Capitolo 5

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"Allora, un'ultima cosa prima di partire."

Dionisiy è agitato, agitatissimo. Le sue mani picchiettano nervosamente sui vecchi pantaloni, i talloni si alzano e sollevano in un movimento continuo.

"Cosa? Dai, siamo quasi in ritardo, non è meglio andare?"

Crisil non ha ancora le mani sul volante, è tranquillo, rilassato e si sta accendendo una sigaretta. "Abbiamo un sacco di tempo e tu mi devi dire qualcosa."

"Va bene, va bene. Fai questa domanda e andiamo!"

Il relax è lo stato che meglio contraddistingue Crisil. E' il suo ambiente, nessuna espressione gli si addice di più di quel mezzo sorrisetto e quelle palpebre quasi socchiuse, un filo di fumo che gli esce dalla bocca.

"Dove sei stato questa notte? Ti ho cercato per mezza Londra."

Dionisiy assume un'espressione improvvisamente saccente "Beh, sei il mio insegnante, non la mia badante."

"Beh, non importa. Dato che non hai nemmeno un cellulare e hai tutta l'aria di essere una mina vagante e in più sei sotto la mia ala preferisco sapere dove vai. O è troppo imbarazzante? Guarda che gli strip club sono ok, ci ho conosciuto Sarah."

"Si può sapere chi diavolo è questa Sarah?"

"Rispondi alla mia domanda e basta, così ti porto da papà."

Crisil non ha problemi. Con tutta probabilità sarà andato a bere con qualcuno a un bar o si sarà fatto una canna. Ha diciotto anni, che altro deve fare?

"Sono stato all'Inferno In Terra, sono tornato a casa per le cinque." dice il ragazzo, con una scrollata di spalle.

Crisil non si muove, e l'altro batte nervosamente le punte delle dita sulla portiera, in attesa di partire.

"Hai parlato con qualcuno?" chiede Crisil, già più freddo nei toni.

Dionisiy tira la testa all'indietro, fissa il soffitto del veicolo e grugnisce come un maiale infastidito "Certo. Sono andato laggiù per conoscere qualcuno che non fosse uno stupido scansafatiche come te. Ora andiamo, ti prego."

Stupido scansafatiche. Perlomeno sulla seconda parte non ha tutti i torti, si dice il demone.

Fa partire la macchina.

Dionisiy mette le mani a coppa attorno alla bocca "Oh finalmente!"

"Chi hai incontrato laggiù?" chiede Crisil, tutto concentrato nel fare manovra per uscire dal parcheggio. Gli spiace che Dionisiy non mostri interesse per nulla se non l'Inferno. Si sente un po' come quei padri che chiedono ai figli di guardare il paesaggio mentre loro fissano il telefono. Ed è una sensazione molto, molto strana.

"Boh, gente, una vampira."

"Ah sì? Dimmi chi è, magari la conosco."

"Fiachra. Mai sentita?"

Crisil sbatte le palpebre e sente il vuoto nella testa. No, mai. Ma del resto tenere traccia dei vampiri è difficile. Non sono come le streghe, che si interessano alla magia nera e decidono di loro spontanea volontà di praticarla. I nuovi vampiri sono figli di vampiri o gente che completamente a caso che senza saperlo nemmeno viene coinvolta in brutte faccende. Spesso si tratta di persone che non vogliono avere nulla a che fare col Diavolo e che o imparano a trovare i loro simili e ad adattarsi al loro stile di vita o lo ripudiano del tutto. E pensare che è iniziato tutto soltanto con un patto finito in modo strano... nel trecento nessuno si aspettava che alcuni umani sarebbero diventati sanguisughe immortali e che ne sarebbe nata un'intera nuova classe di creature Sataniche.

Paradiso e Inferno | Guida per (sfortunati) principiantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora