9. Cambiamenti

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Harry sciolse l'abbraccio quando sentì i singhiozzi di Draco calmarsi. Si guardarono per un tempo interminabile prima che Draco parlasse.
<Va bene>
Gli occhi di Harry si illuminarono. Quelle due parole avevano cambiato ogni cosa. Era la decisione migliore che Draco avesse mai preso. E quella che seguì, fu probabilmente una delle migliori fatte da Harry: prese il viso di Draco tra le mani e lo baciò. Questa volta, l'altro ricambiò e si aggrappò al colletto della camicia di Harry.
Si staccarono per riprendere fiato e si presero per mano. Seduto di fronte a Harry, Draco si sentiva per la prima volta al sicuro.
<Grazie per avermi capito> gli sussurrò.
<Grazie a te per avermi raccontato tutto, vedrai che adesso si sistemerà ogni cosa>

Si accocolarono l'uno accanto all'altro sull'erba umida, chiusero gli occhi e si riposarono alla luce del sole, ormai alto. Harry stringeva Draco a sé, ma non sapeva quanto quel ragazzo si sentisse confuso e allo stesso tempo felice in quel momento. Draco si sentiva bene vicino a Harry, si sentiva compreso e non costantemente giudicato. Era stato fortunato, nella sua sfortuna: se Harry non lo avesse Disarmato, Draco non gli avrebbe mai confidato nulla, avrebbe portato a termine il suo incarico (o sarebbe morto provandoci), non avrebbe mai scoperto quante cose i due avessero in comune e, peggio ancora, non avrebbe mai baciato il ragazzo di cui aveva provato ad attirare l'attenzione negli ultimi sei anni. Perché era questo che Draco provava a fare, forse nel modo sbagliato. Tutte le frecciatine, gli insulti... voleva solo farsi notare. Draco si ricordò di quando Harry era entrato nel suo scompartimento sul treno, e di non essere stato molto amichevole. Lo aveva lasciato nel vagone, Pietrificato, con il Mantello dell'Invisibilità a coprirlo. Draco voleva farlo tornare a Londra, perché sapeva che avrebbe provato a far entrare i Mangiamorte a Hogwarts, e voleva che almeno Harry fosse al sicuro.
In quel momento, però, andava tutto bene. Harry era riuscito, come al solito, a risolvere tutto.

Fu Harry a ruppere il piacevole silenzio che si era creato.
<Torniamo dentro?>
Draco lo guardò come se tornare nel freddo castello fosse l'ultima cosa che voleva. Probabilmente, come Harry, desiderava rimanere disteso sul prato, cullato dalla leggera brezza che gli scompigliava i capelli. Non si sentiva ancora pronto per affrontare tutto, ma sapeva di doverlo fare.
<Va bene...>
Harry si alzò e si stiracchiò. Tese una mano in direzione di Draco in modo che potesse fare lo stesso. Draco aveva cercato di nascondere il proprio dolore, ma non riuscì a trattenere un gemito, mentre tentava di alzarsi. Allora, Harry si chinò su di lui e tolse delicatamente la sciarpa gialla e rossa, scoprendo la profonda ferita all'altezza dello stomaco. Fu sollevato vedendo che sanguinava molto meno, anche se le strisce gialle sulla sua sciarpa ora si vedevano appena. Harry decise che sarebbero andati subito in infermeria.
Così, prese Draco tra le braccia e si chinò in modo da poter coprire entrambi con il Mantello dell'Invisibilità, per evitare sguardi indiscreti. Cominciò a comminare in maniera incerta in direzione del castello. 
Una volta dentro, si capì dai corridoi vuoti che tutti dovevano essere a pranzo.
<Andiamo in infermeria> annunciò Harry.
Draco, però, ebbe da ribattere.
<No, sto bene. Andiamo nel mio dormitorio, a quest'ora dovrebbe essere vuoto>
Harry lo guardò alzando un sopracciglio.
<Non stai bene>
Draco sbuffò e Harry proseguì a passo svelto diretto in infermeria.

Madama Chips non faceva mai troppe domande, così si limitò a dare a Draco delle pozioni, tra cui Harry riconobbe il dittamo. Il ragazzo riuscì a rialzarsi, meno dolorante di prima. Dopo poco, entrambi schizzarono via dall'infermeria nonostante i rimproveri di Madama Chips, che aveva raccomandato a Draco di riposarsi. Avevano cose più importanti a cui pensare.
Corsero verso l'ufficio di Silente. Arrivati al secondo piano del castello, Draco esitò, così Harry gli rivolse un sorriso rassicurante e lo prese per mano. Avrebbero affrontato tutto insieme.
Arrivarono davanti ai due imponenti Gargoyles di pietra che proteggevano la scala che portava all'ufficio del preside.
Harry sentì Draco tremare impercettibilmente. Lo guardò negli occhi e lo abbracciò forte. Gli accarezzò i capelli per calmarlo e gli sussurrò <Non sei più solo>.
Quando si allontanarono, Draco gli diede un leggero bacio sulle labbra, prima di volgere lo sguardo alle due statue. Harry sentì un brivido percorrergli la schiena. Si sentiva stranamente felice con Draco al suo fianco. Avevano entrambi lasciato che tutto accadesse, senza limiti o programmi. Stavano bene insieme. Evitavano di pensare al futuro, si godevano semplicemente il momento. Dopo aver parlato con Silente, sarebbero stati finalmente liberi. Questi pensieri sembrarono dare forza a Draco.
<Sono pronto> disse e, senza lasciare la mano di Harry, si mosse verso l'ufficio.

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𝕱𝖎𝖓𝖊

La mia storia è giunta al termine. Ho deciso di lasciare alla vostra immaginazione ciò che accadrà dopo, come il destino di Harry e Draco cambierà grazie a questa semplice scelta. Questo significa che ognuno si può riscattare: anche se si prendono decisioni sbagliate, si può sempre cambiare e mostrarsi per ciò che si è.


"Negare il proprio dolore e sopprimere i conflitti interiori, non può che ferire una persona e spingerla a fare lo stesso con altri"

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Se vi interessa, sto scrivendo una storia  fantasy, completamente frutto della mia fantasia. Seguitemi per non perdervi i prossimi aggiornamenti.

Grazie per la lettura! 🤍

𝐃𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐢 - Drarry 🤍 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora