13| I maghi si sposano presto

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"quindi lei ti ha detto che ti ama...e tu ti sei girato e te ne sei andato?" chiese Ron, mentre tutti insieme gustavano la "cena", che consisteva in un panino preso dalla signora che passava per il treno con il carrello.
Draco annuì, addentando il suo panino.
"e credi di aver fatto la cosa migliore?" chiese Neville accanto a lui, che nel frattempo che mangiava e li ascoltava, in mano teneva un libro scolastico che avrebbe usato nella sua scuola di Erbologia.
"non lo so...probabilmente lo diceva solo per farmi star meglio"
"non ne sarei così sicura" rispose Ginny, guardando il migliore amico negli occhi.
"perché non farlo prima allora? siamo stati insieme cinque mesi e non abbiamo più 16 anni..."
"con il rischio di contraddire entrambi" iniziò a parlare Ron, che stava già mangiando il secondo panino.
"dubito seriamente che Hermione non ti ami, ma allo stesso tempo perché non dirgli prima quello che provava? ora...non vorrei alimentare i luoghi comuni sui maghi, ma è risaputo che ci sposiamo presto!"
Draco e tutto il gruppo scoppiò a ridere all'ultima affermazione di Ron.
"be' non ha tutti i torti...Hermione doveva aspettarsi che Draco alla giovane età di 19 anni gli chiedesse di andare a convivere insomma...ah Draco, ha chiamato tua madre, dice che ti ha preparato il pranzo a sacco per i primi giorni di scuola!" parlò Harry in tono sarcastico, alimentando la risata di tutti che poco prima aveva provocato Ronald.
"si certo, prendimi pure in giro, sei te quello che una fede in comune con lei!" disse Draco, indicando la rossa seduta davanti a lui tra Ron ed Harry.
"hey!" Ginny gli diede un botta con un giornale sul ginocchio, e continuando così spensieratamente a chiacchierare e divertirsi, il gruppo continuò il suo viaggio sull'Hogwarts Express.

"allora, domani mattina mi faccio trovare qui fuori quindi" disse Draco, guardando Ron e Ginevra.
Draco non era mai stato alla Tana, perciò non avrebbe potuto visualizzarla per arrivarci con la materializzazione. Perciò qualcuno lo sarebbe venuto a prendere l'indomani mattina alla stazione del treno.
"alle 11, vengo io a prenderti" parlò Harry.
"bene"
Il gruppo guardò per l'ultima volta il treno che per sette anni li aveva portati a scuola, e Draco si sentì triste. Avrebbe voluto vivere quel momento con la sua, ormai, ex ragazza.
Le mancava infinitamente.
Non si prolungarono molto, così si salutarono e ognuno andò per la sua strada.
Draco uscì dalla stazione, e ad aspettarlo c'era la donna che per prima amava più di tutte quante: Narcissa, sua madre.
Corse tra le sue braccia e i due si strinsero forte.
"amore mio, mi sei mancato tantissimo!" disse Narcissa, per poi staccarsi.
"vieni, andiamo a casa" e insieme si smaterializzarono al Malfoy Manor.
Una volta entrato in casa, Draco si sentì come fuori posto. Era rimasta sempre la stessa, ma era molto più spoglia di prima, probabilmente il padre aveva preso alcune delle sue cose e le aveva portate con sé.
Andò diretto in camera sua a disfare il baule, così da poter lasciare l'uniforme scolastica e tutti i libri a casa, e lo riempì di nuovo solo sta volta con vestiti più estivi e ovviamente i suoi immancabili completi. Infine prese anche vari libri da leggere durante l'estate.
Una volta finita, lasciò fuori solo il pigiama e i vestiti che avrebbe indossato l'indomani.
Tornò dalla madre, pronto a parlarle dei suoi programmi.
Visto la scelta di Hermione di partire senza di lui, aveva deciso che sarebbe comunque andato a vivere da solo, e magari avrebbe trovato un lavoro estivo per il mese di Agosto, che ancora non sapeva dove avrebbe passato.
"Mamma, possiamo parlare?" disse il biondo, sedendosi sulla poltrona davanti a quella di Narcissa.
"certo" disse lei, chiudendo il giornale e guardandolo.
"be', avrai saputo di me e..."
Hermione, non riusciva più a dire il suo nome ad alta voce senza piangere, soprattutto dopo quello che era successo il giorno prima.
Il pensiero che domani mattina lei non ci sarebbe stata, creava un enorme vuoto in Draco, che non riusciva ancora a capacitarsi del comportamento della, ormai, ex-ragazza.
"si, mi dispiace molto caro..." rispose Narcissa, mettendo una mano sul ginocchio del figlio in segno di conforto e affetto.
"okay...devi sapere che prima che ci lasciassimo, io le avevo fatto una proposta"
Come faceva a dire alla madre che aveva chiesto ad una ragazza, a soli 19 anni, di andare a vivere insieme.
"di andare a vivere insieme" finì finalmente di parlare.
"e perché mai?" chiese Narcissa incuriosita.
"perché pensavo che il nostro rapporto vista la diversa scuola sarebbe andato a peggiorarsi, io vorrei comunque vivere da solo...oltretutto quando ho visto Ginny ed Harry con quella stupida fede, mi sono sentito in ritardo con i tempi, si sa che noi maghi ci sposiamo presto o no? io amo Hermione, e speravo che lei accettasse di vivere con me...anche se in un certo senso l'ha fatto, ora io sono comunque solo e lei mi manca" sbottò Draco, finalmente sentendosi libero di quel peso e ricordando il discorso che aveva fatto con i suoi amici ore prima sul treno.
"oh tesoro..." Narcissa si alzò, sedendosi sul bracciolo della poltrona e abbracciando il figlio, con una mano gli accarezzava i capelli platino, mentre con l'altra teneva ben salda la presa sulla mano del ragazzo.
"non sentirti mai fuori posto, cerca sempre di essere a tuo agio con te stesso e con le persone che hai intorno, perché noi tutti ti amiamo alla follia..."
Intanto, una lacrima cadde sul volto di Draco.
"ognuno ha i suoi tempi, ognuno decide per sé stesso e per la vita che ne segue, non lasciare che nessuno ti dica che non vai bene così, perché non è vero. Ora forse ti sentirai sperduto, in collera col mondo e forse sei persino arrabbiato con me perché io e tuo padre non stiamo più insieme...ma sappi che qualsiasi decisione prenderai, io sarò qui per appoggiarti se ne avrai bisogno" ormai Draco si era lasciato andare, poggiandosi con la testa sulle gambe della madre, mentre lei continuava ad accarezzarle i capelli.
Si sentiva quasi ridicolo per tutte le volte che ormai piangeva, ma era diverso. Non era più quello di due anni fa, ora sapeva che mostrare le sue emozioni era giusto e sano.
"Non conosco le vere motivazioni di Hermione riguardo il suo comportamento, non so dirti se è sbagliato o giusto essere arrabbiato con lei. Ma so che lei ti rendeva felice, e so che è grazie al tuo rapporto con lei sei cresciuto, e ora sei un vero uomo, e mi stai dicendo che vuoi vivere da solo, lavorare e studiare. Essere indipendente" Narcissa prese il viso del figlio tra la mano, cosicché potesse guardarlo negli occhi, che erano rossi e lucidi.
"Non lasciare che questo ti butti giù...piuttosto sii felice di quello che hai vissuto con lei. Sii grato che ora tu grazie a lei hai degli amici fantastici, che ti vogliono un bene dell'anima e ti ospiteranno persino per l'estate. Sii grato di aver provato l'amore, non rimpiangere di averla conosciuta. Non rimpiangere di aver passato il tempo con lei, forse di averci fatto l'amore e persino di averle detto di amarla.
Non rimpiangere di aver amato, perché è una delle emozioni migliori che ti possano capitare, e non sai quante volte ti capiterà nella vita" finì di parlare Narcissa.
"cosa vuoi dire con tutto questo, mamma?" parlò finalmente Draco.
"dico che puoi fare quello che vuoi, ma non voglio che tu sia triste per il passato. Guarda il futuro, e sei vuoi andare a vivere da solo, sarò ben lieta di parlare con tuo padre e trovare un posto tutto per te ovunque deciderai di andare"

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