LEVI

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Guardo Eren intento a leggere il foglio della mia terapia, mentre io realizzo che la mezz'ora sia passata e inizio a slacciarmi l'AffloVest. Mentre lo faccio -o almeno provo-, però, vedo di nuovo Hanji fare capolino dalla porta della mia stanza, con la sua solita precisione che farebbe invidia ad un orologio svizzero.

Eren alza lo sguardo dal foglio non appena sente la porta aprirsi, mostrandosi subito alquanto nervoso all'idea di poter essere visto lì dentro, l'ultimo posto in cui sarebbe dovuto essere.

«Fatto, Le-...» Hanji fa per iniziare a parlare, ma si blocca subito alla vista di Eren, sulla sedia appena dietro la porta. «E tu che diavolo ci fai qui?!»

«Stavamo solo parlando.» Intervengo io «Va tutto bene, non preoccuparti.»

«Non va tutto bene! Assolutamente nulla va bene!» Ribatte lei «Non vi sarete mica avvicinati più di così?»

«No, Hanji, siamo stati attenti.» Continuo a dirle.

«Tu devi andartene da questo reparto, subito.» Insiste lei, voltandosi verso Eren «È molto rischioso per te girare liberamente qui, tanto quanto lo è per lui.» Aggiunge, indicandomi alla fine.

<Come?> Le chiedo, non capendo il motivo della sua agitazione «Perchè sarebbe pericoloso?»

«Quando mi hai chiesto se la regola dei due metri valesse anche per le persone senza fibrosi cistica non pensavo ti riferissi a qualcuno senza milza.» Continua lei, tornando a rivolgersi a me.

«Eh...?» Mi volto istintivamente verso Eren, aspettando che dica qualcosa «Per quale cazzo di motivo non me l'hai detto?!»

«Non sapevo fosse importante...»

«Quanto tempo fa hai dovuto toglierla?»

«Tre anni fa... si era ingrossata ed era a rischio...> Mi risponde riluttante, suotendo la testa. <Ma non mi è mai successo niente comunque...!>

«La splenectomia espone al costante rischio di contrarre polmoniti e altre infezioni del genere.» Torna a dire Hanji «Un rischio a cui tutti i malati di fibrosi cistica sono pericolosamente esposti sin dalla nascita...» Aggiunge, con un tono serio che non sono abituato a sentirle «Eren, sto cercando di dirti che tu potresti facilmente attaccati qualcosa, girando nel reparto di pneumologia senza mascherina, e che potresti poi contagiare anche Levi con altrettanta facilità.»

Lui abbassa lo sguardo, evidentemente pentito di non aver pensato ad una cosa tanto fondamentale prima che Hanji glielo facesse notare.

«Però...» Prova a dire «Però io non sono stato vicino a nessuno in questo reparto.>

«E non devi assolutamente farlo, per nessun motivo.» Riprende Hanji, porgendogli una delle mascherine chirurgiche che mi ha lasciato al mio arrivo, come è sempre stata solita fare «Per la tua e per la loro sicurezza.» Aggiunge mentre aspetta che Eren prenda quella mascherina.

Lui esita qualche secondo ma alla fine si decide ad afferrarla, sistemandosene i lacci dietro le orecchie e lasciandola abbassata sotto il mento, prima di alzarsi dalla sedia per indietreggiare di un passo verso la porta.

«Scusami, sono già due volte che ti metto in pericolo...» Mi dice, fissando il pavimento.

«Ma... Hanji?» La richiamo, dal nulla, voltandomi verso di lei «Se mantenessimo sempre la distanza di due metri come abbiamo fatto ora... non dovremmo necessariamente tagliare i rapporti, giusto?»

Lei sospira, realizzando di non poter darmi torto: «Sì, è giusto...»

Vedo Eren tornare a sorridere, decidendosi ad alzare la mascherina fin sopra il naso: «Allora non sarebbe un problema se ci vedessimo nell'atrio, dove non avremmo nessuna ipotetica fonte di pericolo, giusto?»

«Giust-... no, aspetta, nell'atrio?» Prova a rispondergli Hanji «Vi state dando appuntamento nella caffetteria di un ospedale?»

«Beh, non c'è niente di strano... dopotutto passiamo più tempo qui che da qualsiasi altra parte.» Continua a insistere Eren.

Hanji si volta di nuovo verso di me, con uno sguardo decisamente troppo serio per il suo solito atteggiamento allegro e comprensivo.

«Levi, ricordati dei nuovi polmoni.» Mi dice semplicemente «Come dici tu, lui non fa altro che girare per l'ospedale... non rischiare di dover dire addio al trapianto dopo tutto quello che hai fatto per arrivare in cima alla lista.»

Io abbasso la testa, evitando di risponderle, e lei decide di chiudere lì la convenzione. Esce dalla stanza senza aggiungere altro e trascina Eren con lei, per accertarsi che si mantenga a debita distanza da ogni altra stanza della corsia.

Aspetto di restare solo per lasciarmi cadere a peso morto sul letto, prendendo a fissare il soffitto. A dirla tutta, sto iniziando a capire la voglia di Eren di parlare faccia a faccia con qualcuno che possa capirlo appieno e sicuramente è una cosa che non dispiacerebbe neanche a me.

Decido di controllare il telefono per provare a distrarmi del pensiero che non me ne vada mai una giusta. Trovo dei messaggi da parte di Isabel e Farlan che mi chiedono come stia andando e delle chiamate perse da parte di mia madre, che probabilmente vuole pormi la stessa domanda. Decido di aspettare a rispondere visto che ora come ora ho in testa solo quel che Hanji ci ha detto e chiudo Whatsapp.

Realizzo di non aver voglia di fare nulla in particolare e decido di spegnere il telefono, ma, prima che possa farlo, vedo apparire la notifica di un altro messaggio di Eren, in direct.

《Allora? Atrio sì o no?》
-10:56-

《Sei stupido? Non possiamo vederci.》
-10:56-

《No, qui ti sbagli.》
-10:56-

《Noi non possiamo toccarci ma nessuno ci vieta di vederci, se rispettiamo le distanze.》
-10:57-

《Hai sentito Hanji, non posso...》
-10:57-

《Come vuoi... io vado lo stesso, non mi piace restare nella mia stanza.》
-10:57-

《Peccato però, mi piace parlare con te.》
-10:57-

《Sì, lo so, dispiace anche a me ma non possiamo rischiare ancora.》
-10:57-

《Si vede che sarà solo l'ultima delle nostre numerose privazioni.》
-10:58-

《Ma tu cerca di iniziare a vivere la tua vita, invece della tua malattia. Sarà di sicuro più bello e, in caso dovesse succederti qualcosa prematuramente, non avresti troppi rimpianti da lasciarti alle spalle.》
-10:58-

Lui va offline e io mi sbatto una mano in faccia. Ha ragione: è solo l'ultima delle nostre numerose privazioni, ma ormai è anche vero che io sia divenuto una di quelle persone che "diventano" la propria malattia.

Realizzo di aver voluto legare con lui solo per cercare di fargli cambiare idea riguardo l'utilità del seguire la sua terapia, mentre, ora che vederci è diventato "sbagliato", penso sia stato lui a far ragionare me. Forse nessuno dei due ha completamente torto, così come nessuno ha completamente ragione, e adesso devo ammettere di capire e condividere il suo punto di vista.

Mi decido ad alzarmi dal letto, indossando la mascherina e mettendo il concentratore di ossigeno portatile in spalla. Apro la porta della mia stanza, controllando che Hanji sia ancora impegnata con altri pazienti e assicurandomi di poter raggiungere l'ascensore senza che mi veda.

〖𝐁𝐫𝐞𝐚𝐭𝐡〗 「𝓔𝓻𝓮𝓻𝓲 」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora