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Evidentemente il fato, il destino o molto semplicemente, il suo quirk, non avevano intenzione di fare un piacere a Ro, che si ritrovò nuovamente a sognare.
La cosa peggiore era che la ragazza era convinta di non sognare, tutt'altro, pensava di vivere veramente ciò che stava accadendo nel sogno.
La ragazza si trovava in una casa tipicamente giapponese, lì vide una famiglia di 6 persone, tra le quali poteva riconoscere solo il ragazzo dai capelli rossi della visione di quel giorno. Era più piccolo di come lo aveva visto in precedenza, forse aveva 12 anni. La scena cambiò e vide solo il ragazzino che piangeva, seduto in un angolo della casa. Ro andò da lui.

Ro: Che cos'hai?
R.c.r.(ragazzo dai capelli rossi): Sono in pensiero per il mio fratellino.
Ro: Il tuo fratellino?
R.c.r: Sì... e ho paura.
Ro: Di cosa?

In quel momento la ragazza si accorse che il ragazzino aveva delle bende legate dai polsi fino al collo. Ro pensò che si riferisse all'uomo dai capelli neri che lo aveva legato nella precedente visione.

Ro: Ti difenderò io da quell'uomo, non ti lascerò imprigionare.
R.c.r: No... so a chi stai pensando, ma non è lui il cattivo. Lui mi salverà.
Ro: Non capisco. Ti ha imprigionato.
R.c.r: Ro...

La scena cambiò ancora, ora il ragazzo dai capelli rossi era cresciuto, sembrava avere almeno 20 anni. Era in piedi in una stanza bianca, dietro di lui c'erano le catene che lo tenevano legato nella visione precedente.

Ro: Vieni con me! Ora che sei libero ti posso far uscire da qui!

Lui non si mosse. Ro si sentiva... impotente, voleva fare qualcosa per lui.

Ro: VOGLIO SALVARTI!

Il ragazzo le si avvicinò, solo in quel momento la ragazza si accorse che il ragazzo dai capelli rossi aveva le guance umide per le lacrime.
Lui le prese la mano e se la mise sulla guancia. Ro lo accarezzò.

R.c.r: Mi hai già salvato. Conoscerti è stato uno spiraglio di luce nella mia vita tenebrosa, qualcosa che mi ha fatto sembrare la vita bella, e non l'orribile condanna per persone come me.

Detto ciò il ragazzo la abbracciò. Fu così che il sogno finì. La ragazza si svegliò di soprassalto, gridando "No". Non avrebbe mai voluto separarsi dal ragazzo dai capelli rossi. Si sentiva strana, e il motivo era quel ragazzo. Ro stava piangendo.
"Che diavolo è successo? Chi era quel ragazzo? Ha detto che conoscermi è stata la cosa più bella della sua vita, ma io non l'ho mai visto, se non in sogno. Chi diavolo sei?"
Era solo mezzanotte, ma Ro si alzò lo stesso, voleva disegnarlo, ma non appena si sedette alla scrivania e impugnò la matita, il sonno prese il sopravvento su di lei e si addormentò di colpo.
Non riaprì gli occhi prima delle sei, quando Arya entrò in camera sua per svegliarla.

Arya: Che bel disegno, peccato che raffiguri sempre cose inquietanti.

Ro aprì gli occhi. Il foglio che aveva preparato per disegnare era diventato sfondo di un disegno terribilmente realistico. Era raffigurato il ragazzo dai capelli rossi da bambino, piegato in due dal dolore procurato da del fuoco blu.
"Cosa c'entra il fuoco con te? L'avrò sognato? Ti ho incontrato di nuovo quando mi sono addormentata ma non me lo ricordo? Devo scoprire chi sei".
La ragazza si vestì di fretta, si infilò una fetta di pane tra i denti e uscì di casa. Sperava di trovare delle risposte, magari il professor Aizawa poteva aiutarla, così si recò a scuola in anticipo. Essendo mattina presto non incontrò, ovviamente, Kirishima, il che un po' le dispiacque, le piaceva la sua compagnia. A quell'ora c'erano in giro solamente i pro heroes che iniziavano  mettersi all'opera.
"E se il professore non conoscesse il ragazzo dai capelli rossi? In effetti ieri gliel'ho descritto, ma non mi ha detto se lo conosceva".
Ro arrivò fino alla Yuei, ma venne investita da una folla di giornalisti.

Life in My hero Academia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora