Life in My hero Academia

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Ro entrò in classe, come se non avesse sentito niente al riguardo della conversazione tenuta dai professori riguardante i suoi genitori. Era meglio così, l'unica cosa che voleva era vivere una vita da eroe, senza che le sue origini la oscurassero.
Dopo pochi minuti arrivò in classe anche il professor Aizawa.

Aizawa: Buongiorno.
Classe: Buongiorno.
Aizawa: Quest'oggi come prima lezione avrete inglese, quindi tra qualche minuto arriverà Present Mic.

Il ragazzo davanti a Ro si alzò per fare una domanda.

Aizawa: Sì, Midoriya?
Deku: Questa mattina al notiziario ho sentito parlare di due criminali dei quali nessuno parla mai, difatti hanno anche omesso di dire le reciproche unicità, tuttavia sembravano molto pericolosi. Perché non se ne parla?

Ro iniziò a sudare e abbassò lo sguardo sul banco.

Kiri: Ne ho sentito parlare anche io.
Aizawa: Non c'è motivo di interessarsi a queste leggende metropolitane.
Deku: Mi scusi professore, ma al notiziario non sembrava la descrivessero come una leggenda.
Aizawa: I media tendono ad inventarsi di tutto pur di tenere alti gli ascolti. Futuri eroi come voi dovrebbero preoccuparsi di minacce reali.

Detto ciò il professore uscì dalla classe facendo entrare il collega, lanciando però un ultimo sguardo discreto a Ro. Non poteva fare a meno di preoccuparsi per lei, gli ricordava in ogni modo Hiory, così temeva che, se avesse incontrato la persona sbagliata, avrebbe potuto anche lei abbandonare la via dell'eroismo.
Ro fu grata al professor Aizawa per ciò che stava facendo per lei, per farla sentire una persona normale e non il mostro che i suoi genitori avevano iniziato a creare.
Le lezioni mattutine volarono e arrivò il momento che la ragazza temeva più di tutti, la pausa pranzo. Era sicura che qualcuno avrebbe tirato nuovamente fuori l'argomento della mattina e lei non sapeva come gestire la cosa.

Deku: Mi chiedo perché il professor Aizawa abbia voluto insabbiare tutto.
Ochako: Non credo che abbia insabbiato la faccenda, probabilmente è davvero solo una leggenda metropolitana.
Tsuyu: Ochako ha ragione, non si è mai sentito di una bambina di 5 anni che uccide due terribili e spietati criminali. È una cosa impossibile.
Deku: Mh, sì, avete ragione.

"È una fortuna che nessuno dia davvero credito alla storia, e meno male che al notiziario non hanno parlato dei quirk di quei due bastardi, se così non fosse stato sarei stata in seri guai".
Finita la pausa pranzo tutti i ragazzi ritornarono in classe, eccitati per la lezione pomeridiana.

All Might: È l'ora del grande eroe....! PRONTI PER COMINCIARE?!

L'eroe Numer One era appena scomparso sulla soglia della classe, riempiendo tutti i ragazzi di stupore.
All Might non era l'idolo di Ro, difatti la ragazza lo trovava troppo energico per i suoi gusti, cioè, lui c'era sempre per confortare gli altri con un grande sorriso, ma la ragazza preferiva il modo di agire di eroi come Endevor: semplice, efficace e professionale.
L'eroe Number One disse che quel pomeriggio i ragazzi si sarebbero affrontati in una prova di combattimento.

Ro: Proprio quello in cui speravi, squalo rosso.
Kiri: Squalo rosso...? Mi piace! Comunque sono super elettrizzato, non vedo l'ora di iniziare a combattere!

Ro guardò il biondino. Anche lui sembrava eccitato all'idea di combattere, lei invece non lo era per niente. Odiava l'idea di dover usare il suo potere su qualcuno senza un buon motivo.
A distrarla da piccoli pensieri negativi che presto si sarebbero trasformati in teorie apocalittiche, fu vedere All Might che, con un telecomando, fece uscire dalla parete alcuni porta costumi.

All Might: Qui ci sono i costumi basati sulle vostre richieste e i certificati di quirk.

Tutta la classe era parecchio emozionata, per Ro invece fu come ricevere un pugno in pancia.
Quando aveva portato il suo progetto di design per il costume alla sezione di supporto, ad accoglierla fu una ragazza dai capelli rosa, parecchio strana, che le aveva detto che il design era davvero deprimente.