9

172 16 0
                                    

"Io fin dalla nascita non ho mai avuto un quirk, ero un umano senza unicità, e anche se avrei tanto voluto diventare come lui, non avrei potuto. Già, purtroppo ci avrei dovuto rinunciare, però ho continuato a tendere disperatamente il mio braccio verso quel sogno, e grazie a coloro che mi hanno guidato e a coloro che continuano a sostenermi  ora io sono qui. Il sogno si è realizzato, ma lungo il cammino ho trovato anche degli ostacoli. Lo dirò ancora una volta  questa è la storia di come sono diventato il più grande degli eroi."

Arya: Ro svegliati, è ora di andare a scuola!

La ragazza aprì gli occhi e rimase stesa sul letto a fissare il soffitto per qualche secondo.
"Che sogno strano."
Era così, infatti la ragazza aveva passato la notte a sognare un monologo del suo compagno di classe, Midoriya Izuku, e a vederlo combattere contro orde di nemici.
Tuttavia non voleva darci troppo peso, soprattutto perché come Deku avesse ottenuto il quirk, non era affar suo, al contrario, scoprire se Shoto Todoroki e il ragazzo dai capelli rossi fossero in qualche modo imparentati sì, almeno dal punto di vista della ragazza. Era stata una fortuna che Todoroki avesse scoperto la verità su di lei, così sarebbe stato più semplice indagare, e ci sarebbe riuscita senza doversi inventare storie assurde, voleva solo chiederglielo direttamente, giustificandosi dicendo che lo aveva sognato.
Erano passati due giorni dall'attacco da parte dei Villain alla U.S.J., ma la scuola aveva temporaneamente chiuso per un giorno, in più non era stato facile tranquillizzare Arya, soprattutto perché, per evitare che si preoccupasse troppo, Ro non le disse niente né dei feriti gravi, né di Shigaraki. È vero, Arya lo aveva sognato, ma non sapeva che fosse cattivo.
La ragazza si alzò, come sempre indossò la sua uniforme e scese le scale fino alla cucina, dove la televisione era già sintonizzata sul notiziario delle 6.
Quel giorno niente notizie tabù, solo la replica del telegiornale del giorno prima dove parlavano dell'attacco alla Yuei. Una volta fatta colazione, Ro salutò la madre adottiva e uscì di casa. Una volta superato il cancello, però, vide alcuni uomini dirigersi verso casa sua.

Ro: Scusatemi.

Gli uomini erano due, e, sentendo la ragazza, si fermarono entrambi.

Uomo 1: Serve qualcosa?
Ro: Quella è casa mia. Chi siete?
Uomo 2: Tranquilla piccola, sei la figlioccia di Arya vero? Noi siamo dei suoi vecchi amici e idraulici. La tua mammina ci ha chiamati per un problema con il lavello della cucina.

Ro tirò un sospiro di sollievo e, scusatasi con i due uomini, iniziò a dirigersi verso la scuola.
"Meno male, per un secondo ho temuto che si trattasse di Villain. Ah, sto diventando paranoica."
Arrivata alla metro incontrò il suo amico Kirishima.

Kiri: Hey Ro.
Ro: Ciao Kirishima.

Senza badare troppo alla forma, la ragazza gli chiese quello che le passava in testa da due giorni.

Ro: Sei bravo nel corpo a corpo, non è vero?
Kiri: Ovviamente.
Ro: Allora mi alleneresti per favore?
Kiri: Eh?
Ro: Sai, mi sono resa conto di essere davvero pessima negli scontri ravvicinati, così ho deciso di voler migliorare.

Il ragazzo la guardò per qualche secondo, poi sorrise.

Kiri: Certo! È bello vedere persone che vogliono sempre migliorare. Conta pure su di me!

Arrivati a scuola, i due si diressero in classe. Lì tutti parlavano dei notiziari e dell'attacco dei villain.

Hagakure: Ehi ragazzi, avete visto il telegiornale di ieri?
Oijiro: Certo.
Hagakure: Ho visto che hanno inquadrato tutta la classe, ma io ovviamente non saltavo per niente all'occhio.
Oijiro: Sarà colpa del costume, tutto qui.
Mezo: Già, al contrario hanno inquadrato a lungo Ro e Momo.
Denki: Chissà perché.
Jirou: Perché sono eroine promettenti.
Denki: Ceeeeerto, mica per altro.

Life in My hero Academia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora