Escluso

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Sirius guardò Star in quei profondi occhi cobalto e le sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Ti amo." Sussurrò lui.

La ragazza sorrise imbarazzata ma felice. "Ti amo anche io."

"NO!" Gridò James esasperato. "No, no, no, NO! Così non va bene! Serve più phatos!"

Sirius sbuffò alzandosi dal suo letto nel dormitorio dove lui e Star erano seduti mentre James li osservava dal proprio letto. "E' la quindicesima volta che ci dichiariamo amore eterno per finta, al secondo anno credevano che tu e Star steste insieme solo perché vi siete presentati a King Cross insieme, e noi lo abbiamo già fatto quest'anno. La gente crederebbe nella nostra storia anche se io le tirassi un pugno sulla spalla a colazione dicendole <Buon giorno, ti amo, passami il the>. È inutile fare tutte queste scene."

"È vero! È esattamente una cosa da te. Ciao, ti amo, dimmi il tuo nome. Come in quella canzone!" Si esaltò James.

"Intendi Hello, Love You dei The Doors?" Domandò Remus senza nemmeno alzare lo sguardo dal nuovo libro di difesa contro le Arti Oscure, a quanto pare Silente non era riuscito a trovare un nuovo insegnate e il vecchio professore aveva avuto qualche strano incidente.

I Malandrini lanciarono uno sguardo stupefatto a Remus il quale roteò gli occhi prima di spiegare: "Ho vissuto con voi tutta l'estate. Ne so qualcosa anche io di musica ora."

"Potresti cantarle questa canzone." Continuò James ignorando Remus e tornando a concentrarsi su Sirius.

Il giovane Black si alzò esasperato. "Non è la canzone che canterei alla ragazza che amo." Replicò scocciato prima di uscire dal dormitorio.

"Comunque parlano già molto di loro due." Comunicò Peter cercando di risollevare il morale di James.

Star pensò che sarebbe stato pazzesco se non ci fossero state delle voci su di loro.

Lei era andata da Sirius la sera del trentuno agosto e aveva dormito in casa sua per poter arrivare con lui e i Black a King Cross, tradizione imposta ovviamente dai genitori di Sirius.

Oltre ad essersi presentati insieme indossavano anche gli abiti pomposi e regali dei Black ed erano stati con Regalus in uno scompartimento a loro dedicato. Una sofferenza atroce visto che i due fratelli emanavano ondate di odio puro.

"Potremmo giocare a scacchi." Propose Star per rompere il ghiaccio.

Regalus la fissò, gli occhi gelidi. "Se questo ti aggrada."

Star annuì estraendo la scacchiera dal baule e iniziando a posizionare le pedine.

Giocò contro Regalus per qualche minuto, era molto bravo e molto sveglio ma ovviamente la sua discendenza le impediva di fare mosse stupide. Si chiese dov'era la sua discendenza quando era riuscita ad incasinare ben due rapporti concludendo con il diventare la finta promessa sposa di Sirius.

"Credo che tu mi abbia sotto scacco." La informò Regalus.

La ragazza guardò i pezzi. "Scacco matto." Disse atona, poi si riprese. "Magari potresti giocare con Sirius, è bravo e non ha la saggezza di duemila persone a farlo vincere."

"Dí a nostra madre che ci siamo ritirati. Posso farlo, no? È la mia futura sposa." Con queste fredde parole Sirius la prese per mano e la guidò fuori dallo scompartimento senza lasciare a Regalus il tempo per dire niente.

"Non è stato molto cortese." Gli fece notare lei.

"Dobbiamo cercare James, ricordi? È da solo." Sbuffò il ragazzo.

La Fatica di Crescere - 5° annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora