Emozioni.

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Nagisa rimase sconvolto da quella reazione da parte di Karma, anche se era spaventato sentiva un fuoco, un qualcosa che tutti chiamavano emozioni.
Pov's Nagisa:
"Da quanto tempo non sentivo quell'emozione... da quanto tempo non sentivo un'emozione. Karma mi ha fatto provare un'emozione... lui... quello che mi ha sempre preso in giro... Oggi, durante la lezione del sensei di latino non sembrava lui: dopo aver sentito quella poesia si è girato verso di me e... HA SORRISO! Cosa significa? anzi, cosa significava quella poesia? Devo aver segnato la traduzione da qualche parte..."

Nagisa si abbassò a prendere lo zaino che aveva appoggiato per terra mentre attendeva il pullman. In quel momento sentì una fredda e lurida mano appoggiarsi sul suo fondo schiena. Nagisa rimase bloccato, non si girò nemmeno... sentì solo delle altre voci che ridevano e che dicevano qualcosa che Nagisa non riusciva a decifrare... Il cielo nei suoi occhi, che grazie al vento di Karma stava tornando azzurro si era riempito di nuovo di nuvole. La persona dietro di lui gli mise un post it dietro la schiena. Dopo che i proprietari di quelle voci, compreso quel tipo che aveva appena fatto annebbiare il cielo degli occhi di Nagisa, si furono allontanati il ragazzo dagli occhi color cielo prese il post it e lesse quello che c'era scritto: "A quest'ora le puttane sono a casa a prepararsi non già in giro. Però se vuoi sta sera chiamami" Sotto c'era scritto il numero di telefono del ragazzo. Nagisa si annebbiò ancora di più. Si dimenticò anche della poesia e di Karma. Il bus arrivò, Nagisa salì, arrivato a casa iniziò a fare quello che era solito fare: incidere il suo dolore sulla sua pelle.

Pov's Karma:
"Sono le 15, credo che Nagisa arriverà tra poco... Aspetto... No va beh, lo chiamo... No, aspetto... No lo chiamo... No... Ok sta squillando."
Nagisa non rispondeva, ero preoccupato...
"...perché a casa ho un po' di problemi." Ecco cosa rimbombava nella mia testa. Lo richiamai, rispose.
"Ha detto che oggi non potrà esserci. Sembrava star male... Gli ho chiesto cosa fosse successo, ma nulla. Ha messo giù..."

L'unica cosa che Karma pensò fu: "Non vorrà vedermi per via di tutto quello che gli ho fatto... domani gli parlo a scuola..." Si dimenticò anche della frase di Nagisa che aveva pensato poco prima, alla fine la colpa doveva essere solo sua...

Nagisa era a casa, piangeva e si incideva. Sua madre sarebbe stata via per qualche giorno giusto il tempo per completare il tutto che stava ormai organizzando da un mese. Doveva solo scrivere la lettera d'addio alla madre... si, Nagisa voleva farla finta, poi con quella di oggi era la 45esima volta che veniva violentato, le aveva segnate tutte su un quaderno. Pensava potesse aiutare a superare il dolore, ma non funzionava. Quindi continuò a scriverle solo per farlo leggere alla madre una volta andato in paradiso. Si, Nagisa ci credeva al paradiso, dopo aver sofferto una vita intera voleva solo vivere in pace ed essere se stesso.

pov's Nagisa:
"Bene, siamo arrivati a bene 45 motivi per farla finita, senza poi tener conto dei principali... Oltre la lettera a mia madre ne devo fare una anche per il babbo e ringraziarlo per avermi salvato..."

Mentre stava prendendo i libri dallo zaino cadde un foglio, con la sua leggiadra calma lo raccolse e le sue gracili mani lo reggevano. Involontariamente, come accade per tutti, lesse le parole che l'inchiostro nero della sua penna aveva lasciato su quel foglio troppo grande per le sue mani da bambino. Le parole recitavano questa frase: -ti Odio e ti amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non lo so, ma sento che ciò accade, e ne sono tormentato- Veramente ne valeva la pena? Veramente era giusto porre fine alla sua vita adesso che qualcuno gli era stato vicino senza offenderlo o renderlo qualcuno che lui non voleva?

Hii guys, volevo andare avanti perché voglio finire il prima possibile 🙆

Odi et amo. Karmagisa *conclusa*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora