Harry aveva compiuto quel gesto istintivamente, senza pensarci. Si era solo sentito che era la cosa giusta da fare. E, vista la reazione di Malfoy, non se n'era pentito. Però, mentre lo stringeva tra le sue braccia, gli sembrava strano. Era strano. L'unica volta in cui avevano parlato civilmente avevano undici anni, e non conoscevano nemmeno i rispettivi nomi. Probabilmente era quello il loro problema: chi erano. Harry Potter e Draco Malfoy. Sembrava quasi scontato che si dovessero odiare. Ma Harry si chiedeva come sarebbe stato il loro rapporto se avessero avuto dei cognomi diversi. Magari sarebbero potuti essere... amici?
Effettivamente era quello che Draco desiderava quando gli aveva teso la mano, all'inizio del primo anno. E probabilmente tutti i loro dissapori erano stati causati dal rifiuto di Harry di stringerla.
Harry capì che quel suo insignificante gesto aveva probabilmente segnato la vita dell'altro. Era il primo, vero, "no" che gli era mai stato detto. Si sentì in colpa per non aver mai pensato a cosa provasse Malfoy in quel momento. A pensarci bene, non aveva mai pensato a cosa provasse in assoluto. Lo vedeva come un ragazzo le cui azioni erano finalizzati a far soffrire chiunque avesse la sfortuna di incontrarlo. L'idea che potesse avere del sentimenti non aveva mai nemmeno sfiorato la sua mente. Fino a quel momento. Vederlo piangere tra le sue braccia aveva rovesciato tutte le sue certezze.Quando Malfoy riuscì a far calmare i singhiozzi che si erano fatti più forti, si allontanò da Harry, ben attento a non incrociare il suo sguardo. Rimasero entrambi a fissare il vuoto per un po', visibilmente rossi in faccia. Poi, Malfoy provò ad alzarsi, per scappare via come faceva spesso quando doveva affrontare una situazione difficile da gestire, ma Harry lo fermò mettendogli una mano sulla spalla.
Si guardarono per qualche secondo, poi Harry trovò il coraggio di parlare.
<Stai bene?>
Solo sentendo la risposta dell'altro si rese conto di quanto fosse stupida la sua domanda.
<Magnificamente>
Aveva cercato di mantenere il suo solito tono, ma non era riuscito a impedire alla sua voce di tremare e sembrare insicura.
<Hai bisogno di qualcuno con cui parlare?> queste parole uscirono dalla bocca di Harry senza chiedergli il permesso. Malfoy si limitò a guardarlo aggrottando le sopracciglia, per poi voltarsi, ignorandolo. Harry non voleva che si comportasse come se non fosse successo niente. Spesso pensava che essere bravo in Legilimanzia sarebbe potuto tornargli utile: voleva proprio sapere che cosa passava per la mente di quel ragazzo.Dopo qualche attimo, Malfoy riprese, senza distogliere lo sguardo dall'albero che aveva davanti.
<Perché mi hai seguito?>
La sua voce era più ferma. Si girò a guardare Harry, attendendo una risposta.
<Io non- non ti stavo seguendo... Mi trovavo lì per caso e...> la sua scusa suonò ridicola persino a Harry, infatti venne interrotto.
<Non sono stupido, Potter. Credi che non mi sia accorto che mi stai con il fiato sul collo dall'inizio dell'anno? Prima entri nel mio scompartimento sul treno per origliare, e ora questo. Perché?>
Il suo sguardo di rimprovero lo faceva vergognare. Era vero. Lo aveva seguito ovunque, senza nessuna prova. Però adesso sapeva che aveva sempre avuto ragione, e quello del Marchio Nero era un argomento che era costretto ad affrontare.
<Da quando ti ho visto a Diagon Alley ho capito che stavi tramando qualcosa, così ti ho seguito insieme a Ron e Hermione. Ti abbiamo visto entrare da Magie Sinister...> Malfoy aveva gli occhi sbarrati, e Harry riusciva quasi a sentire il suo cuore battere fortissimo. O forse era il proprio: anche lui aveva paura della reazione dell'altro. Però Draco lo stupì nuovamente. Sembrava avere sempre la risposta pronta.
<Oh certo, perché gira tutto intorno a te, non è così? Spetta sempre a Harry Potter salvare il mondo> ribatté sarcastico. Aveva pronunciato queste frasi non un tale disprezzo, che Harry sentì il cuore sprofondare. Aveva ragione.
<Non esistono i "buoni" e i "cattivi", Potter. E tu devi imparare a farti gli affari tuoi> Draco ottenne l'effetto desiderato anche se rimase seduto, non riuscendo ancora ad alzarsi. Delle parole galleggiarono nella mente di Harry: "Il mondo non è diviso in buoni e Mangiamorte. Ognuno ha sia luce che oscurità dentro di sé". Ripensare a ciò che gli aveva detto Sirius lo fece riflettere. Ora lo capiva perfettamente.
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𝐃𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐢 - Drarry 🤍
Fanfic"Il destino di entrambi era stato scritto, deciso da altri, anche se in modo diverso. Nessuno dei due avrebbe mai voluto la sorte che è toccata loro. Erano simili, sotto questo punto di vista: due pedoni sulla grande scacchiera della vita, mossi da...