// tredici \\
"Non mi hai mai detto perchè sei qui da Gemma." Kenzie aprì discorso, mentre mangiavano. Beh, mentre mangiava. Harry era molto più distratto ad organizzare il suo cibo in base al colore.
"Oh." Guardò giù, sul piatto. "E' una lunga storia - non ce n'è bisogno di parlarne."
"Penso che ci sia bisogno, invece."
Harry non aveva intenzione di raccontare a Kenzie il vero motivo per cui si trovava da Gemma. Voleva aspettare il momento giusto. Ma per Kenzie, ormai lo era. "Bene." Inspirò. "Credo di dover iniziare da quando mi hanno diagnosticato questo disturbo."
Lei gli strinse la mano, rassicurandolo. "Per favore."
"Quando avevo sedici anni il dottore mi ha diagnosticato il disturbo bipolare - OCD. Voglio dire, prima di saperlo, pensavo fosse normale lavarsi le mani dopo aver toccato tutto o ripetere le parole o contare così di frequente. Ma mi arrabbiavo così in fretta, quando ero più giovane, ed ancora ora mi succede. Un secondo ero felice, quello dopo piangevo per aver visto una saponetta."
"Comunque- mi prescrisse delle pillole e mi disse che tutto sarebbe andato bene. Chiaramente non avevano aiutato a niente, dato che io continuavo a soffrire. Il primo incidente avvenne quando avevo diciotto anni. Vivevo ancora con mia madre e suo marito - il mio patrigno. Ero incredibilmente infelice, ma avevo un posto dove rifugiarmi. Un giorno mia mamma mi parlò, dicendomi di considerare il trasloco fuori città. Continuava a toccarmi, diceva che ero grande, che dovevo andarmene. Io non potevo crederci. So solo ora che era un atteggiamento materno; ma mi ero sentito così tradito, arrabbiato."
"Stavo avendo un attacco d'ansia, tutto si muoveva, tutto era così fuori posto. Probabilmente sembravo un pazzo. Le cose avevano preso una brutta piega e il male stava avendo la meglio su di me. Continuai a gettare le cose a terra e piangevo; mentre lei cercava di fermarmi. Continuavo a dirle di smetterla, ma lei non mi ascoltava. Così la spinsi. La spinsi con così tanta forza, Kenz. Le ruppi il polso e lei piangeva - fin quando suo marito Robin non arrivò. Così, trascorsi alcuni anni in riabilitazione. Avevo così tanti problemi, più di quanti ne abbia ora. Ho portato mia madre ad odiarmi. Lei mi odia. Lei mi odia. Lei mi odia. Lei mi odia." Disse, le lacrime agli occhi.
"Ma sono andato avanti, e uscito da quel manicomio, sono andato a vivere da solo. Ero anche riuscito a trovarmi un lavoro ed ero così fiero di me stesso nonostante i problemi. Non parlavo più con mia madre o Robin o Gemma da mesi. Poi, una notte, non so che successe, ma il mio allarme aveva smesso di funzionare e chiamai la compagnia per poterlo riparare. Mi dissero che non sarebbero stati in grado di venire fino al giorno dopo- Ero spaventato. Pensavo che qualcuno potesse venire ad uccidermi o- no, ero sicuro che quello stesse venendo per uccidermi." Tremavo e piangevo; e chiamavo tutte le persone che conoscevo, dicendo addio. Volevo scappare, ma non sapevo dove andarmene."
"Chiamai mia mamma dopo. Le dissi di essere dispiaciuto per averle fatto del male, per averla ferirla, per averla portata ad odiarmi. Ma non era vero, lei mi amava nonostante tutto. Mi disse che stavo esagerando, e io le risposi che non era vero. Le confessai di non sentirmi al sicuro. Venne da me quella notte, scusandosi e cercando di consolarmi. Non funzionò. Sapevo che tutto sarebbe stato a posto solo se io fossi ritornato in riabilitazione. Volevo andarmene."
"Se Gemma non mi avesse preso in custodia, sarei ancora lì."
Kenzie non sapeva cosa dire. La storia l'aveva agitata, non si aspettava nulla di simile. Si sentì come rotta, spezzata. Non disse niente, al contrario lo strinse in un abbraccio mentre entrambi singhiozzavano.
"Ti amo così tanto, Kenzie. Grazie per non avermi lasciato ancora." Tirò su col naso.
"Non ti abbandonerò mai, lo sai già."
Ma Kenzie non pensò alla probabilità che fosse lui a lasciarla.
"Ho avuto-" Sospirò. "Ho avuto così tanta paura, e ne ho ancora di più pensando di fare del male a te."
E quel giorno non poteva avvenire tranne che ora.
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Okay, non ci dovrebbero essere errori - e in caso contrario, avvertitemi. Ad ogni modo questo è il penultimo capitolo. E' orrenda l'ultima frase, e nel prossimo - che pubblicherò dopo - saprete che succederà. Preparate i fazzoletti :(