2• Piacere, Eren

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''Entra pure''. Eren fece un profondo respiro dopo aver spalancato la porta di quello che era il loro appartamento, ma che solamente il minore riconosceva come casa propria. Tutto era pulito e in ordine, le finestre leggermente spalancate per far girare l'aria e la luce che da esse entrava rendeva quel luogo più caloroso. Ed era per lui come tornare indietro nel tempo, risate e litigi che si alternavano all'interno di quelle mura domestiche; il loro amore consumato su lenzuola fresche e profumate dopo essersi fatti una doccia calda. Dopo un mese di separazione, ad Eren mancava tutto quello...gli mancava la sua quotidianità, il fatto che Levi nonostante fossero gli opposti riuscisse sempre a completarlo. 

Il giorno prima delle dimissioni del corvino, Eren si era recato in fretta e furia per sistemare l'appartamento. Nessuno da intere settimane ci metteva piede, come se fosse stato abbandonato e intenzionato a rimanere tale per molto tempo. Le loro foto incorniciate e appese al muro, i loro ricordi che insieme condividevano rinchiusi all'interno dell'armadio di camera sua per non essere notati da colui che ormai l'aveva dimenticato. Era stato difficile, per lui, togliere quei pezzi di vita che gli appartenevano e, mentre stringeva tra le mani quelle immagini ricche di amore, non riusciva a non chiedersi come fossero giunti a tutto quello. E si incolpò nuovamente, pianse lacrime amare che caddero sulle fotografie, sbiadendo lentamente i loro volti sorridenti. 

''Accogliente''. Proferì Levi, lasciando l'enorme valigia alle sue spalle per fissare i dintorni. ''Avrei scelto anche io un appartamento del genere''. Aggiunse, voltandosi verso il castano e scrutando le sue reazioni con quei suoi occhi grigi. 

Eren sussultò a quelle parole, gli occhi cominciarono a diventare lucidi ma dovette per forza trattenersi. Ma quanto l'avrebbe voluto stringere a se! Baciarlo e sussurrargli a fior di labbra che loro due, in realtà, si appartenevano da sempre. Le stesse frasi che pronunciò quando, due anni prima, erano andati a convivere insieme, convinti che quella fosse la scelta migliore per entrambi. 

''Ti mostro la tua stanza''. Il giovane accennò un piccolo sorrisino, ma parve che il corvino si accorse del suo stato d'animo. Superarono insieme il salotto, le vetrate di esse si affacciavano sul piccolo giardino dove la neve aveva deciso di regnare sovrana in mezzo a tutto quel verde, giungendo infine dinanzi ad una porta chiusa che normalmente era utilizzata dagli ospiti. 

Lenzuola grigie su quel grande letto matrimoniale che avrebbe ospitato soltanto una persona, la luce del sole si rifletteva sulle piastrelle in marmo lucido, rendendo luminosa l'intera stanza che era arredata secondo i gusti del corvino. Ed Eren lì conosceva alla perfezione; sapeva che Levi amasse dormire con due cuscini morbidi, sapeva che preferiva avere una bottiglietta d'acqua e un pacchetto di fazzoletti sul comodino per averceli sempre a portata di mano durante la notte. Detestava la fioca luce del mattino che si infilava tra le persiane delle finestre, disturbando così la sua quiete e facendolo già alzare con il cattivo umore. Adorava, invece, dormire con Eren appoggiato al suo petto, amava osservarlo prima che le sue palpebre potessero aprirsi e quest'ultimo lo sapeva semplicemente per il fatto che, una mattina, l'avesse colto in flagrante. 

''Ti piace leggere, moccioso?''. Domandò Levi, scrutando attentamente tutti i titoli presenti in quella piccola libreria all'interno della sua camera. Molti di essi erano proprio un regalo suo per Eren, ma come avrebbe potuto ricordarsene? 

Eren fissò il corvino nostalgico, un enorme groppo in gola che non voleva andarsene. ''Studio letteratura, sono all'ultimo anno di università. Se ti da fastidio...posso toglierla''. Rispose, appoggiando una spalla sull'uscio della porta mentre fissava il compagno toccare con le dita le ruvide copertine di essi. 

''Un moccioso come te è in realtà un topo da biblioteca?''. 

Il castano rise leggermente, scuotendo poi il capo e lanciandogli un'occhiataccia. ''No, non direi. Parlando d'altro...fai come se fosse casa tua. Per qualsiasi cosa mi trovi in cucina''. Proferì, guardando il suo sguardo indagatore per l'ultima volta prima di sparire dalla sua vista, non lasciandogli nemmeno il tempo per replicare. 

Memories ||Ereri/Riren||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora