Il finesettimana seguente, Ron si unì a Hermione e altri studenti per l'esercitazione a Hogsmeade, in vista dell'imminente esame. Harry era un po' invidioso: non poteva tenere l'esame, non essendo ancora maggiorenne.
Aveva deciso, però, di tentare un nuovo assalto alla Stanza delle Necessità. Coperto dal Mantello, si incamminò verso la stanza. Un rapido sguardo alla Mappa del Malandrino verificò i suoi sospetti: non c'era traccia di Draco Malfoy.
Arrivato al corridoio del settimo piano, iniziò a camminare davanti alla parete tentando ogni possibile frase che potesse fargli trovare Malfoy.
Per quanto Harry continuasse ostinatamente, la parete rimaneva priva della porta che permetteva di accedere alla stanza.Dopo mezz'ora, si girò frustrato e fece per tornare nella torre di Grifondoro, ma un rumore alle sue spalle lo fece sobbalzare. Si voltò e vide Malfoy uscire dalla porta che era appena comparsa sulla parete. Aveva l'aria avvilita. Profonde occhiaie gli solcavano il viso ed era diventato ancora più pallido del solito. Sembrava non dormisse bene da tempo.
Harry rimase come pietrificato per qualche secondo. Aveva gli occhi fissi su Malfoy e non osava muoversi, come se avesse paura di essere sentito.
Si riprese solo quando il ragazzo gli passò accanto, senza vederlo. Harry agì senza pensare: in un attimo aveva tirato fuori la bacchetta dalla tasca e la teneva puntata su Malfoy, senza che lui potesse saperlo.
<Expelliarmus! >
La bacchetta di Draco schizzò in aria, prima che lui potesse voltarsi, e Harry la prese al volo. Quando il ragazzo si tolse il Mantello, Malfoy sussultò, arrossendo visibilmente.
<Ridammela, Potter> si limitò a dire con voce tremante.
Harry sorrise beffardo, facendo dondolare la bacchetta dell'altro con aria provocante.Non aveva idea di ciò che stava facendo, si lasciava trasportare dall'istinto. Quasi non si accorse di aver iniziato a correre, con Malfoy alle calcagna. I loro passi rimbombavano nei silenziosi corridoi di Hogwarts: era domenica mattina, e molti studenti erano ancora nei loro dormitori. Forse era proprio perché era molto presto che Malfoy non aveva incaricato nessuno di fare la guardia alla stanza mentre lui era dentro. Distrattamente, Harry scese le numerose scale del castello. Quando arrivò in giardino, abbandonò i propri pensieri e si guardò attorno, indeciso su che cosa fare. Fuori era ancora buio, nonostante fosse già mattina. Era una giornata nuvolosa e nebbiosa. Quando Harry si rese conto che Malfoy lo aveva quasi raggiunto, ricominciò a correre, allontanandosi dal castello.
Faceva freddo, e Harry fu contento di avere la sciarpa a riparargli il viso dal vento gelido. Sentiva i ramoscelli scricchiolare rumorosamente sotto i suoi piedi e il fiatone di Malfoy, che sembrava star perdendo velocità. Harry si sarebbe aspettato di essere riempito di insulti, invece Draco si limitava a corrergli dietro, irritato.
Ormai Harry aveva un bel vantaggio sull'altro, così si riparò dietro un albero, per riprendere fiato. Quando ebbe il coraggio di guardare verso Malfoy gli si gelò il sangue. Il ragazzo si guardava intorno confuso, cercandolo con lo sguardo, con un braccio appoggiato ad un albero per riprendersi dalla lunga corsa. Harry riconobbe l'albero immediatamente: Malfoy era vicino al Platano Picchiatore.
La sguardo del ragazzo indugiò sul lunghi rami dell'albero. Harry li vide muoversi impercettibilmente ed era certo che anche il compagno lo avesse notato. Infatti, fece qualche passo indietro, spaventato. Harry non aspettò oltre.
<Malfoy, via da lì!> urlò iniziando a correre verso di lui. Malfoy si girò e si fermò, aprì la bocca per parlare ma non fece in tempo.
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𝐃𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐢 - Drarry 🤍
Fanfiction"Il destino di entrambi era stato scritto, deciso da altri, anche se in modo diverso. Nessuno dei due avrebbe mai voluto la sorte che è toccata loro. Erano simili, sotto questo punto di vista: due pedoni sulla grande scacchiera della vita, mossi da...