la verità viene a galla nei momenti peggiori

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Pov Sofia:
<< Mi spiegate che accidenti é successo!? >> mi sbraita in faccia il prof rosso bordoeaux dalla rabbia << Un tappeto e un tavolino bruciati, la finestra distrutta e la porta rovinata da calci dati dall'esterno. Come me li spieghi!? >>
" Quindi si passa dal plurale al singolare!? " penso. " É la quinta persona! Lidja, Ewan, Gillian e Karl! Pure il prof no! "
<< George... >> uso un tono tranquillo, e quindi ancora più da arrabbiata, e sbianca leggermente, perché sa bene che lo chiamo George solo quando sono veramente incavolata << ...Ofnir ci ha appena attaccati, abbiamo rischiato la pelle, e tu pensi al conto dell'hotel invece che vedere se siamo feriti!?>> l'ultima parte la urlo, e da rosso di rabbia diventa rosso di imbarazzo.
<< Insomma ti importa più di come spendi il tuo patrimonio piuttosto che di tua figlia. Come quando mi nascondesti che Thuban aveva fatto diventare Nidhogrr una viverna. Ti preoccupavi di non perdere un guardiano e non del bene della bambina che avevi adottato, perché ho sofferto, e lo sai... >> so che é una bugia, e avevamo chiarito anni fa, ma sono intenzionata ad andare fino in fondo, perché stavolta ha dimostrato per me un interesse sotto zero << ...O quando mi hai impedito di uscire con Fabio nonostante tu sapessi benissimo quanto ero stata male perché non mi considerava, e se lo faceva mi trattava malissimo. Ti preoccupavi di avere un' altra bocca dà sfamare, perciò di altre spese, e non di me... >> prova a ribattere, ma lo zittisco con un' occhiataccia, e rimane in silenzio.
<< Ma una cosa te la devo concedere. Se non mi avessi nascosto la storia di Thuban e se non avessi messo Fabio a seguirmi, lui non mi avrebbe baciata per la seconda volta, e probabilmente ora non staremmo insieme. >> e lui trasalisce.
<< Quindi... sulla terrazza... Avevo davvero... >> balbetta cose senza senso.
<< Esattamente >> e faccio un ghigno malvagio che non mi si addice di solito, ma per anni, anche dopo la mia maggiore età, mi aveva comandata a bacchetta e mi aveva fatta soffrire parecchio, e finalmente potevo ricambiare il favore.
<< Lidja ha abbandonato il suo circo, la sua famiglia. Fabio ha ucciso, ha affrontato se stesso e il padre con relativa famiglia. Karl ha perso Effie e ha lasciato la sua casa. Io ho dovuto ricoprire un ruolo che poco mi si adattava a soli quattordici anni e ho dovuto guidare un gruppo quando neanche io sapevo cosa dovevamo fare. Chloe, Ewan e Gillian hanno lasciato una vita tranquilla, hanno cambiato lingua perché l'italiano lo hanno dovuto imparare e lo sai bene, e Chloe è stata rapita e posseduta da Nidhogrr. E tutti abbiamo rischiato la pelle quotidianamente, ferendoci in modi parecchio dolorosi a volte. Tu cosa hai fatto? Hai sborsato quattrini. Fine. Quindi almeno quello fallo, e non urlarmi in faccia perché Ofnir ha distrutto la stanza. >> concludo soddisfatta il mio sermone continuando con il mio tono freddo, il tutto sotto lo sguardo attonito dei guardiani più Gillian, l'espressione dispiaciuta di Thomas e lo sguardo afflitto del prof. Boccheggia come un pesce, ma alla fine abbassa la testa sconfitto, ed é il mio segnale. Esco di scena seguita da Fabio.
<< Non dovevi trattarlo così. In fondo abbiamo fatto abbastanza danni, e non tutti spiegabili all'albergo. >>
<< Non mi interessa. >> e faccio per avviarmi verso gli ascensori, quando compare un' ansante Karl con dei fogli in mano.
<< Questo é tutto il materiale che ho trovato su Hamal. Mi spiace, più di così non potevo >> e mi porge una cartellina.
<< Grazie. Per curiosità... quanta di questa roba é legale? >> gli chiedo facendo una faccia indifferente mentre afferro i fogli.
<< Il primo foglio. Ho trovato le informazioni su Facebook, Twitter e social network simili, ma per il resto tutto materiale da hacker. >> ed ha uno sguardo leggermente compiaciuto.
<< Grazie Karl. Ora ho bisogno che tu mi trovi Nida e Ofnir. Almeno lo stato. Puoi farcela? >> gli chiedo speranzosa.
<< Ci provo, ma non prometto niente. >> e se ne va.
<< Ok. Adesso? Che si fa? >> chiede Fabio una volta rimasti soli.
<< Esaminiamo il materiale. Conosci un bosco, una biblioteca, un bar tranquillo...? >> domando guardandolo illuminarsi.
<< Certo! Seguimi! >> e mi trascina letteralmente fuori dall'albergo.
Mi porta in un café piccolino ma carino, con il parquet a terra e le pareti color pesca. É pieno di divani e poltrone al posto delle sedie. Fabio chiede qualcosa in ungherese alla cameriera, che ci fa cenno di sederci su un divano color crema in un angolo. Ci accomodiamo e tiro fuori la cartellina coi fogli.
Sul primo foglio ci sono le generalità e una foto.
Hamal ha un viso ovale contornato da dei capelli castani chiari lunghi fin sotto il seno non troppo prosperoso. Gli occhi sono verdi, ma diversi dai miei smeraldi, i suoi tendono più al nocciola. Ha le labbra non troppo sottili color mora acerba. Ha la pelle pallida, ma non lattea o smunta, ed è magra. É una bella ragazza. Ma non appena ho dato uno sguardo alle generalità, per poco non svengo.
<< Tieni. >> e mi porge una tazza di cioccolata con panna, bevanda che adoro.
<< Fa un po' vedere... >> e mi prende i fogli dalle mani posando un caffè sul tavolino in legno di fronte a noi.
<< É molto carina... vediamo le generalità. Hamal Szilard. Adottata. >> e anche lui, come me, ammutolisce dallo shock, facendo cadere i fogli sul tavolino.
Restiamo in silenzio totale minimo dieci minuti, poi lui lo spezza.
<< No. Deve essere un errore, o uno scherzo di Karl. Sicuramente. >> afferma sicuro per negare l'evidenza.
<< Scopriamolo. >> prendo il mio telefono dalla tasca, e digito su google " Hamal Szilard ". Mi appare il suo profilo su Facebook e Twitter. Non ho bisogno di guardare oltre. Chiudo tutto e lo guardo affranta.
É scuro in volto e stringe i pugni talmente forte da far sbiancare le nocche, poi li rilassa e se li mette davanti agli occhi afflitto.
<< Non può avermi fatto anche questo. Non può. >> mormora con tono disperato.
<< Non venire. Ci andiamo io, Lidja, Ewan e Karl. Tu resta pure in albergo con Chloe. Ok? >> gli propongo mettendogli una mano sulla spalla.
<< No. Devo fare i conti con la mia famiglia da troppo tempo, ed ora è arrivato il momento. Non posso e non voglio fare il codardo. >> toglie le mani da davanti agli occhi e si volta a guardarmi.
<< Ma grazie >> e mi sorride leggermente prendendomi le mani.
Gli do un piccolo e casto bacio a stampo.
<< Vuoi tornare? >> mi chiede quando ci stacchiamo.
<< Ok, ma non mi scuseró con il prof, sappilo. >> affermo convinta.
<< Va bene. Andiamo. >> lascia cinque euro sul tavolino e usciamo mano nella mano.

Ciao ragazzi, ecco il capitolo seguente...un' pò di attesa ci vuole haahahahah al prossimo capitolo.. sciaoooo

-Kiara

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