Capitolo 3

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Le dimostrazioni pratiche della vita da demone, che occupano tutta la mattina, sono strazianti tanto per Dionisiy quanto per Crisil. Uno passa il tempo a pensare a esplosioni, attentati, sangue e sofferenza mentre osserva Crisil tentare sia con le parole con i propri poteri di impedire alle persone di fare qualunque cosa, l'altro pensa che la sua perfetta routine di continua procrastinazione è stata compromessa e che, cosa molto più importante, Haniel sta arrivando.

Crisil si trova in una posizione compromettente con Dionisiy e lo sa. Non gli piace far sapere ai suoi superiori quanto lui odi il suo lavoro, ma non crede che il ragazzino farebbe la spia su una cosa così futile. Invece, con tutta probabilità, rapporti amichevoli tra un demone e un angelo verrebbero considerati come una faccenda molto, molto più succosa e degna di nota, tanto dal piccolo russo assetato di distruzione quanto da Sarah. Sì, prima o poi arriveremo anche a lei, mi spiace continuare ad accennare a lei senza presentarla, ma vedrai che la conoscerai tra non molto.

Immagino, in ogni caso, che tu ti stia facendo qualche domanda anche su Haniel. A parte che nei libri romantico-sovrannaturali dalle copertine discutibili le relazioni amichevoli tra demoni e angeli non sono affatto comuni, quindi c'è da chiedersi che tipo sia.

Possiamo andare un attimo da lui, non è un problema. Di fatto, né Crisil né Dionisiy stanno facendo nulla di interessante, si limitano a fissare intensamente un ragazzo smilzo che non sa se andrà in palestra perché ha davvero bisogno di mettersi in forma ma ha anche tanta voglia di tornare a casa e giocare ai videogiochi.

Eccoci, dunque, nell'ambiente dove le persone si trovano normalmente al loro peggio. Strette in mezzo a degli sconosciuti, le ginocchia schiacciate contro i sedili, vestite sempre nel modo sbagliato rispetto alla temperatura del posto e occupate dunque a tremare o a sudare come dei buoi a seconda dei casi, accompagnate dal suono squillante di bambini che piangono o urlano, deprivate dal sonno, nutrite con cibo a un passo dall'essere considerato una scoria tossica, piene di cavi di cuffie, caricatori e quant'altro che non sanno dove ficcare e piene di odio immenso verso chiunque.

La seconda classe di un volo intercontinentale.

Qui si trova Haniel ed egli è, almeno nell'aspetto, come un raggio di sole in mezzo a una tempesta. Vicino a lui si trovano: davanti un uomo che ha deciso che nessuno può impedirgli di trasformare il suo posto in una sdraio, neanche le ginocchia altrui, a destra una donna sulla quarantina che ha passato metà del viaggio dormendo appoggiata a una creatura divina senza saperlo e che ora si guarda attorno come se stesse per compiere un omicidio, dall'altra un bambino bavoso che sputacchia e che cerca di mettergli addosso in continuazione le sue piccole mani appiccicose e sporche. E lui sta lì, orgoglioso, a testa alta nonostante la situazione a dir poco tragica, i rossi capelli ricci, lunghi fino agli zigomi, che sembrano essere appena usciti da un parrucchiere, la pelle diafana e pulita, il corpo magro e sano avvolto in una camicia bianca, un maglioncino blu e dei pantaloni corti in jeans. Quasi tutte le persone salite su quell'aereo lo hanno guardato e hanno pensato di averlo visto forse su qualche rivista, perché ha un'aria tanto familiare quanto... beh, bellissima. Ha passato le prime ore del viaggio a leggere una raccolta di poesie di Reiner Maria Rilke, dopodiché si è reso conto della minaccia del bambino-mani-di-marmellata, individuato come l'avversario definitivo del viaggio. La cosa peggiore? I suoi genitori ignorano completamente il fatto che il loro bambino stia attentando al maglioncino di Haniel. Maglioncino per cui lui ucciderebbe, lo ha scelto apposta per il proprio arrivo in Inghilterra. Sa che Crisil lo verrà probabilmente a prendere all'aeroporto e non vuole farsi vedere da lui come un melmoso coso coperto di macchie e con un curioso odore di ciliegia.

Nessuno può lavare le mani di quel bambino? Evidentemente sì, ma ciononostante esse continuano misteriosamente a sporcarsi di nuovo. E' per questo che i bambini sono le vere creature maligne di questo mondo.

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