“Cento venticinque, cento ventisei…cento ventisette”.
“Centro ventisette?!”.
“Cento ventisette, sono piuttosto sicuro di non aver tralasciato nessun neo. Nemmeno il più piccolo”.
Non mi reputavo affatto un ragazzo particolarmente pigro, anzi tutt’altro, iperattivo come pochi. Ero sempre in movimento e cercavo di calcolare a mente quante ore di sonno sarebbero state sufficienti per riposare la mente, a patto che il sonno non ostacolasse i miei piani.
Dai miei ricordi d’infanzia, nonostante ormai stessero progressivamente sbiadendo, ricordo che contrassi la febbre. Era così alta che mia madre fu costretta a farmi impacchi di giacchio sulla fronte ad ogni ora ma ciò fu tutto pressoché inutile, poiché mi affidarono alle cure di Melissa che mi rimise in piedi in una manciata di giorni. Mio padre mi raccontava sempre come la casa si fosse svuotata delle mie abituai urla a causa dei sonnellini che l’alta temperatura corporea mi costringeva a fare.
Fu dunque estremamente strano per me considerare che il mio corpo fosse rimasto immobile a causa di uno stato vegetativo indotto per tre giorni, ed ora mi ritrovavo a giacere su di un letto dopo forse, il sonno più lungo della mia vita. Avevo posto fine al rituale verso le sei del pomeriggio, lo dedussi dal tramonto che tinse di aranciato i finestrini della Camaro, avevo poi risollevato le palpebre l’indomani mattina verso le dieci.
Derek era rimasto al mio fianco durante questo tempo, recuperando anche lui le ore di sonno che aveva sacrificato per vegliarmi. Ci eravamo svegliati assieme probabilmente, del tutto casualmente, perché avevo iniziato a rotolarmi tra le lenzuola nella vana ricerca di scappare ad un raggio di sole, non gradito dal mio volto.
Tra quelle lenzuola i problemi parvero momentaneamente sparire ma ciò non era certamente merito della morbidezza delle coperte o dalle comode molle del materasso: era merito di Derek se il mio petto si alleggerisse dalle preoccupazioni e riprendesse a respirare tranquillamente.
Già perché quel licantropo possedeva la capacità di farmi tornare a vivere ed ebbi modo di constatare questa mia certezza, quando riflettevo sul fatto che tra le sue braccia il resto del mondo sembrava zittirsi…oppure era semplicemente a causa dei suoi muscoli che mi avvolgevano e stritolavano.
Con il volto ancora scavato nel cuscino, ammirai comodamente la bellezza eterea del ragazzo che giaceva accanto a me. I capelli corvini leggermente scompigliati gli conferivano un aspetto decisamente buffo e poco appropriato ad un ragazzone della sua stazza.
Allungai una mano nella direzione della sua guancia, accarezzandola con riverenza ed amore. Ridacchiai a causa della sensazione di formicolio che attraversò il mio palmo, dovuta alla sua barba ispida.
Poi, ecco avverarsi il vero spettacolo della giornata: Derek aveva aperto gli occhi. Potevano anche essere gonfi a causa del sonno, arrossati e mezzi chiusi ma i suoi occhi restavano pur sempre la cosa più bella che avessi mai visto. Questo pensiero lo nutrivo perfino da ragazzino, quando ancora non ero certo dei sentimenti che nutrivo per lui.
Ne ero rimasto folgorato durante uno dei nostri primi, ed estremamente burrascosi, incontri. Derek mi stava costringendo a segargli un braccio, credendo che in tale modo sarebbe riuscito nel suo intento di non diffondere l’aconito del proiettile che giaceva nel suo arto, nel resto del corpo. Il colpo lo aveva resto velocemente smunto e la sua carnagione olivastra aveva ceduto il posto ad un mal sano pallidume. Una serie di condizioni che fecero risaltare il suo sguardo affaticato ed incorniciato dalle occhiaie, lasciandomi pietrificato per alcuni istanti.
Lo stesso licantropo aggressivo che ora si stava godendo con un sorrisetto compiaciuto, le attenzioni che gli stavo donando. Andava incontro ai movimenti della mia mano per ricevere ancora più calore e per un istante credetti perfino che stesse facendo le fusa.

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L'ultimo distintivo
Mystery / ThrillerNoah ci ha lasciati, Stiles è diventato il nuovo sceriffo e Derek ha fatto ritorno a Beacon Hills. Cosa potrebbe succedere ancora vi starete domandando? Semplice, moltissimi colpi di scena. Il buon vecchio sceriffo non è mai stato l'uomo che diceva...