3• Ritorno

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''Quindi ci siamo conosciuti in un locale con amici''. Replicò Levi inarcando un sopracciglio. 

Eren si morse la lingua, come avrebbe potuto raccontargli la verità? Avrebbe capito subito i sentimenti che provava nei suoi confronti ma, dato che il dottor Smith gli aveva riassicurato di non mettergli troppa pressione, aveva deciso di parlare del loro secondo incontro, avvenuto casualmente una sera all'interno di un locale. In realtà aveva solamente paura; se da un lato sperava che riacquistasse velocemente i ricordi, dal'altra aveva timore di incontrare il suo Levi. Quello con il quale un mese prima si era separato, lo stesso che l'aveva tradito con la sua ex dopo quella pesante discussione...lo stesso che voleva sposarlo.

''Certo...ne dubiti?''. Si alzò nervosamente dalla sedia, appoggiando la tazza ormai vuota all'interno del lavandino per lavarla. Percepì uno sbuffo da parte del compagno, il quale si chiarì la voce prima di ribattere.

''Mi sembra solo...banale. Hanji non mi avrebbe mai lasciato con una persona che non è stata importante nel mio passato e, di conseguenza, tu lo sei Eren''. Levi si avvicinò a lui, solo un passo e i loro visi furono talmente vicini da percepire l'uno il respiro dell'altro. 

Da intere settimane Eren era stato incapace di percepire il suo odore, intenso e capace di fargli perdere la ragione. Per alcuni istanti si fece persuadere da esso, percependo un formicolio all'altezza dello stomaco quando il corvino gli strinse il polso tra la mano. Non era più abituato a quel contatto con il quale per anni aveva convissuto, nostalgico nel vederlo dinanzi a lui ma incapace di poter fare realmente qualcosa. Cominciò a piangere, non perché stesse vivendo l'incubo peggiore di sempre, ma perché in tutti quegli anni era stato così sciocco da dubitare del suo amore. Levi, sebbene non sapesse nemmeno chi fosse, gli stava facendo provare le stesse e identiche emozioni che erano presenti anche nel loro primo incontro. 

''Come fai a dirlo? Nemmeno ricordi...''. Proferì mentre le lacrime continuavano a rigargli il volto arrossato. ''Siamo solo stati...grandi amici''. Aggiunse, abbassando il capo verso il pavimento. 

''E' impossibile per me crederti quando nemmeno mi guardi in faccia, moccioso impertinente''. Levi mise un dito sotto il mento del ragazzo, alzandogli il capo leggermente e percependo un tonfo al cuore non appena notò i suoi occhi spenti. In verità, sin da quando l'aveva incontrato in ospedale, non era mai riuscito a scorgere in essi nemmeno un piccolo bagliore di luce e poi, nonostante non conoscesse il motivo, c'erano sempre quelle parole che aveva pronunciato in lacrime la prima volta che si erano incontrati in quella stanza bianca. Sapeva che Eren gli stesse nascondendo qualcosa e non si sarebbe mai arreso, intenzionato a recuperare la sua memoria.  

''Perdonami, ma devo andare a lezione''. Eren si fece forza, spingendo lontano il corvino e riuscendo ad oltrepassare la sua figura. Si asciugò velocemente le lacrime con il dorso della mano, volgendogli infine un sorrisino che tuttavia non venne ricambiato. Il fatto che Levi dubitasse lo rendeva inquieto, impaurito per il fatto che potesse avere un'ulteriore discussione con lui...il suo cuore quella volta non avrebbe retto. 

***

''Ne sei proprio sicuro? Magari sta solo fingendo per...che ne so, non parlare del vostro litigio''. Jean, il suo migliore amico, blaterava da almeno un'ora improbabili ipotesi sull'amnesia di Levi. L'aveva saputo proprio quel giorno dato che Eren non si era nemmeno degnato di chiamarlo per avvisarlo di quella spiacevole notizia e si...ci era rimasto un po' male, infondo si conoscevano da secoli, ma capiva anche fosse una questione parecchio delicata. 

Jean aveva conosciuto il corvino anni prima, quando erano andati insieme al Titan's Club, un locale molto giovanile per bere e divertirsi. Sapeva che per Eren fosse stato immediatamente un colpo di fulmine, aveva pure capito che la figura che Levi cercava in continuazione quella sera con i suoi occhi grigi era proprio quella del suo amico. Tuttavia, era consapevole del fatto che fossero troppo diversi e, a causa di quello, parecchie volte non si era tirato indietro nel mettere in guardia il castano: Eren, quasi perfetto in tutto, con ottimi voti universitari e una nota famiglia di medici conosciuta in tutto il Giappone; mentre Levi lasciava alle spalle un'infanzia traumatica, un lavoro imparato tra le vie più degradate della città e la continua voglia di raggiungere un qualcosa a lui sconosciuto. Ma era cambiato...cambiato per quel giovane dagli occhi smeraldo per il quale avrebbe fatto qualsiasi cosa, per amore lui era andato avanti. 

Memories ||Ereri/Riren||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora