L'Errore di Star

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I Malandrini camminavano rapidi tra le strade semivuote di Londra, seguendo i signori Potter in completo silenzio. L'oscurità li avvolgeva mentre si recavano agli ingressi per i dipendenti, non avevano usato la linea diretta da casa Potter, il che dimostrava che il Ministero stava iniziando ad applicare delle restrizioni di sicurezza. Si recarono immediatamente all'ufficio di Protezione dei Babbani dove c'era un gran fermento, tra vari dipendenti e Auror James individuò subito dei capelli rossi.

"Lily!" Star e Remus corsero incontro alla loro amica abbracciandola forte.

"Cos'è successo?" Chiese la ragazza dagli occhi cobalto.

Lily si asciugò rapidamente gli occhi. "Non ve l'hanno detto?"

"No, tesoro... andate pure nel nostro ufficio, qui finiamo noi." Assicurò loro Susan.

I giovani si diressero verso la stanza indicata dalla signora Potter e chiusero la porta. Lily prese subito a camminare avanti e indietro. "Devono stare qui anche loro?" Chiese accennando a Sirius, Peter e James, mentre cercava di fermare le lacrime con la manica della maglia.

"Oh... noi possiamo uscire." Balbettò James alzandosi dalla scrivania su cui si era accomodato.

"No, non fa niente." Cambiò bruscamente idea lei. "Hanno attaccato. Ero a casa con i miei genitori e quegli schifosi ci hanno attaccato... ho provato a difenderli ma non ci sono riuscita... non ho potuto fare niente..." Il tono della giovane era rotto e brevi respiri affannati interrompevano spesso le sue frasi.

Remus le posò una mano sulla spalla. "Lily... nessuno della nostra età avrebbe potuto fermarli..."

"Voi si... vi ho visti all'esame di Difesa Contro le arti Oscure e... io ero inutile! Li hanno torturati!" Protestò la rossa.

"Come stanno?" Si preoccupò Star.

"Erano molti scossi, gli Auror li hanno portati via... non potrò più vederli forse... e l'ultima volta che li ho salutati avevano gli occhi pieni di terrore! E Tunia! Lei era fuori con il suo ragazzo e quando è tornata... tutto era sottosopra... e lei... ha gridato tanto e mi ha guardata come se fossi..." Un singhiozzo interruppe il racconto di Lily.

Nessuno nella stanza si mosse, il silenzio era assordante.

"Se hai bisogno di un posto dove stare..." Cominciò James gentile, ma Lily lo bloccò: "Non ho nessuna intenzione di venire a casa con te, Potter. Ho già scritto ad Alice..."

"Ma certo, è giusto..." Replicò lui calmo.

Star sospirò. "Andate a vedere quanto manca ad andare via da qui." Ordinò a Sirius, James e Peter. I tre uscirono alla svelta dalla stanza e Remus tirò fuori dalla tasca una barretta di cioccolato porgendola alla rossa.

"Mi avevi avvertito che poteva essere pericoloso per loro... avrei dovuto ascoltarti." Lily afferrò il cioccolato ma si rivolse a Star.

La mora scosse piano la testa. "Sarebbero venuti a casa tua comunque e se tu non fossi stata lì le cose sarebbero andate peggio, senza la tua Traccia forse gli Auror non sarebbero mai arrivati in tempo."

Gli occhi verdi della giovane si riempirono nuovamente di lacrime e solo allora Star notò che la manica della sua amica era completamente zuppa di sangue, osservò con più attenzione e vide che sotto i brandelli di stoffa strappata delle linee scavate sulla pelle candida di lei tracciavano lettere famigliari e crudeli.

"C'era una donna con loro, vero?" Chiese la ragazza dagli occhi cobalto. Lily annuì. "Aveva i capelli scuri, e lo sguardo più malvagio del mondo?" Di nuovo la rossa fece un cenno di assenso. "Era la cugina di Sirius, Bellatrix."

La Fatica di Crescere - 5° annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora