La mattina dopo tanto Crisil quanto Dionisy si svegliano di malumore. Uno perché si trova nell'ultima situazione in cui vorrebbe essere e l'altro perché è un ragazzino irascibile e impaziente.
Certo, dire che "si svegliano" non è esattamente accurato. Più che altro un certo mezzo demone russo e adolescente si è alzato in piedi di buon ora, ha bevuto un bicchiere d'acqua e si è diretto verso il divano in salotto, svegliando un Crisil profondamente addormentato accanto alla cartaccia di un kebab unta con una potente pacca sulla spalla.
"Ma che fai? - chiede inevitabilmente Crisil, rifiutandosi di aprire gli occhi e limitandosi a rigirarsi ostinatamente in senso opposto rispetto a dove si trova il ragazzino – E' presto."
"Sono le dieci passate."
"Appunto."
Crisil chiude gli occhi, nel tentativo di prendere sonno. Stava sognando qualcosa riguardante un centro benessere, vuole tornare al centro benessere. Pensa alla sauna e ai massaggi, si dice, sauna e massaggi... eppure niente. Il danno è fatto, la luce inonda la stanza, disgraziatamente è giorno e lui è stato maledetto con l'anatema della veglia.
Sbuffa con convinzione, dopodiché compie lo sforzo erculeo necessario a mettersi seduto. I suoi capelli lisci sono, come al loro solito, un macello, e lui vuole solo evitare qualsiasi rogna che quella giornata finirà inevitabilmente per riservargli.
Vorrebbe tanto contattare il suo capo e dirgli che quel lavoro non fa per lui ma sa di non avere nessuna scusa se non il "non mi va", che non è affatto efficace quando il tuo impiego è controllato dagli inventori del concetto del male.
"Allora – dice Dionisiy con un nuovo e raggiante sorriso – che cosa fa un demone durante la sua giornata?"
Crisil si alza e dice "Fa colazione."
L'espressione del ragazzo sembra quella genuinamente felice del giorno prima, con l'aggiunta di una nota più aggressiva e tesa nelle labbra "Credevo che i demoni non avessero bisogno di mangiare."
"No, infatti. Ma siamo in grado di eccedere in ogni sensazione e piacere terreno. Pensa a quante cose gli umani non avrebbero bisogno di fare ma fanno lo stesso." Detto ciò si alza e si trascina verso la cucina. L'unico pensiero in grado di rallegrarlo davvero è quello: dovrà anche alzarsi, ma perlomeno ha la possibilità di mangiare.
"E dopo mangiato?"
"Prima mangio, poi penso a cosa fare dopo mangiato."
Crisil è uno a cui piace fare le cose con calma e pazienza. Eppure lo ammette a sé stesso: sta facendo tutto a un ritmo molto, molto più lento del solito. E la ragione dietro di ciò è banale quanto crudele. Vedere così arrabbiato e stressato quel ragazzino nei confronti di una cosa così superficiale come il tempo è, da un certo punto di vista, un vero e proprio spasso. Si concentra sullo stappare lentamente il barattolo di marmellata, tagliare lentamente il pane, versare lentamente i cereali e il latte nella propria tazza gialla... e ogni secondo in eccesso sembra far vibrare Dionisiy di agitazione, come se una qualche creatura infernale lo stesse inseguendo, pronta a punzecchiargli il culo.
Ehm, oh, perdona il francesismo, giuro che non è da me. Però a volte i ragazzini mi fanno venire davvero il prurito alle mani.
Finito di mangiare Crisil si premura di lavarsi senza fretta e di ponderare riguardo la scelta dei suoi vestiti per la giornata con molta più calma e indecisione del solito. Nel frattempo il ragazzo, vestito con lo stesso cappotto verde e logoro della sera prima, gira per l'appartamento come una trottola impazzita.
Alla fine però entrambi si trovano sulla soglia di casa e Dionisiy sembra sull'orlo di piangere.
"Immagino dovrò disdire per oggi, dovevo vedermi con Sarah." dice il demone, tirando fuori dalla tasca della felpa un cellulare. Nel frattempo i due escono dall'appartamento e si dirigono rapidamente fuori, prima giù per la scala a chiocciola, poi attraverso lo studio da necromante ancora chiuso e infine in strada, oscurata dalla solita nebbia londinese.
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Paradiso e Inferno | Guida per (sfortunati) principianti
FantasyNon è facile essere un demone che non vuole essere un demone. Ed è ancor meno facile essere un demone che non vuole essere un demone ed essere costretto a occuparsi di un ragazzino che non vede l'ora di immischiarsi in affari infernali. Se a tutto q...