Nida per spiegarmi perché spariva spesso a Budapest nonostante non ci fossero Dormienti o frutti. >> spiego scrollando le spalle.
<< Ok, io non so niente di più. Karl, potresti informarti sui database della polizia, come al solito con discrezione e senza farti beccare, poiché in quanto maggiorenne ha dei documenti sicuramente, poi scommetto che ha un qualche social network come face book… controlla tutto ciò che puoi in rete. Dobbiamo rintracciarla. >> spiega spiccia Sofia.
<< Sì capo. Ora tutti a cena. Fabio guidaci tu! >> esclama tutto contento George.
<< Ok, tanto conosco i gusti di tutti più o meno… >> e li porto in un ristorante tipico, dove ordino del Gulasch, una minestra densa preparata con cipolla, paprica, cubetti di carne, patate e carote, per il prof, Thomas e Gillian, galuska, gnocchetti tipici, per Ewan, Chloe e Lidja, paprikáscsirke, pollo alla paprica, per Sofia e porkolt, spezzatino di carne a base di cumino e cipolla, che è il mio piatto preferito, per me e Karl. Alla fine però ne mangio metà perché Sofia lo vuole “ assaggiare “, e, approfittando del fatto che hanno ancora fame, faccio assaggiare loro anche la torta dobos, fatta da cinque strati di pan di spagna con una crema di cioccolato e burro dentro e del caramello sopra.
<< Soddisfatti? >> chiedo appena usciamo dal ristorante.
<< Oh sì, era tutto buonissimo. >> dice Lidja entusiasta.
<< Bene, torniamo in albergo? >> chiedo un po’ nervoso prendendo la mano di Sofia guardandomi attorno. Non vorrei vedere nessuno che conosco, anche se manco da moltissimi anni.
<< Va bene… >> e ci avviamo verso l’albergo ridendo e scherzando, ma alla reception mi si gela il sangue nelle vene e mi blocco vedendo chi c’è appoggiato al bancone. Sofia se ne accorge e mi guarda accigliata.
<< Che succede? >> mi domanda.
<< Non è possibile… quello è mio padre. >> e sbianca anche lei. Lui ci vede e ci raggiunge. Sospira e dice: << Ciao Fabio. >>Ciao ragazzi, finalmente dopo 10 giorni sono riuscita ad aggiornare la storia. E' ricominciata la scuola ed è sempre più difficile avere un po' di tempo libero hahahah al prossimo capitolo, ciaooo :)
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Proposte "La Ragazza Drago"
Ngẫu nhiên" Sono passati sette anni dalla battaglia contro Nidhogrr e ormai i ragazzi si sono rifatti una vita,ma i draghi non sono usciti dalle loro vite come Thuban aveva predetto: Ofnir scappa dalla su prigione a Draconia e rapisce Nidafjoll per poi rifugi...