40-Una notte irrequieta.

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Era notte tardi quando mi svegliai in preda ad una sensazione spiacevole, come se il mio cervello fosse in lutto per qualcosa o qualcuno. Voltolai dalla mia parte del letto, ma entrai in collisione con il corpo muscoloso e massiccio di Thor. Scesi dal materasso cercando di non svegliare i due fratelli e spostai le tende dell'ampia finestra che si apriva davanti al nostro letto. Con orrore vidi che non c'era nemmeno una stella nel cielo buio. 

-Loki! Thor!

Corsi al letto e cercai di svegliarli anche scuotendoli. Loki schizzò in piedi e Thor rotolò giù dal materasso schiantandosi contro il pavimento. 

-Cosa!? Cos'è successo?

Loki venne rapidamente verso di me stringendomi le spalle. 

-Le stelle...le stelle sono scomparse...

Andai in agitazione e iniziai a piangere silenziosamente. Entrambi si avvicinarono alla finestra e guardarono la volta celeste notturna completamente sgombra di astri. Thor venne da me e mi raccolse dal pavimento con delicatezza. 

-Guardami...non piangere, non ci puoi fare nulla...

Loki lo prese per una spalla e lo allontanò violentemente da me sbattendolo sul pavimento. Mi prese le guance tra le mani e asciugò le mie lacrime con le sue dita. 

-Andromeda, come ti senti?

-Mi è morta una parte dentro...metà del mio cuore è scomparsa. Sono cieca!

Farfugliai confusamente. Le luci nella stanza si accesero e tornai a vedere. Fu come se i miei poteri fossero scomparsi. Loki mi strinse tra le sue braccia accarezzandomi i capelli.

-Chiamo Heimdall. 

Thor uscì dalla stanza e poco dopo tornò di corsa portandosi dietro mio padre. 

-Andromeda! Figlia mia... 

-Padre, non vedo più niente. L'universo è vuoto.

Non percepivo più nessuno stimolo esterno, mi sentivo da sola e impaurita: di solito prevedevo l'arrivo delle persone e sentivo il calore delle vite che popolavano il cosmo, ma adesso solo freddo e solitudine. Heimdall mi abbracciò stretta a sé. 

-Anche i miei poteri sono scomparsi, ma dobbiamo essere forti, noi siamo molto di più di questo, soprattutto tu: avrai pur perso i poteri di tuo padre, ma hai quelli spaventosamente forti di tua madre...

Non sapevo se effettivamente era così, ma volevo farmi vedere forte, infondo Heimdall mi capiva visto che era nella mia stessa situazione. Guardai mio padre e annuii cercando di mandare indietro le lacrime. Notai con sofferenza che i suoi occhi erano di un nero intenso, non più arancioni e vitali. 

-Io...mi dispiace, sono stata egoista. 

Heimdall scosse la testa. 

-Sapevo che questo sarebbe successo, e purtroppo quando Axel e Isleif se ne accorgeranno...non sarà una bella sorpresa nemmeno per loro e necessiteranno del tuo sostegno.

Sorrise debolmente. Provai a calmarmi e lo ringraziai, poi Heimdall uscì mestamente dalla mia camera. Mi sedei sul letto sospirando e asciugandomi le lacrime. 

-L'idea di essere comune e senza poteri mi distrugge. 

Loki e Thor si misero seduti vicino a me. 

-Hai la magia oscura, a cosa ti servono i poteri del Bifrost? Ora puoi concentrarti interamente sulla magia e svilupparla. 

-Loki, cosa proveresti se tu perdessi improvvisamente le abilità magiche che ti ha insegnato Frigga? Rimarresti uno jotun. Ti sembra una visione allettante? 

Crush on Mr.Bad Boy 3-RagnarokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora