LEVI

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Torno al mio piano ed esco subito dell'ascensore, dirigendomi verso la mia corsia. Mentre cerco di affrettarmi a raggiungere la mia stanza, però, vedo Hanji venirmi incontro e capisco che mi stia cercando già da parecchio.

«Dov'eri finito??» Mi chiede infatti «Non ti ho visto uscire!»

«Nell'atrio.» Le rispondo, mentendo. Non vuole che io esca in giardino e non voglio farle sapere di averlo fatto lo stesso.

«Di nuovo con Eren?» Continua lei «È tutta la settimana non vi si trova da nessuna parte, in certi momenti, ed entrambi dite sempre di essere stati nell'atrio...»

«Tu come sai quel che fa lui?»

«Ti ricordo che suo padre lavora nel mio stesso reparto, non è raro che lo senta parlare al telefono con sua moglie.» Taglia corto lei «Sappi che se lui scoprisse di voi due, avrebbe tutte le carte in regola per impedire di continuare a vedervi.»

«Grazie dell'avvertimento ma in quel caso potresti dirgli che non siamo detenuti che tentano ogni volta l'evasione e che stiamo usando tutte le precauzioni.» Ribatto «Comunque puoi smettere di preoccuparti, manca soltanto una settimana e poi verremo dimessi.»

Lei sospira, scuotendo la testa, e mi prende per un braccio per iniziare a trascinarmi verso la mia stanza.

«Andiamo adesso... devi fare l'aerosol.» Mi dice «Penseremo un'altra volta a questa situazione.»

Mi lascio trascinare per il corridoio mentre lei sembra intenzionata a continuare a controllarmi in silenzio finché non mi vede togliere la mascherina e la cannula per iniziare ad inspirare il vapore dal boccaglio dell'apparecchio per l'aerosol.

«Evita di andartene ancora in giro, per questa mattina.» Mi dice ancora, sulla soglia della porta «Posso fidarmi?»

Annuisco, reggendo il suo sguardo finché non si decide a lasciarmi solo, con l'unica compagnia del ronzio del macchinario di fianco a me.

Mi ritrovo a fissare la parete bianca della mia stanza, senza poter evitare di pensare alla discussione avuta poco prima con Eren. Effettivamente, aveva ragione, anche se non volevo ammetterlo: mentre lui coltiva la sua passione e sembra anche avere già chiara la strada da prendere per far sì che diventi un lavoro, io so solo coordinare le terapie con le sessioni di studio, senza neanche avere idea di cosa effettivamente farò dopo le superiori, in caso arrivassi al diploma.

Continuo a rimuginare sulla situazione per non so neanch'io quanto tempo, fissando un punto a caso del muro della stanza, e me ne rendo conto solo quando mi accorgo di aver finito la dose di antibiotico nel nebulizzatore per l'aerosol. Spengo quel macchinario per lasciarlo sul comodino di fianco al letto e mi infilo di nuovo la cannula, sistemandone i tubicini dietro le orecchie.

Mi costringo a controllare i messaggi per evitare di far di nuovo preoccupare Isabel, Farlan e mia madre, ma non faccio in tempo a leggerli che lo schermo si fa nero e il nome della prima compare assieme ai pulsanti per accettare o rifiutare la videochiamata. Dicido di rispondere subito, questa volta, e vedo il suo viso comparire sullo schermo del mio telefono.

«Levi!» Urla prontamente, per salutarmi.

«Ciao, Isabel...» Cerco di risponderle tranquillamente, ma il mio cervello è ancora fermo alla discussione tra me ed Eren.

«Ok, dimmi tutto.» Torna a dire lei «Subito.»

«In realtà sei stata tu a chiamarmi.»

«Sì ma tu hai qualcosa d'importante da dirmi.»
La guardo per qualche secondo, attraverso lo schermo, cercando di capire a cosa si riferisca.

〖𝐁𝐫𝐞𝐚𝐭𝐡〗 「𝓔𝓻𝓮𝓻𝓲 」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora