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Tendou era disperato, non sapeva più che fare.

I farmaci continuavano ad aumentare e con essi anche gli attacchi di panico.

I dottori gli erano sempre dietro, costantemente.

Il padre lo veniva a trovare e sorrideva.

Si, sorrideva.
Tendou, ogni volta, si chiedeva per quale motivo quell'uomo spregevole stesse sorridendo.

Sorrideva per il suo aspetto malaticcio?
Tendou sembrava un cencio: la pelle bianca, le occhiaie evidenti, le guance scavate, le ossa di fuori.

Sorrideva per quello?
Il suo bambino si era spento, lentamente, e lui sorrideva.

Perché al padre non interessava la salute del figlio ma di ciò che avrebbe potuto dire la gente.

Wakatoshi, invece, si era rintanato nella sua stanza.

Aveva raccontato tutto alla madre di Tendou e lei, come il ragazzo si aspettava, fu comprensiva.

Non andava a scuola da un bel pò e suo padre stava iniziando ad arrabbiarsi.

Ma ormai era avvezzo a tali scatti d'ira che aveva il padre, alcuni dei quali senza motivo.

L'unica cosa che Wakatoshi voleva era ritornare a stare con Tendou, nella loro stanza, a mangiare caramelle.

you're my candy - ushitenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora