Under the sea- parte 1

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Dedicato a: Monica1721987. bimbastreghetta

«Che succede, qualcuno ti infastidisce?» domando, vedendola rifiutare diverse chiamate.

«Sì, quei rompiscatole delle compagnie telefoniche.» Rispondo alla sua domanda.

«Ti capisco, non danno pace a nessuno, me compreso.» La capisco davvero, visto che ogni giorno mi tartassano.

«Nessun problema, li ho messi nella lista nera e ho impostato il telefono in modalità aereo. Non disturberanno più.» Sorrido contenta, così emozionata nel godermi la serata con lui.

«Ecco il cameriere.» Mi dice, per poi farsi dare subito i menù.

Studio bene ogni pietanza, e alla fine scelgo ciò che mi piace.

«Hai deciso?» mi domanda.

«Sì. Prendo una pizza ai quattro formaggi e salmone.
Non mangio pesce da molto tempo.» Ho quasi la bava alla bocca, ma non solo per il cibo.

«Ottima scelta, dolcezza. Io prendo una pizza alla diavola.» La vedo ridere, mentre cerca di calmarsi, ma non mi importa.

«Scusa, ho davvero la bava alla bocca, sentendo tutte queste delizie.» Spiego il perché delle mie risa.

«Puoi ridere quanto vuoi, non è che un piacere. Comunque, possiamo dividere le mie porzioni, se hai così tanta acquolina alla bocca.» Non esito.

«Dai, Can, non posso anche sottrarti il cibo. Sei così dolce e gentile.» Per me lo è davvero.

«Ehi, dolcezza, per te farei di tutto. Avrei anche una proposta da farti, per passare la giornata insieme domani.» Spero che le piaccia ciò che le propongo.

«Dimmi, ti ascolto.» Sono curiosa di sentire cosa ha imbastito per domani.

«Ho una piccola casetta sul mare, che ne dici di passare lì la giornata? Starò attento a non farti scottare al sole, e quando sarà l'ora del pranzo, delle medicine, staremo in casa.»

«Sì! Sarà stupendo passare la giornata con... ehm, al mare.» Riesco a svicolare, ma sono certa che abbia capito. È un uomo intelligente, ma non voglio affrettare le cose, anche se mi piace davvero.

«Perfetto, dolcezza. Ti farò passare una bella giornata, piena di relax e tranquillità, anche se ti farò un sacco di dispetti.» Espongo un'espressione sadica, alla quale risponde ridendo.

«Attento gigante, anche se non sono stata bene, ho ancora la forza per renderti la pariglia.» Diciamo che mi metto al suo stesso livello, nonostante abbia capito che scherzava.

«Tremo dalla paura, mia piccola nanetta col sorriso luminoso.» La prendo di nuovo in giro, per il semplice fatto che tira fuori la parte migliore di me.

«Simpatico! Mi prendi in giro solo perché sembro un tappo da spumante.» Diventa rosso in faccia e si copre il viso con le mani, preso da un attacco di risa irrefrenabile.

«Sei tremenda! Ne inventi di tutte pur di farmi ridere, tappetta.»

«Esatto. Lo faccio per uno scopo: mi piacciono il tuo sorriso e anche la tua risata.» Essere sincera con lui mi viene spontaneo.

Il cameriere interrompe il momento di ilarità portando le nostre ordinazioni. Un cin-cin con l'acqua e iniziamo a mangiare. La pizza è favolosa, ben condita, e cotta a dovere come piace a me.

«Mangi anche il piatto, bellezza?» mi prende di nuovo in giro, e con discrezione gli faccio dei gestacci.

«Ho davvero fame, e di sicuro mangerò anche il piatto. Potrei anche diventare cannibale e staccarti un braccio.» A momenti si affoga, ma si riprende subito.

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