// poesia \\
Bene, ciao. Stai leggendo questo, probabilmente chiedendoti che diavolo possa contenere. Hm, così, ti ricordi il nostro primo incontro? Quando ho detto di scrivere poesie? E se insisto a mostrartene una? Spero di farcela. E se non lo faccio, tu fingi che io lo faccia, per evitare l'imbarazzo.
Non mi importa quante volte tu debba leggere questo per arrivare al messaggio; perchè è tutto abbastanza semplice: ti amo. Spero che questo ti renda appagato, Harry. E' il minimo che possa fare, perchè tu mi rendi così felice.
(Quando dico, "lui", "a lui" o "suo"; mi riferisco a te, okay. Bene. Ci siamo.)
Una poesia di Kenzie
per un ragazzo di nome Harry.
Non importa quanto complessa questa frase
possa essere, le mie parole senza senso potrebbero
descrivere come le rughe appaiono
sotto i suoi occhi quando sorride.
E non c'è abbastanza inchiostro nel
mondo per descrivere la sua risata. E'
impossibile ricreare quel tipo di
sconcerto.
E' triste che non si rende conto della sua bellezza.
Lui non la vede, o non la riconosce,
nè si accetta. Perchè è
accecato. Lui è accecato dai pensieri
che riempono la sua mente. Lui è accecato dal suo
passato, che non può guardare chiaramente
nei miei occhi.
Non mi importa quanto tempo io debba aspettare.
Non mi interessa quanto tempo ancora dovrò sentirlo contare le decine.
Non mi interessa quanto tempo ancora dovrò vederlo accendere e spegnere le luci.
Non mi interessa che debba fare quella quantità di passi ogni volta.
Non mi interessa che coordini il suo cibo in un modo che solo lui è in grado di capire.
Vedi, lui è un perfezionista
e io non sono brava a molto.
Potevo dirgli "ti amo" un milione
di volte e lui non ci avrebbe creduto
fino a quando non sarei arrivata ai due.
Ogni giorno gli prometto che non lo lascerò mai.
E continuo quella promessa, la manterrò.
Tutti i giorni, per tutto il tempo che posso, fin
quando lui mi crederà, fino a poterlo dire di nuovo.
Mi sono innamorata di una persona affetta da
un disturbo ossessivo compulsivo,
e non mi vergogno a dirlo.
Perchè quando mi dice che mi ama
sei volte, so che è così.
E quando controlla l'allarme
trenta volte, so che lo fa
solo per tenermi al sicuro.
Vedi, lui è un perfezionista
e io non sono brava a molto.
Ad ogni modo, so che tutti i
momenti con lui sono perfetti.
E questo è tutto ciò che conta.
THE END.
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In tutto il suo male, ocd è finita. Ed ovviamente non rimango qui a dilungarmi - dato che l'ho già fatto nell'ultimo capitolo. Ad ogni modo, volevo dirvi che sto traducendo una nuova short: Mini Mart. L'ho trovata molto carina e per niente pesante, se per caso vi va di leggerla io ne sarei molto felice. Penso di postare il prologo proprio dopo. Va bene ragazze, questa è l'ultima volta che scrivo in questa storia e mi tocca mettere l'opzione "completa"; grazie a tutte, che avete seguito, commentato e votato questa drammatica fanfiction.
Vi amiamo.
Baci, Elena & Alice.