Cap. 13 - Nelle tenebre

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       I sotterranei sono immersi in un buio impenetrabile, nessuna luce filtra nei sotterranei del palazzo, l'odore dell'umidità intrisa a muffa e marciume di cadavere. Si respira un'aria pesante e fetida nelle tenebre di quei corridoi bui, eppure colui che avesse un olfatto molto fine sentirebbe ancora l'odore, il profumo di Sandra e Lorena dopo essere state impossessate dal Signore Oscuro, l'odore del sangue fresco di Daniel . 

      Cinque persone stanno per fare il loro ingresso in quei sotterranei puzzolenti e umidi dopo un po di tempo. Il palazzo è aperto ai visitatori, i cinque amici si trovano lì come turisti in visita, girando per il palazzo cercano di capire dove sia l'accesso ai sotterranei, di stanza in stanza e corridoio in corridoio non notano nessun passaggio particolare, tipo porte o scale che scendono in basso. Poi, circa un'ora dopo, uscendo dal palazzo da una porta diversa ad quella dell'entrata, e passando per un cortile, i ragazzi notano una porta che ha tutta l'aria di essere quella che cercano, infatti essa è posta in un punto dove sopra l'edificio non è alto, anzi, non c'è proprio. Uno alla volta si allontanano dal gruppetto di altri turisti per ritrovarsi tutti e cinque nei pressi della porta.

     -"Ragazzi"-, esclama Kevin, -"E' chiusa con un ferretto bello grosso e con un bel lucchetto!"- Giorgio si avvicina al lucchetto e con un piccolo attrezzo inizia a lavorarci vicino, -"controllate che non arrivi qualcuno, a questo coso ci penso io"- gli altri si guardano in faccia stupiti e fanno come richiesto, -"non pensavo che il tuo amico fosse uno scassinatore, Anna"- dice Luigi ad Anna, poi si avvicina a Giorgio che nel frattempo ha aperto il lucchetto. -"Ci siamo! E' aperto, andiamo!"- sussurra Giorgio agli altri facendo cenno di seguirlo, la pesante porta si apre con un sinistro cigolìo, era evidente che non veniva aperta da molto tempo. l'odore che investe subito i cinque amici non è certamente gradevole, odore di umidità e anche puzza di marciume. Scale che scendono, umide, scivolose e alcuni gradini sono pericolosi, scendono verso il buio, giù in fondo nelle tenebre. 

    I ragazzi sono comunque ben attrezzati, nei loro zainetti al contrario degli altri turisti non hanno merendine e bevande ma pile e accessori vari idonei per un'esplorazione in luoghi bui. Kevin sfila dal suo zaino una potente pila che emette un gran fascio di luce che illumina molto bene fino in fondo alla scalinata, inizia a scendere piano perché le scale sono comunque umide e in alcuni punti vi sono delle tracce di sostanza limacciosa, il rischio di scivolare è continuo. Passo dopo passo sono tutti giù ai bordi della scala, la puzza di umido è sempre più forte, una leggera corrente d'aria soffia dal buio della galleria portando il tanfo che per anni ha ristagnato in quei meandri. Kevin si volta verso i suoi amici, suo fratello Luigi ha una faccia incazzata come se dovesse fare chissà cosa, Anna Rosa è palesemente terrorizzata, il suo amico Giorgio invece ha tutta l'aria di uno che sa il fatto suo, è serio e freme quasi quanto Luigi, Marcello ha 



chiaramente paura stringe forte la pila e una sorta di coltellaccio da caccia tipo "Rambo", da bambino ha avuto una bruttissima esperienza rimanendo chiuso in uno sgabuzzino al buio per molto tempo in casa di sua nonna che non riusciva a ritrovarlo finché immaginò che il nipote si potesse essere infilato nello sgabuzzino per giocare ed infatti così è stato, ma il bimbo non sapeva che la maniglia era difettosa e che per colmo di sfortuna la lampadina all'interno si era fulminata, Marcello ha urlato aiuto ma la nonna, che è anche un pò sorda e per sentire la tivù alza il volume e quindi non ha sentito le urla del nipote, da allora il ragazzo ha una sorta di terrore del buio.  -"Bene"- mormora Kevin rigirandosi ed iniziando a camminare verso l'oscurità -"da ora in poi stiamo attenti a ciò che vediamo o incontriamo, se tutto è iniziato da qui ci saranno delle tracce o prove"- in fila indiana il gruppo procede silenzioso, Luigi si è posto in coda a fare da retroguardia. Alle loro spalle la già fioca luce del giorno che giunge dalle scale si fa sempre più tenue fino a scomparire lasciando il posto alle tenebre più assolute.

Estate (non sarà facile dimenticare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora